A volte credere alle leggende risulta più facile che accettare la realtà storica degli eventi. Questo capita, ad esempio, quando ci si imbatte in uno dei monumenti più belli ed affascinanti d'Italia, la Sacra di San Michele.
Ad un'altezza di 962 metri, l'abbazia di San Michele della Chiusa, meglio nota come la Sacra di San Michele, s'innalza a perpendicolo sulla cima del monte Pirchiriano dominando tutta la Valle di Susa.
Diventato monumento simbolo della regione Piemonte nel 1994, l'edificio si sviluppa in altezza per 41 metri, lasciando il visitatore incantato dall'arditezza della struttura architettonica. Ecco perché osservando questa abbazia risulta più facile credere alla leggenda che vuole la costruzione della Sacra realizzata con l'ausilio degli angeli. All'interno della chiesa stessa, sulla parete destra del Coro Vecchio, un affresco riassume la storia, mista a leggenda, della fondazione del Santuario: Angeli e colombe che trasportano le travi dal monte Caprasio alla cima del Pirchiriano. È certo che i costruttori hanno fatto di necessità virtù sviluppando il monastero verso l'alto ed è altresì evidente che gli sforzi per trasportare il materiale a tale altezza devono essere stati al limite delle capacità dell'epoca.
La fondazione dell'edificio di stile franco-longobardo (998) viene fatta risalire ad un voto di penitenza del nobile Ugo di Montboissier, proprietario del terreno, su indicazione di papa Silvestro II. Gli edifici abbaziali si sviluppano a spirale sulla vetta del monte a cornice dell'edificio principale e della chiesa vera e propria, alla quale si giunge dopo una tanto ripida quanto suggestiva scalinata interna, lo Scalone dei Morti. La chiesa è orientata ad est e poggia sul primitivo santuario di S. Michele che è composto da tre cappelline. È questo il luogo più sacro di tutto il monastero.
Di rilievo artistico sono i numerosi affreschi del 1400/1500 ed un trittico del De Ferrari (1503-1522) raffigurante la Madonna che allatta il Bambino e S. Michele. Affidata ai monaci benedettini per quasi 600 anni, l'abbazia, che sorge proprio su quella via Francigena che dalla Francia portava i pellegrini verso Roma, visse momenti di grande splendore.
Quando, intorno al 1600, la comunità benedettina venne soppressa ed il monastero venne abbandonato, la costruzione fu preda di saccheggi da parte degli eserciti di passaggio nel corso delle guerre del 600 e 700. Solo nel 1836 la Sacra venne affidata ai Padri Rosminiani ai quali è tutt'ora affidata la custodia. Da quella data fino ad oggi il lavoro di ristrutturazione è stato costante. Malgrado il lungo periodo di saccheggi e nonostante le violente scosse telluriche del passato (la valle di Susa è una zona sismica molto attiva), la Sacra di S. Michele è sopravvissuta nei secoli praticamente intatta. Quasi a voler suggerire che la mitica origine divina, forse, tanto leggenda non è.
Come arrivare
Uscita ad Avigliana sulla strada statale che da Torino va in direzione Susa-Frejus. Giunti ad Avigliana seguire le indicazioni per i laghi e di lì verso la Sacra. È possibile raggiungere a piedi la Sacra attraverso un'antichissima mulattiera in mezzo ai boschi che parte da S. Ambrogio, poco oltre Avigliana.
Informazioni utili
È possibile prenotare visite guidate del luogo. Inoltre sono a disposizione alcune stanze per chi volesse trascorrere qualche giorno di intensa spiritualità. L'orario delle S.Messe:
domenica e festivi ore 12.00 e ore 17.00 (periodo invernale), ore 18.00 (periodo estivo)
Per maggiori informazioni
Abbazia di San Michele della Chiusa
10057 Sant'Ambrogio Torinese (TO)
tel.011939130 – fax 011939706
e-mail:
info@sacradisanmichele.com sito internet:
http://www.sacradisanmichele.com
IL TIMONE N. 11 – ANNO III – Gennaio/Febbraio 2001 – pag. 43