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12.12.2024

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Le Confessioni di Sant’Agostino
31 Gennaio 2014

Le Confessioni di Sant’Agostino

Tra i capolavori assoluti dell’Occidente, sono l’opera più nota del grande santo e pensatore. Che ripercorre la sua vita e parla di memoria, tempo, Dio come felicità, creazione, verità, armonia tra fede e ragione, valore della filosofia

 
 
Divise in tredici libri, Le Confessioni sono l’opera più nota di sant’Agostino (354-430) e uno dei capolavori assoluti della cultura occidentale.
Composto fra il 397 e il 400, lo scritto manifesta un chiaro impianto autobiografico, ma in esso troviamo presentate anche alcune delle più significative dottrine del santo vescovo di Ippona. L’autore, rileggendo la propria vita, vi scopre costantemente presente l’opera di Dio che con la sua Grazia e la sua Provvidenza non lo ha mai abbandonato, anche quando egli si allontanava da Lui a motivo del peccato. Agostino ci racconta di essere cresciuto nella fede cristiana, soprattutto grazie alla madre Monica, donna di rara virtù e di profonda religiosità, che la Chiesa ha proclamato santa.
Egli non fu un ragazzo modello e da adolescente avvertì con particolare forza la seduzione dei piaceri e delle trasgressioni (celebre, a questo proposito, è la narrazione del furto di poche pere, portato a termine insieme ad alcuni compagni per il puro gusto di venir meno a una norma).
Crescendo, Agostino manifesta notevoli doti intellettuali e la lettura dell’Ortensio, un’opera di Cicerone a noi non pervenuta, lo avvicina alla filosofia e gliela fa apprezzare. Al contrario, l’incontro con la Bibbia lo delude. Aderisce allora al manicheismo, una dottrina di origine orientale, credendo di trovarvi la soluzione di alcuni gravi problemi, tra cui quello della presenza del male nel mondo. Intanto, come egli ricorda con struggimento, sua madre non smetteva di pregare per lui e per la sua conversione. Si dedica all’insegnamento, prima a Tagaste e poi a Cartagine, e la perdita di un amico molto caro gli fa sperimentare per la prima volta un intenso dolore.
Guardando a quegli anni e a quelle attività, si rende conto della loro sostanziale inutilità: lontano dal vero Dio, niente ha veramente senso e valore. Anche il manicheismo finisce per deluderlo amaramente e la radicale insoddisfazione che alberga nel suo cuore lo spinge verso lo scetticismo.
Decide di andare a Roma e di lì a Milano, ove rimane affascinato dalla personalità del vescovo Ambrogio, eccelso predicatore, che sa fargli gustare la Parola di Dio, in particolare l’Antico Testamento, del quale sa offrire una profonda interpretazione allegorico- spirituale. A Milano lo raggiunge la mamma.
Sebbene nella sua mente cominci a balenare qualche lampo della verità cristiana, egli, tuttavia, è ancora schiavo degli idoli mondani. Tra le questioni che lo angustiano permane quella del male e della sua origine, vero scacco per la ragione umana.
A poco più di trent’anni legge le opere dei filosofi neoplatonici che, seppur non prive di errori, hanno su di lui un influsso assai benefico, facendolo rientrare in se medesimo, in quell’interiorità nella quale egli alla fine troverà la Verità che è Dio stesso.
Agostino non è ancora pervenuto alla piena conversione e vive un alternarsi di momenti di luce e di momenti di oscurità, ma nell’estate del 386 la sua vita subisce una svolta decisiva: combattuto interiormente tra l’uomo vecchio, dedito agli interessi e ai piaceri mondani, e quello nuovo, che desidera trovare la vera pace interiore, egli si trova in preda a un’angoscia indicibile. Abbandonatosi sotto un fico, sente una voce che lo invita a leggere la Sacra Scrittura: aperta la Bibbia, si imbatte in un testo di san Paolo che incita i cristiani a dimenticare l’uomo carnale per abbracciare con maggiore decisione Gesù Cristo. È la conversione: Agostino è diventato cristiano, in un clima di gioia e commozione che coinvolge sua madre e i suoi amici. Di lì a poco riceverà il battesimo, in una Milano allietata dal ritrovamento miracoloso dei santi martiri Gervasio e Protasio. Agostino decide poi di tornare in Africa, ma sulla spiaggia di Ostia la madre Monica gli muore tra le braccia: il figlio, colmo di dolore e di riconoscenza, la ricorda con parole di straordinaria accoratezza.
Da questo punto in poi, Agostino desidera comunicare al lettore il suo nuovo stato d’animo di credente convinto e innamorato di Dio, e si sofferma a riflettere su alcuni temi di grande importanza: il valore della memoria, la gioia che può venire soltanto da Dio, la continenza che richiede la disciplina dei sensi e il disprezzo della curiosità, della futilità e, soprattutto, dell’orgoglio. Ai suoi occhi la strada della salvezza ora appare chiara: seguire Gesù Cristo, l’uomo-Dio pienamente fedele al Padre.
Il Santo Dottore si concentra poi su alcuni argomenti di enorme rilievo filosofico e teologico, primo fra tutti quello del tempo, collegato con l’evento della creazione. L’analisi del concetto di tempo lo conduce a comprendere che esso è una realtà interiore: è l’anima umana a vivere il tempo, il passato come memoria, il presente come attenzione e il futuro come attesa.
Continuando a riflettere sull’atto creativo di Dio, di cui ci parla la Genesi, nei libri finali delle Confessioni, Agostino affronta questioni assai complesse, che, come egli stesso riconosce, possono dare adito anche a differenti interpretazioni. Esistono, tuttavia, sicurezze che non vacillano, ed egli le ricorda: la Sacra Scrittura è la depositaria della verità, la insegna con assoluta certezza agli uomini e noi dobbiamo desiderare ardentemente di conoscerla e di farla nostra. Come è facile comprendere, nelle Confessioni sono reperibili molti dei temi tipici dell’agostinismo: la filiazione divina dell’essere umano, l’uomo interiore come sede della verità, il ritorno a Dio quale compito essenziale della creatura, l’armonia esistente tra fede e ragione, il positivo valore della ricerca filosofica, la preghiera come mezzo di avvicinamento al Padre, il peccato visto come l’ostacolo più grave sulla via della salvezza, la potenza della Grazia di Dio che rafforza la libertà umana e le permette di scegliere il bene, la decisiva importanza dell’amore divino che purifica quello umano e redime l’uomo nella sua interezza.
Con un’intensità che si registra in pochissimi altri casi, in sant’Agostino la dimensione esistenziale e quella affettiva si intrecciano inestricabilmente con quella religiosa e con quella filosofica: fede e ragione, ricerca della verità e conquista di essa, invocazione e riflessione, lettura e dialogo, scrittura polemica e preghiera appassionata, amore e amicizia, spirito e carne si incontrano e si scontrano nella vita del santo di Tagaste, entrano in conflitto, si compenetrano, si attraggono, si respingono, fino a trovare una sintesi suprema che, tuttavia, non assomiglia mai all’apatia tanto caldeggiata da alcuni saggi dell’antichità, quanto piuttosto alla pace raggiunta da chi, sulla scia dell’insegnamento di san Paolo, ha inteso combattere e portare a termine la buona battaglia del Vangelo. Le Confessioni costituiscono la profonda, palpitante e geniale testimonianza di tutto questo.
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Agostino fu «il più grande Padre della Chiesa latina: uomo di passione e di fede, di intelligenza altissima e di premura pastorale instancabile, questo grande Santo e Dottore della Chiesa […] ha lasciato un’impronta profondissima nella vita culturale dell’Occidente e di tutto il mondo. Per la sua singolare rilevanza, sant’Agostino ha avuto un influsso larghissimo, e si potrebbe affermare, da una parte, che tutte le strade della letteratura latina cristiana portano a Ippona […], dall’altra, che da questo luogo si diramano molte altre strade del cristianesimo successivo e della stessa cultura occidentale. Di rado una civiltà ha trovato uno spirito così grande, che sapesse accoglierne i valori ed esaltarne l’intrinseca ricchezza, inventando idee e forme di cui si sarebbero nutriti i posteri». (Benedetto XVI, udienza del 9 gennaio 2008, reperibile su www.vatican.va ). 

 
 
 
 
 
 
Per saperne di più…

Tra le numerose, ottime edizioni delle Confessioni, segnaliamo quella pubblicata nell’edizione latino-italiana delle Opere di sant’Agostino, pubblicata da Città Nuova. Le Confessioni e tutte le opere di Agostino sono reperibili su www.sant-agostino.it. Per una esposizione complessiva del pensiero di sant’Agostino cfr. Maria Bettetini, Agostino, Laterza, 2008 e Étienne Gilson, Introduzione allo studio di Sant’Agostino, Marietti 1983. Sull’ontologia di Agostino cfr. Emanuele Samek Lodovici, Dio e mondo. Relazione, causa, spazio in S. Agostino, Studium, 1979.

 
 
 
 

 

IL TIMONE  N. 104 – ANNO XIII – Giugno 2011 – pag. 32 – 33

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