Il Timone n. 17 – anno 2002 –
Caro direttore,
sono un abbonato. Nei numeri arrivati finora ho trovato molti articoli che mi hanno interessato, e di questo ringrazio lei e i suoi collaboratori. Ho però notato un fenomeno che mi lascia perplesso. Nella rubrica della posta non ho mai visto pubblicata una sola lettera critica nei confronti della rivista e degli articoli che contiene. Lavoro da tempo nell’editoria, cattolica e non, e so per esperienza personale che quello che capita su “Il Timone” non è naturale. È impossibile che non vi sia nessuno che abbia qualcosa da ridire sulla rivista, magari su un solo articolo pubblicato.
Sarò malizioso ma mi vengono in mente due spiegazioni. La prima è che per motivi inconfessabili censuriate le lettere scomode. Forse lo fate per apparire al meglio davanti ai vostri lettori. La seconda spiegazione è che i vostri lettori, a parte me, siano sempre d’accordo su tutto quello che scrivete. E questo non è né naturale né bello. Non è naturale perché come dicevano gli antichi “Tante le teste altrettante le opinioni”. […] Se una rivista non suscita dibattito e confronto serrato, almeno fra i suoi lettori, vuoi dire che non ha niente da dire. In ogni modo, visto che da un periodico che nessuno, a parte me, sembra criticare io non credo di avere molto da apprendere, vi comunico che ho deciso di disdire e non rinnovare il mio abbonamento. Che il Signore vi illumini e vi protegga,
Andrea Carbonari, Monte Porzio Catone (Rm).
Mi pare che la miglior risposta alle sue osservazioni, caro Carbonari, sia quella di pubblicare la sua lettera. Nessuna censura, nessun “inconfessabile motivo”. Raramente riceviamo lettere di disappunto o contestazione (nell’ultimo anno forse non arrivano a cinque). A volte i lettori intendono discutere, o chiedere precisazioni agli autori, ai quali le missive loro indirizzate vengono trasmesse. Per il resto, la sua lettera appare priva di logica, e questo mi impedisce di contro-argomentare. Infatti, come si può dire che su il Timone “finora ho trovato molti articoli che mi hanno interessato” e per questo ringraziarmi e subito dopo affermare che il Timone “non ha niente da dire” e che “non credo di avere molto da apprendere”? Per me è un mistero. Mah! Ho censurato solo una frase che conteneva un’allusione a un gesto non “simpatico”. Le sarà scappata, immagino. Contraccambio l’augurio di illuminazione e protezione, Gianpaolo Barra
Caro direttore,
ho ricevuto in questi giorni la rivista da lei diretta. La ritengo molto bella e interessante, semplicemente perché la capisco. Per seguire i suoi insegnamenti, oserei affermare che la ragion d’essere di questa rivista si trova nel rendere comprensibile argomenti assai difficili alla maggior parte delle persone. Questo è quello che mi attendo dalla rivista anche in futuro. Naturalmente ho fatto subito l’abbonamento. Grazie per le preghiere, le assicuro le mie. Un caro saluto nella fede che ci unisce.
Urbano Ceredi, Ornavasso (TO).
Caro direttore,
sono un prete della diocesi di Taranto, ho 32 anni. Ho apprezzato l’intento della rivista e da tempo sono attento lettore di alcune vostre firme su Avvenire. Purtroppo non tutti sono in grado di capire cosa esattamente significhi l’espressione “difendere la Chiesa e il Papa”, compito che spetta ad ogni battezzato in quanto tale. È mortificante vedere preti e religiosi che, per essere “alla moda”, rinunciano non tanto alle proprie idee (ciò dovrebbe essere normale per un testimone di Cristo), quanto al dovere di stare col Vangelo, con la Chiesa, con i Pastori. Credo che il Cristianesimo potrà dire qualcosa di significativo all’uomo del nostro tempo nella misura in cui i cristiani (tutti) sapranno essere fedeli alla propria vocazione. Mi rendo conto che si tratta di un discorso lungo, tuttavia penso che “ Il Timone” potrà aiutarmi, se non altro a farmi discer-nere una delle tante opinioni in campo. Con i migliori auguri per il suo lavoro,
don Michelino Colucci, Crispiano (TA).
Caro direttore,
ci voleva proprio! Sono un giovane di 27 anni che ringrazia lei e i suoi collaboratori per aver fornito a noi giovani un “Timone” per poter meglio navigare in questa galassia di pennivendoli, lo mi sento di appartenere a quella fetta di uomini che non restano in silenzio davanti agli orrori per ragioni di ecumenismo-opportunismo, che per un “dialogo” chiudono non solo gli occhi ma anche il naso. Sì, sono intollerante (come loro dicono) perché non mi confondo nel loro vivere in modo vago e vagabondo, da Genova a Roma, etc. Nel vostro lavoro ho trovato un validissimo strumento di formazione, regalatomi da Mons. Giuseppe Caiazza della diocesi di Amalfi-Cava, al quale va il mio grazie.
Vi esorto a continuare questa dura battaglia; è ora di far sentire la nostra voce. In bocca al lupo, Francesco Esposito, Nocera Inferiore (SA).
Caro direttore,
sono un giovane abbonato. Mi sono abbonato immediatamente dopo avere richiesto la copia-omaggio, confidando nella assoluta validità dei suoi collaboratori, che in gran parte già conoscevo. Mai fiducia fu meglio riposta! “Il Timone” è veramente una rivista eccezionale, unica nel panorama editoriale italiano, e direi provvidenziale, dato il compito apologetico che svolge (e a che livello!).
Complimenti vivissimi. A dire il vero non sono rimasto molto stupito del risultato: conoscendo la bravura dei giornalisti e studiosi che vi scrivono non poteva essere altrimenti. Il vero miracolo, a mio parere, è stato riuscire a coinvolgerli tutti per collaborare ad un’unica rivista.
C’è un estremo bisogno di apologetica nel mondo cattolico, un bisogno di verità e chiarezza, in un’epoca in cui spesso anche vari sacerdoti e alcuni vescovi si lasciano sedurre dalle sirene del pensiero dominante: sinuoso, debole, relativista e in ultima analisi anticattolico. “Il fumo di satana è entrato nel tempio di Dio”, disse Paolo VI: ben venga “Il Timone” a dissiparlo e a portare una sana boccata d’ossigeno tra i fedeli. Come educatore parrocchiale sto utilizzando la vostra rivista nei miei incontri settimanali coi ragazzi delle scuole superiori: è uno strumento utilissimo e perfetto. Mi sto impegnando anche per diffonderlo. Nel complimentarmi ancora, le invio i miei più cordiali saluti, Pietro Demattei, Tortona (AL).
Caro direttore,
ho ricevuto un numero saggio del vostro periodico e, dopo averlo attentamente visionato, non ho esitato a sottoscrivere l’abbonamento. Finalmente una pubblicazione piacevole da leggere e da consultare, con articoli brevi ma esaurienti. Ottima la grafica e lodevole l’assenza di pubblicità. Nel variegato panorama editoriale la vostra rivista merita un posto privilegiato. Complimenti e auguri di buon lavoro. Ringrazio e saluto distintamente,
Riccardo Lecchi, Trezzo sull’Adda (MI).
Caro direttore,
ho ricevuto il numero 16 de “Il Timone” e la ringrazio. Nei giorni scorsi ho provveduto a versare la quota per l’anno 2002. Avevo già visto circa un anno fa un numero della rivista ed ero rimasto favorevolmente colpito sia dalle firme che dagli argomenti trattati. Ritengo sia necessario completare il panorama della stampa cattolica con interventi che, anche attraverso l’apologetica, portino contributi nuovi per il comune impegno nella ricerca della verità storica e per una maggiore comprensione della vita attuale della Chiesa. Sarò un attento lettore e metterò le copie della rivista a disposizione degli insegnanti di religione della mia diocesi, Susa (sono responsabile dell’Ufficio Scuola). Le invio cordiali saluti.
Angelo Lupo, Condove (TO).
Caro direttore,
voglio con queste poche righe esprimere la mia gratitudine per questo vostro progetto. La rivista mi sembra completa, efficace ed essenziale, nel senso che rappresenta quel trampolino di lancio che cercavo per le mie ricerche e per i miei interessi. Infatti, pur essendomi interessato ad argomenti che sono trattati sulle vostre pagine e ad autori che seguo da tempo, la rivista mi da quella facoltà di “Timone”, non solo in senso etico, ma culturale, come suggerimenti per orientarmi ed approfondire maggiormente.
Ovviamente rimane l’interesse primario che è la Fede in questo Kerigma che è poi quello che tutto muove.
Continuate così senza perdere di vista la Provvidenza e… come dice il Vangelo “senza di me non potete fare nulla”.
Stefano Zorzi, Roma.
Ci scrive l’Abate Presidente della Congregazione Cistercense di san Bernardo in Italia
Illustre direttore,
al ringraziamento per l’invio di una copia de “il Timone” che ho gradito e letto con vivo interesse, unisco la lode, il plauso per l’impostazione grafica, per il sostanzioso contenuto e per la portata delle tematiche affrontate e magistralmente svolte. Un’“opera buona” come dice Beda il Venerabile che serve ad ammonire, a persuadere, a triturare le spighe della verità raccolte nel vasto campo della messe del mondo e della Chiesa, perché diventi cibo nutriente e genuino per la fame dei suoi abitanti. Peramenter in Domino,
Luigi Rottini O. Cist., Abate Presidente
Ci scrive il Vescovo di Como
Caro direttore,
sono veramente interessato alla sua rivista. Noto che sta facendo davvero un egregio lavoro e sono proprio contento che il numero delle copie vendute è in aumento. Spero che riesca a continuare su questa strada. Le auguro ogni bene nel Signore. La accompagni la mia benedizione,
S.E. Alessandro Maggiolini, Vescovo di Como
IL TIMONE N. 17 – ANNO IV – Gennaio/Febbraio 2002 – pag. 4 – 5