Il secondo pensiero è per voi, cari abbonati e lettori. All’approssimarsi della festa del S. Natale, Vi porgo, a nome anche della redazione e dei collaboratori, gli auguri più vivi e fraterni. Con la mente rivolta a quella notte santa, scelta da Dio per donare visibilmente al mondo suo Figlio, nostro Re e Salvatore, vi assicuro la mia preghiera e, come si conviene tra cattolici, confido nella vostra. È questo il nostro modo di volerci fraternamente bene, perché noi siamo – vogliamo essere – una famiglia i cui membri condividono la fede cattolica, l’amore per la Chiesa e per il Papa, il desiderio di essere testimoni del Vangelo.
E dopo gli auguri, il mio doveroso grazie: siete stati – ma non potevo dubitare – semplicemente formidabili. Ci avete accompagnato con la preghiera, sostenuti con l’incoraggiamento, guidati con preziosi suggerimenti e aiutati con le vostre generose offerte, permettendoci in questo anno di offrirvi altri dieci numeri del nostro mensile. Come dirvi grazie? Come contraccambiare? Un modo c’è: è quello di pregare e far pregare per voi. Così, ho incaricato, anche per il prossimo 2006, il mio padre spirituale, il sacerdote Timothy Meehan, della Congregazione dei Legionari di Cristo, di celebrare due S. Messe alla settimana per voi. Mi avete fatto sapere, in tanti, che gradite questo tipo di ringraziamento. E io ne sono lieto. Ma la vostra generosità mi consente di fare di più. Ho chiesto ad un altro sacerdote, padre Giuseppe Gamelli, della stessa Congregazione, di celebrare una S. Messa alla settimana. In questo modo, nel prossimo 2006, verranno offerte a Dio 156 S. Messe per voi, cari lettori.
Sono certo che apprezzerete questa decisione. Tutti accumuleremo un tesoro prezioso in Cielo, sul quale potremo contare quando il buon Dio ci chiamerà a rendere conto della nostra vita.
Vengo ora a dirvi qualcosa del Timone. Lasciamo parlare i numeri. Innanzitutto, è cresciuto il numero di abbonati. Nella lettera dello scorso anno scrivevo che avevamo superato di poco gli 8.500 abbonati: ora abbiamo appena superato i 9.900; scrivevo di un centinaio di parrocchie che vendevano il Timone sul banco della buona stampa, ora sono quasi raddoppiate; quelle parrocchie vendevano mensilmente un migliaio di copie, ora siamo intorno a 1400/1500. La diffusione del nostro mensile cresce. E tutto questo senza pubblicità e dispendiose promozioni: come non essere riconoscenti alla Provvidenza e a voi, cari amici?
Ma questo anno ha visto anche alcune novità. La prima: sono stati pubblicati due nuovi Quaderni e un terzo è in dirittura di arrivo (speravamo di pubblicare cinque titoli nuovi, ma non ne siamo stati capaci); inoltre, abbiamo ristampato i cinque pubblicati lo scorso anno, esauriti ben presto. Tra poco proveremo a diffonderli nelle librerie cattoliche. La seconda: la proposta di un Coordinamento dei Centri Culturali “Amici del Timone” ha avuto un esito semplicemente strabiliante: l’amico Mario Palmaro mi informa che oltre alla lista dei Centri che trovate pubblicata (sono oltre venti), aggiornata ogni mese, vi sono più di trenta Centri Culturali che attendono il nostro via per entrare nel Coordinamento. Davvero impressionante, non trovate? La terza: abbiamo una nuova sede per la redazione, che ci consente di operare con maggiore efficacia. La quarta: abbiamo organizzato la prima conferenza del Timone a Milano ed è stato un successo: oltre 450 persone hanno ascoltato i nostri collaboratori Rino Cammilleri e Massimo Introvigne (v. foto) illustrare le falsità del noto romanzo Il Codice da Vinci. La quinta: l’appello che vi avevo rivolto lo scorso anno per aiutarci ad assumere una nuova segretaria si è concretizzato, perché la vostra generosità ha superato ogni più rosea aspettativa. La sesta: abbiamo rinnovato il nostro sito internet e anche da questo fronte mi giungono notizie molto positive: pensate che nel solo mese di ottobre abbiamo avuto più di 16.000 visitatori. In un solo mese! Fatti, grandi e piccoli, vita della nostra bella e numerosa famiglia, che sento il dovere di comunicarvi, cari abbonati.
Come lo scorso anno, anche questa volta mi rivolgo a voi tendendo la mano per chiedervi aiuto. Sapete che senza di voi Il Timone non potrebbe continuare la sua opera. Come scrivevo lo scorso dicembre, voi siete la mano della quale si serve il buon Dio per manifestare la sua Provvidenza a favore di questo apostolato a mezzo stampa. Il fine che ci muove non è economico: vogliamo offrire alla Chiesa uno strumento che sia utile per consolidare la fede di chi crede, suscitare dubbi in chi non crede o, credendo, non è cattolico, e rispondere agli assalti del dubbio e dei nemici di Dio e del vangelo.
Per fare questo abbiamo bisogno innanzitutto di preghiere. Ricordatevi, quando assistete alla S. Messa e quando recitate il Rosario, anche del Timone, del suo direttore, dei collaboratori, dei giornalisti che vi scrivono e di tutti i lettori. Il legame che ci unisce nel cammino della vita ha solide basi solo se radicato in Dio.
Vi chiedo inoltre di prestare attenzione alla scadenza del vostro abbonamento e di rinnovarlo per tempo. Abbiamo – grazie a Dio e a voi – una percentuale di rinnovi molto alta, ma registriamo anche il fatto che alcuni lettori lasciano passare diversi mesi tra la scadenza dell’abbonamento e il rinnovo, perdendo così alcuni numeri del Timone.
Vi chiedo di sfruttare la bella abitudine di fare regali in occasione delle feste natalizie. Il dono di un abbonamento al Timone farà certamente del bene a chi lo riceve. So che per alcuni non è facile individuare la persona alla quale offrire questo dono.
Bisogna pensarci un pochino: forse interessa al vostro parroco, a qualche conoscente in età scolastica, a qualche catechista della parrocchia, ai membri di un’associazione cattolica che conoscete, al vostro amico/a preferito. Se siete studenti, ad alcuni dei vostri professori o dei vostri compagni di classe. Pensateci e appena possibile provvedete ad abbonarli al più presto, perché non perdano il primo numero del prossimo anno.
Sapete che, confidando nella Provvidenza, abbiamo sempre osato fare grandi progetti. Ne ho in mente uno per l’anno 2006: vorrei ingaggiare “agenti del Timone”, vale a dire persone qualificate che, sparse sul territorio, promuovano la nostra bella rivista.
È un progetto che sta diventando sempre più necessario, ma costa molto. Non so come fare. So però che tra voi, cari lettori, ci sono alcuni che il buon Dio ha dotato di cospicui mezzi economici. Bene, se decidessero di aiutarmi in questa impresa, chiedo loro di scrivermi, o telefonarmi. E in quella occasione, saprò essere più preciso. Come vedete, la mia proverbiale “faccia tosta” non ha limiti. Chiedo sempre tanto, ma so di poter fare affidamento sulla vostra generosa risposta.
Un altro suggerimento: portate una copia del Timone al parroco, mostrategli l’elenco delle parrocchie dove si vende il Timone nel banco della buona stampa, chiedetegli se è disposto a provare anche nella sua parrocchia e se lo trovate ben disposto ditegli di telefonarci. È importante – lo sapete – incrementare i punti di diffusione del nostro periodico.
Mi pare di avervi detto tutto, cari amici. Ci attende – a Dio piacendo – un nuovo anno. Il nostro proposito è quello di perseverare nella strada che il buon Dio ha voluto indicarci, pronti a fare sempre la sua volontà.
Restiamo uniti nella preghiera e nella buona battaglia apologetica, esortiamoci e incoraggiamoci a vicenda. E tutto, proprio tutto, mettiamo nella mani del Bambino Gesù, che contempleremo e adoreremo specialmente la prossima notte di Natale: è venuto al mondo per salvarci, perché ci ama e ci vuole eternamente e immensamente felici. Il nostro stupore, l’ammirazione e la gratitudine non avranno mai fine.
P.S. Confidando nella Vostra proverbiale generosità, anche per il 2006 il costo per l’abbonamento al Timone non subirà aumenti. Tutto costa di più, non il Timone per i suoi lettori. Lo sforzo che dovremo affrontare per mantenere invariata la quota di abbonamento sarà ripagato certamente con la Vostra preghiera.
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