È dogma di fede: la Vergine Maria fu assunta in cielo in anima e corpo. Il popolo di Dio lo sapeva da sempre. La festa che si celebra ogni anno in tutto il mondo cattolico il 15 agosto ha origini antichissime.
Il calendario liturgico è costellato di feste in onore della Madonna: non c’è mese che non ne celebri un episodio della sua vita. In agosto trionfa l’Assunzione, ovvero la morte e assunzione in cielo di Maria con l’anima e con il corpo. In tutta l’Europa cattolica la si celebra con feste grandiose. Per limitarci all’Italia ricorderemo al sud il trasporto della Vara a Messina. I messinesi sono particolarmente devoti alla Madonna perché secondo condo la leggenda Maria stessa avrebbe scritto, nel 43 dopo Cristo, una lettera alla città quando una delegazione di messinesi, guidata da san Paolo, si recò a Gerusalemme.
La Vara, trascinata su scivoli d’acciaio da un migliaio di fedeli a piedi scalzi grazie a due funi di oltre sessanta metri ciascuna, si compone di una base e di diverse sovrastrutture: in basso c’è la bara vuota per ricordare che il corpo di Maria fu assunto in cielo. Le fanno corona, legate a comodi seggiolini, quattordici bambine vestite di bianco mentre i fedeli riempiono la bara di doni ed ex voto. Nelle zone superiori vi sono angeli in cartapesta dipinta a colori che circondano un grande globo della terra contornato da una fascia con i segni dello zodiaco. In cima alla torre troneggia la Vergine Maria su una mano del Signore che la lancia verso il cielo tra corone di angeli festanti e soli rotanti.
Un’altra celebre festa in onore dell’Assunta, che si celebra però il 16, è il Palio dell’Assunta a Siena. La si presenta purtroppo su giornali e televisioni come una semplice gara di cavalli quando invece la sua connotazione religiosa è fondamentale, tant’è vero che le cerimonie – fra cui la toccante benedizione del cavallo in chiesa – e le processioni ne sono il cuore. Si pensi che Siena stessa è chiamata Civitas Virginis. La città infatti si era “donata” formalmente alla Madonna il 2 settembre 1260 per rogito notarile. In quell’occasione il podestà Buonaguida Lucari, dopo essersi rivolto direttamente “a la reina e imperatrice di vita eterna” portò, scalzo, in camicia e con la corda al collo e seguito da tutto il popolo senese, le chiavi della città da piazza Tolomei al Duomo per donarle alla Madonna.
Da quella donazione nacque più tardi, nel 1315, la Maestà di Simone Martini dove la Madonna parla attraverso scritte e cartigli, consapevole di essere la protettrice di Siena, la suprema tutrice della città, circondata da una corte celeste di angeli e di santi, tesa ad ascoltare le preghiere, dirette e indirette, del suo popolo che si rivolge a Lei anche attraverso i suoi santi. Ma di feste in onore dell’Assunta se ne potrebbero citare a centinaia, come ad esempio l’inchinata di Tivoli dove si rappresenta l’incontro di Gesù e di Maria, due immagini medievali che vengono portate in piazza e fatte incontrare mentre la gente urla “Misericordia, Maria” a sottolineare il suo ruolo di mediatrice. La festa dell’Assunta è antichissima. A Gerusalemme si cominciò a celebrare all’inizio del secolo VI nella chiesa fatta costruire dall’imperatrice Eudossia sul Getsemani dove si narrava che la Madonna fosse stata sepolta. L’imperatore Maurizio – che governò dal 582 al 602 – ordinò poi che si estendesse la celebrazione a tutto l’impero bizantino.
Le prime indicazioni sulla credenza nell’Assunzione risalgono al periodo compreso fra la fine del IV e l’inizio del V secolo: sant’Efrem sosteneva che il corpo di Maria non aveva subito corruzione dopo la morte; sant’Epifanio che la Vergine quasi certamente possedeva già la carne nel Regno dei cieli; infine l’operetta siriaca Obsequia Beatae Virginis riferiva che la sua anima, subito dopo la morte, si era riunita nuovamente al corpo.
Contemporaneamente proliferavano molti scritti apocrifi fra i quali i più noti sono la Dormizione della santa Madre di Dio e il Transito della Beata Vergine Maria. Si narrava che la Madonna aveva chiesto al Figlio di avvertirla della morte tre giorni prima. Così avvenne: il secondo anno dopo l’Ascensione Maria stava pregando quando le apparve l’angelo del Signore che le disse tenendo un ramo di palma nella mano: “Fra tre giorni sarà la tua assunzione”.
La Madonna convocò al capezzale alcuni discepoli del Signore, annunciando la sua morte. Venuta la domenica, all’ora terza
Cristo discese in una nube luminosa e, circondato da una legione di angeli, condusse in cielo l’anima della Madre. Mentre la nube si levava, tutta la terra tremava. Appena i Gerosolimitani, invasi da Satana, seppero della morte di Maria, si lanciarono contro gli apostoli per ucciderli e impadronirsi del corpo della Vergine. Ma un’improvvisa cecità impedì loro di attuare il tenebroso disegno: perso l’orientamento, sbandavano urtandosi a vicenda. Gli apostoli, approfittando della confusione, fuggirono trasportando il corpo della Madonna fino alla valle di Giosafat dove lo deposero in un sepolcro; in quell’istante li avvolse una luce dal cielo e, mentre cadevano a terra, il santo corpo fu assunto in cielo dagli angeli. All’inizio la festa, chiamata in Oriente Transito o Dormizione di Maria, non esprimeva dappertutto e chiaramente l’idea dell’assunzione: talvolta ci si limitava a parlare di incorruzione del corpo verginale.
Venne introdotta anche a Roma nel secolo VII per poi passare in Francia e in Inghilterra col titolo di Assumptio Sanctae Mariae.
Il dibattito teoloqico continuò per tutto il medioevo durante il quale, grazie ai grandi dottori scolastici, si formò un progressivo orientamento a favore dell’assunzione. Ma soltanto a partire dal secolo XVIII il consenso divenne così imponente che cominciarono a moltiplicarsi le petizioni alla Santa Sede per la proclamazione del dogma sebbene qualche voce isolata contestasse la sua definibilità come verità rivelata perché mancava una testimonianza biblica precisa. Fu Pio XII che il 1 ° novembre 1950, dopo una consultazione dell’episcopato durata quattro anni, procedette alla sua definizione dogmatica con la costituzione apostolica Munificentissimus Deus dove si rispondeva alle obiezioni di alcuni teologi: il documento infatti definisce l’Assunzìone come divinamente rivelata fondandola non tanto su singoli testi biblici o patristici, liturgici o iconografici, quanto sull’insieme delle varie indicazioni contenute nella tradizione e nella fede universale dei fedeli che testimoniano una sicura rivelazione dello Spirito Santo. Successivamente il Concilio Vaticano Il ha approfondito il dogma con la costituzione Lumen gentium spiegando che l’Assunzione non è soltanto un privilegio connesso teologicamente alla divina maternità virginale, ma la conclusione della missione terrena di Maria che fu chiamata per prima a raggiungere l’unione con il Signore risorto e glorificato; ed è infine l’immagine e l’inizio della Chiesa escatologica, segno di speranza per il popolo di Dio che cammina verso il giorno del Signore.
RICORDA
Pertanto, dopo aver innalzato ancora a Dio supplici istanze, ed aver invocato la luce dello Spirito di Verità, a glori a di Dio Onnipotente, che ha riversato in Maria la sua speciale benevolenza, ad onore del suo Figlio, Re immortale dei secoli e vincitore del peccato e della morte, a maggior gloria della sua augusta Madre ed a gioia ed esultanza di tutta la Chiesa, per l’autorità di nostro Signore Gesù Cristo, dei Santi Apostoli Pietro e Paolo e Nostra, pronunziamo, dichiariamo e definiamo essere dogma da Dio rivelato che: l’Immacolata Madre di Dio sempre Vergine Maria, terminato il corso della vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo”.
(Pio XII, Costituzione apostolica, Munificentissimus Deus, 1950).
TIMONE N. 20 – ANNO IV – Luglio/Agosto 2002 – pag. 14 – 15