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14.12.2024

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La voce del Magistero. Libertà e verità
28 Settembre 2014

La voce del Magistero. Libertà e verità

Due recenti discorsi di Papa Francesco in tema di libertà. Un contributo per comprendere il Magistero della Chiesa che riconosce, difende e indica i limiti della libertà donata da Dio all’uomo nella Creazione

La libertà è il grande tema che accompagna la storia della modernità. Carattere costitutivo ed esclusivo della natura umana, principio cardine del cristianesimo che attribuisce alla persona umana diritti che precedono qualsiasi riconoscimento da parte di autorità superiori, la libertà viene separata dalla verità dal pensiero che nasce con l'illuminismo e perde così la sua autentica identità, e anche il suo limite. Essa pertanto, nei due secoli dell'epoca delle ideologie (1789-1989), passa da un eccesso all'altro, dalla libertà assoluta alla sua negazione, dal libertinismo al totalitarismo. Papa Francesco ha toccato il tema della libertà in due discorsi, pronunciati nel corso della stessa giornata, il 20 giugno di quest'anno, e affrontando due aspetti sui quali proprio il mondo contemporaneo dimostra tutta la sua contraddittorietà: il diritto di drogarsi e quello di professare liberamente e pubblicamente la propria fede religiosa.

 
Un diritto fondamentale
È caratteristico della natura umana cercare la verità «circa la propria origine e il proprio destino». Spesso, nella storia moderna, gli Stati sono andati contro questa caratteristica della persona o imponendo con la forza della legge un'alternativa ideologica oppure imponendo, dopo le Guerre di religione iniziate in seguito alla Riforma protestante e conclusesi nel 1648 con la pace di Westfalia, una religione di Stato e limitando alla sfera privata la professione di altre religioni, come avviene dove oggi domina l'''islamismo di Stato". L'insegnamento della Chiesa non contrappone una religione a un'altra, ma sposta il discorso nell'ambito della ragione e afferma con papa Francesco che quest'ulti­ ma «riconosce nella libertà religiosa un diritto fondamentale dell'uomo che riflette la sua più alta dignità, quella di poter cercare la verità e di aderirvi, e riconosce in essa una condizione indispensabile per poter dispiegare tutta la propria potenzialità». Il Pontefice riconosce come la mancanza di libertà religiosa sia una causa dell'assenza di collaborazione fra gli Stati e sia motivo di conflitti, perché così manca «un nucleo di valori universalmente condivisi  e quindi una «collaborazione in vista del bene comune
Non solo, ma papa Francesco ricorda come il rifiuto della libertà religiosa, sia storicamente sia oggi, avvenga per colpa non soltanto di Stati totalitari o fondamentalisti, ma anche del «pensiero debole «che è come una malattia, causa «di un falso concetto di tolleranza [per cui) si finisce per perseguitare coloro che difendono la verità sull'uomo e le sue conseguenze etiche. Ora, il "pensiero debole" è precisamente l'ideologia del relativismo che perseguita in Occidente, da un punto di vista amministrativo e culturale, e spesso con pubbliche umiliazioni, coloro che cercano di attribuire un rilievo pubblico alla religione e soprattutto difendono i principi della legge naturale in quanto fondamenti del bene comune.
Fra coloro che oggi vengono perseguitati a causa della mancanza di libertà religiosa, i cristiani sono la maggioranza: «È per me motivo di grande dolore constatare che i cristiani nel mondo subiscono il maggior numero di tali discriminazioni», Papa Bergoglio ricorda che mai come oggi i cristiani hanno subito una simile persecuzione, neppure durante i primi tre secoli precedenti l'Editto dell'imperatore Costantino che nel 313 introdusse la libertà per la Chiesa di professare pubblicamente la fede.

La droga non si vince con la droga
La libertà è un dono che distingue la persona umana dal resto della creazione, ma non è assoluta. Se lo Stato non deve impedire la ricerca della verità religiosa nella libertà, non può assistere senza intervenire di fronte alla diffusione di ciò che uccide e comunque danneggia gravemente la persona, alterando le relazioni con gli altri uomini. La droga, lo spaccio di sostanze che alterano e rovinano la personalità di chi le assume, rientra in questo contesto: «il flagello della droga continua ad imperversare in forme e dimensioni impressionanti, alimentato da un mercato turpe»; tale flagello va affrontato con forza perché «la droga è un male> e con il male non ci possono essere cedimenti o compromessi». Queste affermazioni del Papa sono quasi contemporanee, in Italia, all'approvazione, avvenuta nello scorso mese di maggio, di una nuova legge sulla droga da parte del Parlamento che reintroduce la distinzione fra droghe pesanti e leggere e smantella una legge del 2006 (chiamata Fini-Giovanardi) che aveva cominciato a raccogliere successi nella lotta contro la droga. Proprio il 7 maggio il Pontefice aveva detto: «No ad ogni tipo di droga», ricordando peraltro come la Chiesa «non ha abbandonato quanti sono caduti nella spirale della droga, ma con il suo amore creativo è andata loro incontro», contribuendo alla nascita di tante associazioni che cercano di lenire le ferite inferte al corpo sociale e soprattutto a tanti giovani da una cultura dello sballo che distrugge, umilia e spesso uccide le persone

 
La libertà con la verità
La libertà senza la verità produce rovine, come spiegava san Giovanni Paolo Il nell'enciclica Evangelium vitae (25 marzo 1995). Il legame fra verità e libertà è stato ricordato anche da Benedetto XVI cinque anni fa, nella celebre intervista nella quale il Papa emerito ha coniato il concetto di "minoranza creativa'': oggi «la Chiesa deve comprendersi come minoranza creativa che ha un'eredità di valori che non sono cose del passato, ma sono una realtà molto viva ed attuale». In questa intervista, rilasciata durante il volo verso la Re­ pubblica ceca, il Papa emerito ha ricordato l'eroica figura del dissidente-Presidente Vaclav Havel (1936-2011), la sua testimonianza contro la menzogna del regime comunista e in particolare l'elaborazione del «nesso tra verità e libertà, dove libertà non è libertinismo, arbitrarietà, ma è connessa e condizionata dai grandi valori della verità e dell'amore e della solidarietà e del bene in generale». È un legame importante sul quale tutti dovremmo riflettere per uscire, almeno a livello teorico, dall'impasse nella quale è finito il mondo moderno e anche quello successivo al 1989, incapace di "tenere insieme" verità e libertà, e così continuamente oscillante fra il relativismo che tutto distrugge e la violenza che umilia la dignità della persona creata da Dio a Sua immagine. •

Ricorda
 – «E poiché la libertà religiosa, che gli esseri umani esigono nell'adempiere il dovere di onorare Iddio, riguarda l'immunità dalla coercizlone nella società civile, essa lascia Intatta la dottrina tradizionale cattolica sul dovere morale dei singoli e delle società verso la vera religione e l'unica Chiesa di Cristo». (Dichiarazione Oignitatis humanae, 1).

 – «Difendendo il diritto Inallenabile alla libertà religiosa, noi difendiamo proprio l'integrità e la legittimità di questo dialogo del cuore e della mente dell'uomo con il Creatore. Nel difendere la libertà religiosa, la Chiesa non difende una prerogativa istituzionale, ma la verità sulla persona umana». (san Giovanni Paolo Il, Messaggio del 7 dicembre 1995 al Congresso su Secolarismo e libertà religiosa).
 – «l'uso della droga causa gravissimi danni alla salute e alla vita umana. Esclusi i casi di prescrizioni strettamente terapeutiche, costituisce una colpa grave. La produzione clandestina di droghe e il loro traffico sono pratiche scandalose; costituiscono una cooperazione diretta, poiché spingono a pratiche gravemente contrarie alla legge morale». (Catechismo della Chiesa Cattolica, 2291).

Per saperne di più …
I due discorsi di papa Francesco sono reperibili sul sito della Santa Sede www.vatican.va: il primo era rivolto ai partecipanti alla 310 edizione dell'lnternational drug enforcement conference, mentre il secondo ai partecipanti al convegno internazionale" La libertà religiosa secondo il diritto internazionale e il conflitto globale dei valori". L'intervista di Benedetto XVI dove parla delle minoranze creative è del 26 settembre 2009. Cfr. anche Marco Invenizzi, La libertà religiosa, in il Timone, n. 17/2002.

 
Il Timone – Settembre/Ottobre 2014

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