Il miracolo è qualcosa che sembra lontano nel tempo. Che ha a che fare con il Medioevo, con quella che i benpensanti chiamano «superstizione». Con l’essere un po’ creduloni. Nulla di più falso. Perché, come scriveva Gilbert Keith Chesterton, «un credente è un signore che accetta il miracolo, se ve lo obbliga l’evidenza. Un non credente è, invece, un signore che non accetterà neppure di discutere di miracoli, perché a questo lo obbliga la dottrina che professa e che non può smentire». E la cosa bella è che i miracoli si verificano ancora. Anche mentre scriviamo. Sta solo a noi riconoscerli.
Ne è un esempio il caso di Antonietta Raco, 67 anni, di Francavilla in Sinni (Potenza), che era in sedia a rotelle perché era affetta da Sclerosi laterale primaria (Pls), dalla quale è guarita mentre si trovava a Lourdes. Sulle colonne del Timone di luglio/agosto il giornalista Matteo Carnieletto ha realizzato una lunga intervista con la signora Raco, sulla sua fede, ovviamente sul miracolo che l’ha vista protagonista e sulla testimonianza che, grata di questo, oggi intende dare. Invitando soprattutto tutti alla speranza.
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