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12.12.2024

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La vita in musica
31 Gennaio 2014

La vita in musica

 

 

 

Nei testi di diverse canzoni emerge la difesa della vita nascente. Ma ci sono anche cantanti che si schierano, purtroppo, a favore dell’aborto.

 

La musica, oltre a divertire e rilassare, è uno strumento che può essere utilizzato per lanciare messaggi, esprimere opinioni, prendere posizione su temi di scottante attualità. Fra gli argomenti che hanno maggiormente diviso i cantanti, negli ultimi anni, c’è sicuramente quello dell’aborto.
Molte star del pop e del rock, attraverso le loro composizioni, si sono schierate a favore o contro il diritto alla vita dei bambini non ancora nati. Nella maggior parte dei casi lo hanno fatto con sen-sibilità e poesia, ma non sono mancati anche esempi discuti bili o di cattivo gusto.
Tra gli artisti maggiormente impegnati c’è Adriano Celentano, che non ha mai avuto paura di esprimere la sua chiara posizione “pro life”. Ricordiamo, ad esempio, le parole del disco “Quel punto”: “Canto per chi la luce non vedrà, poiché nel buio di quel punto resterà”. Precedentemente, all’epoca del referendum che portò alla legalizzazione dell’aborto in Italia, Celentano cantò così in “Deus”: “Ti uccidono da quando tu stai già in pancia”.
Un vero e proprio putiferio scoppiò durante il Festival di Sanremo del 1992, quando Nek presentò la bellissima canzone “In te”. Il testo riassumeva il grido disperato di un giovane che chiedeva alla sua ragazza di non abortire: “Lui vive in te, si muove in te, con mani cucciole. È in te, respira in te, gioca e non sa che tu vuoi buttarlo via”. Molti giornalisti ed intellettuali di vario genere criticarono il brano, tentando anche di ridicolizzare la scelta dell’artista. In realtà, quello di Nek fu un gesto coraggioso, soprattutto perché avvenuto nella cornice di Sanremo, dove raramente c’è spazio per i messaggi più costruttivi ed impegnati.
Un altro cantautore che non ha mai nascosto le sue opinioni “pro life” è Renato Zero. Qualcuno, forse, potrà obiettare che le sue scelte di artista non sono sempre accettabili. Ma sull’aborto la sua posizione è sempre stata chiarissima e pienamente condivisibile.
Ha cominciato negli anni settanta con “Il cielo”, cantando: “Quanta violenza sotto questo cielo. Un altro figlio nasce e non lo vuoi”. Nelle esecuzioni del brano dal vivo, ha aggiunto: “Amalo!”. Poi, nella splendida “Più su” ha ribadito: “Canto e piango pensando […] che una madre si arrende e un figlio non nascerà”.
Contraddittoria, invece, è la posizione di Jovanotti, che nella canzone “lo no”, scritta nel 1992, si schierò coraggiosamente a favore della vita, dicendo: “Ci sono bimbi che non nasceranno e se ne vanno dritti in paradiso, perché da noi non c’è posto per loro o solamente non erano attesi. Ci sono bimbi che non nasceranno perché gli uomini si sono arresi”. Successivamente, però, nel libro “Cherubini”, Jovanotti ha inserito il “Rap della mamma nuova”, in difesa della legge 194: “Questa legge non si tocca […]. Chi discute questa legge fa una semplice follia e si nasconde dietro grande ipocrisia”.
Ci sono, poi, artisti che hanno affrontato il tema in modo indiretto, raccontando storie di vita quotidiana. I Pooh, ad esempio, in “Alessandra”, parlano di un uomo che si assume la responsabilità del. figlio che dovrà nascere. Il testo dice: “Nel tuo corpo nasce un fiore. Per sbaglio o per amore […] che importa? Sarò con lei”.
Antonello Venditti ha scritto “Sara”, dolcissimo ritratto di una ragazza che deve affrontare tutte le difficoltà di una gravidanza inaspettata. Il brano si conclude con un bellissimo messaggio di speranza: “Il tuo bambino, se ci credi nascerà”.
Più duri sono gli affreschi musicali di Francesco Guccini (“Piccola storia ignobile”) e delle Orme (“La fabbricante d’angeli”), entrambi dedicati al dramma, sempre attuale, dell’aborto clandestino. Il primo ha raccontato la tragedia di una ragazza sola, costretta a sopprimere il suo bambino per non rovinare la reputazione della famiglia. Le Orme, invece, parlano di una donna che pratica aborti clandestini. Gli “angeli” della canzone sono i poveri bambini che non vedranno mai la luce.
Tra gli esempi di cattivo gusto, il peggiore brano è sicuramente “Gomito a gomito con l’aborto” di Elio e le Storie Tese. Il testo è demenziale e senza senso.
Discutibile è la canzone “Certi momenti”, di Pierangelo Bertoli, in cui si critica l’obiezione di coscienza dei medici sull’interruzione di gravidanza. Rappresenta una parentesi negativa nel repertorio di questo cantautore-poeta.
Tra i più attivi sostenitori del diritto alla vita c’è il cantautore cristiano Roberto Bignoli, la cui discografia si può considerare un inno costante al rispetto dell’essere umano, fin dal concepimento.
Nei suoi concerti, Bignoli ha sempre sostenuto le posizioni “pro life”, offrendo la sua testimonianza di papà di due bellissime bambine. Con la moglie Paola ha creato il sito “Informazione musica cristiana” (www.informusic.it). che ospita numerose pagine dedicate ai cantautori “per la vita”, spesso impegnati in spettacoli per raccogliere fondi in favore di associazioni di volontariato e case-famiglia.
Anche il Movimento per la Vita (www.mpv.org), in questi anni, ha organizzato manifestazioni musicali con lo scopo di sensibilizzare alle tematiche “pro life”. L’iniziativa più nota è il concorso internazionale “Cantiamo la vita”, che può contare sulla partecipazione di ospiti importanti come Ron, Alexia, Nek, Claudio Chieffo, Gatto Panceri, Mariella Nava ed altri.
Purtroppo, nell’ampio panorama del rock, c’è anche chi ha preferito utilizzare la musica come strumento culturale a sostegno della cosiddetta “libertà di scelta” dell’aborto. Fra i gruppi che hanno maggiormente sostenuto questa battaglia spicca quello dei Nirvana, promotori di concerti gratuiti insieme alle organizzazioni femministe. Il cantante e leader del complesso, Kurt Cobain, è morto suicida dieci anni fa.
Su Internet c’è il sito di un’associazione americana che aggiorna costantemente sui cantanti che hanno preso posizione contro o a favore dell’aborto: “Rock for life” (www.rockforlife.org). Promuove anche attività musicali ed educative dedicate ai giovani, in favore del diritto alla vita.

 

 

 

 

IL TIMONE N. 38 – ANNO VI – Dicembre 2004 – pag. 16 – 17

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