Il Timone n. 13 – anno 2001 –
Caro Direttore,
con molto piacere stamattina, nella mia cassetta della posta, ho trovato una copia del Vs. bimestrale e una Sua lettera che mi ha fatto davvero piacere. Sinceramente non me lo aspettavo; tanto meno mi aspettavo che Lei si augurasse un mio giudizio su “IlTimone” e sugli argomenti in esso trattati. Mi spiace doverLe dire che condivido ben poco di quello che affermate nei vostri servizi, anche se la veste grafica è davvero eccezionale. Guardi, Direttore, chi Le scrive è un cattolico-praticante-osservante, ma non un integralista-fondamentalista. Mi ascolti bene: non vengo da quella tradizione laico-socialista pronta a sparare a zero contro la Chiesa e contro chi professa un Credo religioso, ma mi ritengo un libero pensatore. Lei certamente penserà: sì di sinistra e perlopiù scismatico. No, di sinistra sì, ma non mi dica scismatico; tutto quello che viene da Voi pubblicato fa parte di quella tradizione clerico-lasciamo perdere, dei peggiori anni del Cattolicesimo.
Si nota chiaramente nei vostri articoli una vera e propria presa di posizione politica, che non è contro gli estremismi, qualsiasi essi siano, ed in difesa di valori che possono essere accettati o meno, ma un vero e proprio “altolà al comunista”. Ma perché??? Adesso non mi segue più, o forse non mi sta nemmeno più leggendo, comunque con la presente oltre a ringraziarla per la copia de “Il Timone” volevo anche pregarla di essere più vicino ai problemi che la Chiesa di oggi, 2001 d.C, ha e non di quelli che presumibilmente ci sarebbero se salissero al potere i “comunisti”. La ringrazio per aver ascoltato il mio sfogo. Le faccio ancora i miei complimenti per la rivista. La saluto fraternamente e Le chiedo: pubblicherà mai tra le “Lettere al Direttore” questa mia lettera? Ancora saluti e buon proseguimento!
Massimo Santorsola, Brindisi.
Perché dovrei nascondere la sua lettera? Non contiene insulti a Dio e alla Chiesa, inviti a disobbedire al Papa, inni a satana, offese al sottoscritto e ai collaboratori e dunque la pubblico. Peraltro, mi fa anche qualche complimento, almeno per la veste grafica de “il Timone”. E poi mi augura “buon proseguimento”, che è un auspicio gradito. Per il resto, suggerisco di riflettere, almeno sul significato delle parole. Lei, cattolico, si vanta libero pensatore, e ricordo che anche i massoni si pregiano di tale qualifica; ma la Massoneria è acerrima avversaria della Chiesa. Forse, sarà bene fare chiarezza. Poi si qualifica cattolico di sinistra, ma se le parole hanno un senso si tratta di una insanabile contraddizione. A sinistra non si crede in Dio, nella verità rivelata, nella Chiesa, nell’esistenza dell’anima immortale, nella vita eterna, nei valori naturali (sulla vita, sulla famiglia, sulla libertà di educazione noi cattolici abbiamo idee opposte) e conciliare l’essere cattolico con l’essere di sinistra è impresa impossibile. A meno che non si cambi il significato dei termini. Prosegue dicendosi certo (su quali basi?) che le darò dello scismatico e attribuisce a “il Timone” titoli che sembrano riesumati dai fondi di magazzino del catto-comunismo. Saremmo, lei scrive, “integralisti-fondamentalisti” e poi “clerico-lasciamo perdere”. Provo a dirle io la qualifica che ha lasciato perdere: “clerico-fascisti”. Mi sbaglio? No, caro lettore, rifletta: “il Timone” è soltanto un modesto bimestrale di apologetica e le opinioni e i giudizi pubblicati possono, naturalmente, essere imprecisi. È nato per contribuire alla nuova evangelizzazione, la quale necessita anche della buona battaglia culturale. Aver perso la quale, costa caro a noi cattolici, soprattutto in termini di confusione. Si può non condividere quanto pubblichiamo, ci mancherebbe!, ma per contestarlo non bastano slogans, servono argomenti. Di questi, se me ne farà conoscere almeno uno gliene sarò grato. Ricambio i saluti e aggiungo una preghiera, GB.
Caro direttore,
ho letto l’interessante articolo di Rosanna Brichetti Messori sulla Madonna della Medaglia Miracolosa: per anni, in epoca giovanile, ho frequentato – impegnata nell’apostolato mariano e vincenziano – la Casa Provinciale delle Figlie della Carità di Torino (in via Nizza, 20). Ben conosco valore e spirito della devozione a questa medaglia, inesauribile fonte di grazie. Gliela compiego, perché la protegga e sostenga in ogni necessità.
È benedetta. Ancora grazie ed ogni bene,
Iolanda Mantovani Pace, S. Stefano Balbo (CN).
Caro direttore,
ho ricevuto la copia de “il Timone” che avevo chiesto e la ringrazio per aver prontamente esaudito la mia richiesta. Ho trovato la rivista altamente interessante, ben fatta (anche graficamente) e soprattutto ricca di contenuti. Faccio parte, senza vantarmene, di quella piccola schiera di coloro che combattono la “buona battaglia” della fede, soprattutto in campo culturale. Cercavo da tempo una rivista “controcorrente”, in grado di svolgere con serenità e fermezza un sano lavoro apologetico, di cui credo vi sia estremo bisogno. Conosco personalmente alcuni dei suoi collaboratori, il che mi rende ancor più convinto della bontà della sua iniziativa e le auguro che questo sforzo comune, per tanti aspetti immane, possa dare i frutti che il mondo attende. Cordialmente suo.
Luca Del Pozzo, Roma.
Caro direttore,
mi compiaccio per la sua bella e briosa rivista; finalmente tra tanto qualunquismo e camaleontismo, una voce cattolica che orienta i nostri cristiani alla Verità! Da questa piccola realtà della quale sono Pastore, giunga a Lei e alla diligente Redazione e Collaboratori il mio umile ma sincero incoraggiamento a continuare questa edificante opera. Con sensi di stima e ammirazione.
Don Angelo Castellano, Sorrento.
Caro direttore,
ho ricevuto il numero de “Il Timone” con il nuovo look; condivido l’impressione assai positiva di Vittorio Messori. Vi ringrazio di cuore. Mi attiverò nei prossimi mesi per vedere la possibilità di diffondere “Il Timone” in New York e dintorni.
Penso che sarebbe una gran bella cosa per aiutare i nostri connazionali che, in questi luoghi, si trovano molto sprovveduti riguardo alla loro fede. Saluto tutti, in unione di preghiera.
P. Giovanni Solana, LC, New York.
Caro direttore,
la ringrazio per avermi inviato una copia de “Il Timone”, che mi è piaciuto moltissimo. Diversi autori li conoscevo già: Cammilleri, Blondet. Cardini, Introvigne e il mio collega insegnante di religione Biavaschi. Finalmente qualcuno che ha il coraggio di spezzare il cerchio perverso di un buonismo, tanto scellerato e sciocco quanto inopportuno, di una parte del mondo cattolico. Leggere il vostro giornale è come respirare aria balsamica dopo aver vissuto nei miasmi di una fogna. Bravi! Date un senso alla vita e una speranza alla gente comune. Mi darò da fare per diffondere il più possibile il giornale, è uno strumento di Dio. Un saluto toto corde.
Filippo Zolezzi, Genova.
Caro direttore,
sono un nuovo abbonato e le scrivo per complimentarmi in maniera totale sulla bellezza e concretezza del suo giornale. Mi piace tutto de “il Timone”: la grafica, i quadri del Caravaggio, gli autori degli articoli, il modo sintetico e chiaro con cui spiegano le cose, gli indirizzi web cattolici; insomma, tutto, lo sono padre di quattro figli e faccio l’operaio e quindi l’abbonamento è stato un piccolo sacrificio, ma che ho fatto più che volentieri, anche per il bene dei miei figli e per il loro futuro. Dandole tutto il mio appoggio e la mia preghiera, la invito ad andare avanti con il giornale. Invio i miei più cordiali saluti.
Mauro Materno, Rapallo.
Caro direttore,
con grande gioia ricevo “Il Timone”, dove attingo molto per la mia formazione personale ed universitaria (sono uno studente iscritto al III teologico e frequento un master in Bioetica e Sessuologia a Messina).
Vi scrivo per incoraggiarvi nel vostro lavoro nella vigna di Nostro Signore, nella gioia del Cristo risorto.
Paolo Carlozzo, Acquedolci (ME).
Ci scrive il Vescovo di Velletri-Segni
Caro sig. Barra, nel ringraziarla vivamente per “il Timone”, la incoraggio nella sua benemerita iniziativa a difesa della Chiesa e del bene delle anime. Il mio plauso a lei e ai suoi collaboratori, alcuni dei quali ben noti. Sono contento si ricevere la rivista tra gli abbonati vitalizi. Auguro ogni bene.
S.E. Andrea M. Erba
Vescovo di Velletri-Segni
Un incontro con “le penne” de II Timone
Sabato 31 marzo, a Milano, nei locali della parrocchia san Pio X, ospitati dal parroco don Marco Barbetta, si è svolto il II incontro dei collaboratori de “il Timone”. Il nostro periodico, grazie a Dio, cresce. Per questo ringraziamo in primo luogo la Divina Provvidenza che, fino ad ora, ci ha consentito di trovare i mezzi necessari; poi, grande riconoscenza va ai nostri lettori, che ci sostengono con la preghiera e con offerte generose, di cui abbiamo sempre – credetemi – molto bisogno. E un grazie speciale va ai collaboratori: studiosi, scrittori e giornalisti di prestigio che, accettando di scrivere su “Il Timone”, hanno dato vita alla “Nazionale degli apologeti”. Se aumentano i lettori e dilagano gli apprezzamenti, lo dobbiamo anche a ciò che scrivono.
IL TIMONE N. 13 – ANNO III – Maggio/Giugno 2001 – pag. 4-5