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14.12.2024

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Il suo Magistero
31 Gennaio 2014

Il suo Magistero

14 encicliche, 15 esortazioni apostoliche, 11 costituzioni apostoliche e 45 lettere apostoliche. E inoltre le catechesi proposte alle Udienze generali e le allocuzioni in occasione dei 104 viaggi apostolici nel mondo, delle 146 visite pastorali nelle diocesi italiane e delle visite a 317 parrocchie romane (su 333). E soprattutto il Catechismo della Chiesa Cattolica, il catechismo del Concilio Vaticano II che ne riprende i testi all’interno di tutta la Tradizione della Chiesa.
Le encicliche sulla Trinità
Papa Giovanni Paolo II dedica un’enciclica a ognuna delle tre Persone della SSma Trinità: la prima del pontificato, Redemptor hominis, del 4 marzo 1979, sul mistero della Redenzione in Gesù Cristo; la Dives in misericordia, seconda del pontificato, del 30 novembre 1980, dedicata alla misericordia di Dio sulla scia della spiritualità diffusa da santa Faustina Kowalska (1905-1938), la “segretaria della Divina Misericordia” canonizzata da Giovanni Paolo II il 30 aprile 2000; la Dominum et vivificantem, sullo Spirito Santo nella vita della Chiesa e del mondo, del 18 maggio 1986.

Le encicliche sociali

Ha rilanciato la dottrina sociale della Chiesa con le encicliche Laborem exercens (sul lavoro umano, del 14 settembre 1981), Sollicitudo rei socialis (dedicata al tema dello sviluppo nel XX anniversario dell’enciclica Populorum progressio di Paolo VI, del 30 dicembre 1987) e soprattutto con la terza e programmatica Centesimus annus, del primo maggio 1991, nel centenario della Rerum novarum.
La Madonna e la missione
Papa mariano e missionario, Giovanni Paolo II ha ricordato questi due punti fermi del suo insegnamento con l’enciclica Redemptoris Mater, dedicata alla Vergine Maria nella vita della Chiesa pellegrina, del 25 marzo 1987, e con l’enciclica Redemptoris missio appunto dedicata alla permanente validità del mandato missionario, del 7 dicembre 1990.

Morale e vita

Non è stato soltanto un Pontefice capace di radunare ed entusiasmare le folle, ma ha anche saputo indicare le esigenze morali della fede cristiana con l’enciclica Veritatis splendor, su alcune questioni fondamentali dell’insegnamento morale della Chiesa che nel contesto attuale rischiano di essere deformate o negate, del 6 agosto 1993, e con l’Evangelium vitae, sul valore e l’inviolabilità della vita umana, del 25 marzo 1995.

Fede e ragione

Fra le più caratterizzanti encicliche del pontificato certamente vi è quella che riguarda i rapporti tra fede e ragione, l’enciclica filosofica che ha attirato l’attenzione sulle capacità dell’uomo di cercare e trovare la verità con la ragione che Dio gli ha dato, la Fides et ratio del 14 settembre 1998. Un appello agli intellettuali, ai docenti, ai pastori perché la filosofia, «che ha la grande responsabilità di formare il pensiero e la cultura attraverso il richiamo perenne alla ricerca del vero», ritrovi la «sua vocazione originaria».

Gli “apostoli degli slavi” e l’ecumenismo

Non poteva mancare, il 2 giugno 1985, l’enciclica «Slavorum apostoli» dedicata all’opera evangelizzatrice dei santi Cirillo e Metodio nelle nazioni le cui Chiese cristiane oggi sono in gran parte separate da Roma, e quella sul dovere dei cristiani di cercare di superare anche questa divisione che produce scandalo, l’enciclica Ut unum sint del 25 maggio 1995.

Sinodi ed esortazioni apostoliche

Particolarmente importanti sono le esortazioni apostoliche pubblicate dal Santo Padre in seguito allo svolgimento di Sinodi dei vescovi sullo stesso tema che poi sarà oggetto dell’esortazione: Catechesi Tradendae, del 16 ottobre 1979; Familiaris consortio del 22 novembre 1981; Redemptionis Donum del 25 marzo 1984; Reconciliatio et poenitentia del 2 dicembre 1984; Christifideles laici del 30 dicembre 1988; Redemptoris custos del 15 agosto 1989; Pastores dabo vobis del 25 marzo 1992; Ecclesia in Africa del 14 settembre 1995; Vita consecrata del 25 marzo 1996; Una speranza nuova per il Libano del 10 maggio 1997; Ecclesia in America del 22 gennaio 1999; Ecclesia in Asia del 6 novembre 1999; Ecclesia in Oceania del 22 novembre 2001; Ecclesia in Europa del 28 giugno 2003 e Pastores gregis del 16 ottobre 2003.

Il culmine

Potrebbe essere indicata come il culmine verso cui converge tutto il precedente Magistero, l’ultima enciclica dedicata all’Eucaristia nel suo rapporto con la Chiesa, Ecclesia de Eucharistia, del 17 aprile 2003. Infatti il documento indica nella contemplazione del volto di Cristo il “programma” della Chiesa del terzo millennio, che saprà promuovere la “nuova evangelizzazione” nella misura in cui sarà contemplativa, cioè saprà riconoscere Cristo ovunque si trovi, in particolare ovviamente nel mistero del sacramento vivo del suo sangue e del suo corpo.

Conclusione

La “nuova evangelizzazione” è il motivo dominante che accompagna tutto il Magistero, segno della non rassegnazione del Papa ad accettare lo svuotamento spirituale dei Paesi di antica tradizione cristiana. Giovanni Paolo II comincia a parlarne nel primo pellegrinaggio apostolico in Polonia (giugno 1979) e continua fino al “miracolo” dei milioni di persone che hanno venerato la salma e partecipato al funerale, forse il primo gesto della “nuova evangelizzazione” iniziata dopo la sua morte. Un Magistero che affronta tanti altri temi di cui qui non possiamo rendere conto, come la famiglia e la pace, il “genio femminile”, e la grande battaglia per l’Europa dalle “negate” radici cristiane, che deve imparare a respirare a due polmoni coinvolgendo in un unico progetto la parte occidentale con quella orientale, soprattutto dopo che il Muro è caduto anche grazie al Papa.
Un Magistero immenso che potrà dare copiosi frutti se qualcuno avrà la pazienza di studiarlo, di assimilarlo e di trasmetterlo, come lui ha fatto, andando dai “lontani” e ricevendo l’omaggio dei potenti, anch’essi come tutti gli uomini assetati di quella Parola che Giovanni Paolo II non ha mai cessato di offrire ai suoi contemporanei.

Dossier: Giovanni Paolo II: punti fermi

IL TIMONE – N. 43 – ANNO – ANNO VII – Maggio 2005 – pag. 52-53

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