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13.12.2024

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La cosa più urgente
31 Gennaio 2014

La cosa più urgente

 

 

 

Nel vecchio, indimenticabile Catechismo di san Pio X, che le buone suore guanelliane della scuola elementare che frequentavo – ahimè – ormai qualche decennio orsono mi fecero imparare a memoria, preparandomi a ricevere la Prima Comunione, si leggeva che «Dio ci ha creati per conoscerlo, amarlo e servirlo in questa vita, e per goderlo poi nell’altra, in paradiso».
Una verità, questa, ininterrottamente insegnata dalla Chiesa, confermata anche nel recente Catechismo della Chiesa cattolica.
Alla Chiesa – mi insegnavano le suore – nostro Signore ha affidato la duplice missione di aiutarci – e di aiutare ogni uomo – a conoscere, amare e servire il Creatore, e di mostrarci la via per guadagnare il Cielo. La qual cosa, per chi vive secondo una prospettiva di fede, è in assoluto la più importante.
Ciò implica ovviamente che, quando la Chiesa è attaccata, quando il Papa, che ne è il pastore universale, è sotto tiro, ad essere minacciati proprio in quello che ci è più caro, siamo noi, tutti noi.
Ora, il recente, impressionate volume dei vaticanisti Andrea Tornielli e Paolo Rodari, Attacco a Ratzinger (v. pag. 16), mostra con tutta evidenza che, oggi, la Chiesa, e il suo Capo visibile, il Papa, subiscono un “attacco” di dimensioni smisurate.
Il libro avvalora un’amara verità: ci sono dei nemici, e sono molti.
Alcuni sono “esterni” alla Chiesa, e secondo Massimo Introvigne costituiscono «una galassia di lobby laiciste, omosessuali, massoniche, femministe, delle case farmaceutiche che vendono prodotti abortivi, degli avvocati che chiedono risarcimenti miliardari per i casi di pedofilia». Grazie alle moderne tecnologie dell’informazione, questo impressionante e ramificato complesso di avversari dispone di un potere gigantesco che, sempre secondo Introvigne, «nessun altro nemico della Chiesa ha avuto nell’intera storia umana».
Basterebbe questo per farci preoccupare, e seriamente.
Se non che, ad aggravare il quadro suddetto ci si mettono anche i nemici “interni”.
Ci sono teologi, sacerdoti, vescovi, laici, giornali e riviste, intellettuali, gruppi e associazioni che si fregiano della qualifica di “cattolici”, che non rifiutano l’etichetta di “progressisti”, che sono diffusi in tante parti del mondo, i quali considerano il Papa come un nemico.
Nemico del potere, del prestigio, delle posizioni che questi signori hanno guadagnato negli anni trascorsi. Molti nomi e fatti li trovate nel libro.
Vi sono, infine, imperdonabili mancanze nel campo della comunicazione da parte di qualche collaboratore del Pontefice. Che, magari in buona fede, combina danni.
Manca qualcosa in questo quadro. Ma non era compito di Tornielli e Rodari ricordarcelo. Anche se piange il cuore, va detto che a ferire la Chiesa e il Papa, ad ostacolare la loro opera e ad offuscarne la bellezza, ci mettiamo del nostro, ogni qualvolta pecchiamo, offendendo Dio, disobbedendo alla sua legge.
Allora, non sarà male ricordare, proprio all’inizio di un nuovo anno “sociale”, che per far fronte vittoriosamente a questi “attacchi”, e per superare le nostre miserie, la cosa più urgente da fare è quella di vivere in grazia di Dio, di pregare, di confessarsi e comunicarsi frequentemente. Insomma, dobbiamo diventare migliori cristiani.
Poi, viene tutto il resto. Compreso il nostro Timone, che rinnova, anche da queste poche righe, il proposito di combattere – nel campo che gli compete – per la gloria di Dio e la salvezza delle anime.
Contando sul sostegno dei suoi splendidi lettori.
Il linguaggio sarà quello “datato” del vecchio Catechismo di san Pio X. Ma la verità della sua sostanza rimane tuttora valida, oggi più di ieri.

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IL TIMONE n. 96 – Anno XII – Settembre/Ottobre 2010 – pag. 3
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