Sviluppo della scienza, della democrazia, dell’economia. E anche liberazione della donna, condanna della schiavitù, valorizzazione del singolo e della sua responsabilità. Ecco alcuni grandissimi meriti del cristianesimo. Intervista a Rodney Stark
«È stato il cristianesimo a creare la civiltà occidentale. Se i seguaci di Gesù fossero rimasti un’oscura setta ebraica, la maggior parte di voi non avrebbe imparato a leggere e gli altri leggerebbero papiri scritti a mano. Senza una teologia affidata alla ragione, al progresso e all’uguaglianza morale, il mondo intero sarebbe oggi più o meno dove le società non europee erano, diciamo, nel 1800: un mondo pieno di astrologi e alchimisti, ma non di scienziati. Un mondo di despoti, senza università, banche, fabbriche, occhiali, camini e pianoforti. Un mondo dove la maggior parte dei bambini non raggiungono i cinque anni di vita e molte donne muoiono dando alla luce un figlio, un mondo che vive veramente in “secoli bui”. Il mondo moderno è arrivato solamente nelle società cristiane. Non nel mondo islamico. Non in Asia. Non in una società “laica” […]. Inoltre tutti i processi di modernizzazione finora introdotti al di fuori del cristianesimo sono stati importati dall’Occidente, spesso attraverso colonizzatori e missionari» (R. Stark, La vittoria della ragione, Lindau, 2006). Parola di Rodney Stark, uno più stimati sociologi delle religioni oggi viventi, che lo argomenta a lungo nei suoi studi, con dovizia di prove che ovviamente qui possiamo solo accennare. Statunitense del Nord Dakota, ha insegnato all’Università della California a Berkeley, all’Università di Washington e ora è docente di sociologia alla Baylor University in Texas. Sebbene al suo attivo vanti 32 libri e oltre 160 saggi sugli argomenti più diversi (crimine, suicidi, vita nell’antica Roma, pregiudizi), il cuore del suo lavoro è sempre stato lo studio delle religioni, in particolare del cristianesimo.
Nel suo libro La vittoria della ragione lei afferma che il cristianesimo è direttamente responsabile dei maggiori successi intellettuali, politici, scientifici ed economici dello scorso millennio.
«A spingermi a scrivere questo libro è stata soprattutto la martellante ed errata affermazione di molti storici che sostengono che il cristianesimo sia stato irrilevante, quando non un impedimento, nella nascita della civiltà occidentale. Ma, mi chiedo, se il cristianesimo è stato davvero un ostacolo per la scienza, come mai la scienza è nata nell’occidente cristiano e perché i primi grandi scienziati, con l’unica eccezione di Halley, erano tutti profondamente religiosi, molti di loro ecclesiastici e almeno due di loro erano anche cardinali? L’incomparabile Newton ha scritto molto più di teologia di quando non ha fatto sulla fisica».
Nei suoi studi lei parla di un’incredibile menzogna. Racconta di come negli ultimi due o tre secoli ogni persona mediamente istruita sia convinta che, nel periodo storico che va dalla caduta di Roma fino all’incirca al XV secolo, l’Europa sia sprofondata nei cosiddetti “secoli bui”: un periodo di ignoranza, superstizione, miseria. Perché si tratta di una falsità?
«I “secoli bui” sono stati inventati da Voltaire e dai suoi amici per affermare falsamente che grazie a loro è arrivato l’Illuminismo, ma erano tutte chiacchiere. Non hanno giocato alcun ruolo nella maturazione dalla scienza. In ogni caso, come è possibile che alla fine dei cosiddetti “secoli bui” l’Europa fosse così avanti rispetto a Roma? Questo è stato possibile soltanto grazie al progresso raggiunto nel Medio Evo. Infatti, per il progresso dell’Occidente, il più importante sviluppo è avvenuto dopo la caduta di Roma, mentre non ci fu quasi alcun progresso tecnologico in epoca romana. Sarebbe ora che enciclopedie e dizionari la smettessero con il mito negativo del Medio Evo».
Come mai oggi il cristianesimo è sempre più spesso presentato come ridicolo e anacronistico perfino da molti che si professano cristiani?
«Non so come mai molti intellettuali siano così devoti nel ridicolizzare la Chiesa. Certamente sono devoti anche a molte altre cose che io trovo sciocche o tremende».
Nonostante i mass media sostengano continuamente il contrario, un altro fattore importante che mostra come il cristianesimo abbia inciso nella costruzione della civiltà occidentale è l’importanza del ruolo delle donne nella Chiesa dei primi secoli. Il cristianesimo ha reso la vita migliore per le donne, come?
«Innanzitutto, grazie al cristianesimo, le donne non erano escluse dalla vita come molte donne pagane, tra cui le donne romane; inoltre, le donne non venivano date in mogli alla tenera età di 12 anni a uomini molto più vecchi di loro, perché le donne cristiane si sposavano quando erano mature e potevano scegliere chi sposare; ancora, a differenza delle altre, non divorziavano facilmente. Molte donne pagane erano poi indotte ad abortire in tempi in cui mancava non solo l’antibiotico, ma addirittura il sapone: molte di esse morivano a causa dell’aborto, le più fortunate soffrivano di infezioni croniche. Le donne cristiane invece non abortivano, e non c’erano donne costrette a lasciar morire i propri figli: l’infanticidio era proibito. Non solo, anche se pochi lo sanno, le donne cristiane hanno ricoperto spesso ruoli di leadership nella Chiesa dei primi secoli, non erano sacerdotesse, certamente, ma molte erano diaconesse».
Viviamo oggi un periodo di grande crisi economica, occupazionale, ma soprattutto di valori. Come può la cultura cristiana fare la differenza anche in un momento così delicato?
«Ci sono molti modi in cui i cristiani si mostrano di grande aiuto di fronte alle crisi di ogni epoca. Innanzitutto con lo sguardo su di essa: quello che succede in questa vita è meno importante di quello che succederà nella vita che deve venire, esattamente al contrario di coloro che pensano che sia tutto qui. Ma, soprattutto, i cristiani dei primi secoli aiutavano gli altri con molte opere di carità e anche oggi è così».
In quale modo il cristianesimo ha contribuito a costruire una società democratica?
Il successo dell’Occidente è dipeso dal sorgere di società libere che hanno costituito rifugi sicuri per il capitalismo degli albori. Anche in questo il cristianesimo ha giocato un ruolo fondamentale, gettando le basi morali per la democrazia, ben oltre tutto ciò che i filosofi classici avevano fino ad allora immaginato. Certamente i greci hanno sperimentato la democrazia ben prima che la stessa giungesse nell’Europa cristiana, ma l’enfasi cristiana sulla persona singola, inclusa l’affermazione della responsabilità individuale per i peccati, ha contribuito in modo decisivo a porre fine alla schiavitù (e si tratta del primo caso in cui la schiavitù è finita senza alcuna pressione esterna) e in generale al riconoscimento dei diritti individuali di ogni persona».
Per sostenere che il cristianesimo ha portato al progresso e soprattutto alla libertà, occorre la fede oppure basta la ragione?
«Sono convinto che per apprezzare le virtù e i contributi del cristianesimo alla società occidentale sia sufficiente la ragione, non occorre la fede. Detto questo, certamente senza fede non si afferra a pieno il significato più profondo del cristianesimo e ci si priva dei doni più belli di cui può godere chi crede».
Ricorda
«Quando gli europei cominciarono ad esplorare il mondo, scoprirono con grande sorpresa la propria indiscutibile superiorità tecnologica rispetto alle altre società. Perché le altre civiltà erano così arretrate? […] Nonostante alcune di esse avessero coltivato l’alchimia e l’astrologia, solo in Europa queste si erano evolute in chimica ed in astronomia, e per secoli gli europei furono gli unici a possedere (solo per fare qualche esempio) occhiali, camini, orologi affidabili, cavalleria pesante, ed un sistema di notazione musicale […]. Certo, gli europei costruirono armi efficienti, svilupparono un’agricoltura più produttiva, eccelsero nella metallurgia e nella costruzione di navi, fecero nascere il capitalismo. Però, tutte queste cose sono espressioni della superiorità degli europei, ma non la sua radice […]. La chiave di volta del grande balzo in avanti dell’Europa risiede […] in una straordinaria vittoria della ragione, vero principio motore di ogni sviluppo culturale, sociale e scientifico. E questa vittoria della ragione è merito inestimabile del cristianesimo. È questa la (giustissima) tesi principale di Rodney Stark».
(Giacomo Samek Lodovici, È cristiano il primato della ragione, “Studi cattolici”, n. 553 [2007], pp. 196-199).
IL TIMONE N. 128 – ANNO XV – Dicembre 2013 – pag. 42 – 43
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