È bastato che la Chiesa Cattolica beatificasse 120 martiri missionari, trucidati barbaramente fra il 1648 e il 1930, perché la Cina si scagliasse con veemenza contro il Vaticano: le autorità di Pechino hanno accusato il Papa di aver fatto santi dei “traditori, colpevoli di crimini gravissimi”, ovvero “degli stupratori, ladri e venditori d’oppio che si sono meritati di essere giustiziati dal popolo”. Secondo l’agenzia di stampa Fides, riportato dall’Editoriale “Tempi Duri”, nel 1900 vi fu una inaudita ondata di violenza per opera dei Boxer: tra i cosiddetti “traditori, colpevoli di crimini gravissimi” si contano, tra gli altri, 7 suore francescane, 2 vescovi, 3 religiosi, 5 seminaristi e 9 laici cinesi. La loro colpa? L’aver organizzato un piccolo ospedale con funzioni di orfanotrofio. Ma facciamo anche un esempio “degli stupratori, ladri e venditori d’oppio che si sono meritati di essere giustiziati dal popolo”. Ad Anna Wang, in cambio della rinuncia alla propria fede cattolica, fu promessa salva la vita; ma lei rifiutò: “Piuttosto che l’apostasia, preferisco morire”. Un bandito, allora, dopo averle mozzato il braccio destro, le chiese nuovamente di rinnegare la propria fede, ma rifiutò ancora. Nonostante avesse subito altre mutuazioni, Anna disse: “La porta del Cielo è aperta” e sussurrò per tre volte il nome “Gesù”, abbassando la testa. Il bandito sferrò il colpo finale e le tagliò la testa di netto. Ecco le gravi colpe di questi cattolici! Ma ancora oggi Pechino accusa la Santa Sede di voler “distorcere e calpestare la storia”: e pensare che ci hanno detto che il comunismo è caduto con il Muro di Berlino…
TIMONE – N. 10 – ANNO II – Novembre/Dicembre 2000 – pag. 10