Il Timone n. 18 – anno 2002 –
Caro direttore,
(…) del vostro periodico “Il Timone” mi parlò il caro amico don Giovanni Bonfiglioli proponendomi di farmene pervenire una copia, che Lei sollecitamente ha provveduto ad inviarmi, e debbo dire che sono rimasto veramente soddisfatto della pubblicazione, che d’ora in poi spero di ricevere costantemente. Credo che un’opera come la vostra, di apostolato della e nella cultura, sia davvero molto importante, soprattutto in tempi in cui i fondamenti stessi della nostra grande Tradizione cristiana sembrano vacillare nei cuori di molti a causa delle continue e pressanti sollecitazioni contrarie che provengono dall’esterno. Spero di cuore che la vostra istituzione possa portare a compimento i suoi fini e invio a Lei i miei più cordiali saluti, unitamente alla promessa del Suo ricordo nelle mie modeste e quotidiane preghiere.
Giorgio Sassoli, San Giovanni in Persiceto (BO)
Caro direttore,
e carissimi tutti i meravigliosi collaboratori de “Il Timone”: innanzitutto un immenso grazie al Papa Celeste per la presenza di Voi tutti. Sinceramente, con tutte le cose che Lui ha pensato e creato non poteva certo mancare la “nazionale degli apologeti”. Il mio non vuole essere un complimento banale ma, dopo un anno di lettura del periodico, ho maturato la convinzione che il Vostro gruppo è illuminato dallo Spirito Santo. (…) L’ambiente tecnologico e secolarizzato in cui sono costretto a vivere, mio malgrado, mi permette di gustare appieno ogni vostra proposta e/o indicazione. Sul n. 15 poi ho avuto la gradita sorpresa di leggere quelle due pagine su Medjugorje, completate da uno stupendo incontro con il dott. Caniato alla fine di ottobre, a margine di una giornata di preghiera e di testimonianza che con alcuni amici abbiamo organizzato per ricordare i 20 anni di questo avvenimento. (…) Ho cercato di far conoscere il periodico ad altre persone e alcune hanno espresso il desiderio di ricevere un saggio. Pertanto, qui di seguito troverà dei nominativi con relativi indirizzi cui inviare una copia. Termino salutandovi tutti con un abbraccio fraterno e assicurandovi la mia preghiera,
Mario Barberis, Quarona (VC).
Caro direttore,
apprezzo molto “Il Timone”, sottoscrivo l’abbonamento per l’anno 2002 e offro la mia collaborazione per la diffusione. Credo che sia ora di essere chiari e coerenti e dire la verità senza veli. Si potrebbe dire: “cristiano diventa ciò che sei”, progredendo nella fede e nella conoscenza del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo. Quanti cristiani nei paesi islamici sono discriminati e uccisi? Ma questo non fa notizia e non sia mai che qualcuno dica la verità storica sull’Islam: viene subito ghettizzato. Senza conoscenza non c’è verità e purtroppo questa conoscenza manca proprio nei cristiani; c’è un vuoto culturale sulla propria identità di cristiani e sulla figura storica e trascendente di Gesù. Quindi ben venga questa rivista, con l’augurio di un grande successo. Cordiali saluti,
Gerardo Caporaso, Telese Terme (BN).
Caro direttore,
comunico le mie impressioni in merito alla rivista. È stata una piacevole sorpresa leggere tutti gli articoli, di facile comprensione, ma comunque approfonditi a dovere. In particolare ho apprezzato l’articolo “Due parole sul caso”, che ha ridato ossigeno alla mia fede, a volte messa alla prova dalle argomentazioni spesso arroganti di molti non credenti sedicenti “razionalisti”.
Complimenti e auguri per il successo di questa importante iniziativa editoriale,
Vincenzo Farina, Sanremo (IM).
Caro direttore,
ho ricevuto una copia della rivista “Il Timone” e le confesso che l’ho letta da cima a fondo in un battibaleno; non mi succedeva da anni. “Il Timone” è una rivista straordinaria, da pienezza ed entusiasmo, sia per gli argomenti scelti sia per come sono esposti e approfonditi; emergono subito la chiarezza, l’equilibrio e l’autenticità, doti che avvincono davvero. Le sono grata per la gioia che ho tratto da questa lettura. Si sentiva davvero il bisogno di una rivista che rispecchia una vera fede, lo sto fondando un’Associazione che porterà questo nome: “Piccole, grandi penne al servizio di Dio”, la quale si propone di far conoscere sia la buona narrativa sana e costruttiva, sia la saggistica cristiana.
Credo che la prima rivista di cui parlerò sarà certamente la sua. Cordialmente,
Floriana Rocchetta Stefanelli, Bologna.
Caro direttore,
chi le scrive è una ragazza di 30 anni, che fa parte del gruppo di preghiera del “mitico” Monsignore Vincenzo Cerri. La rivista “Il Timone” è uno dei tanti doni fattoci dal monsignore, che ringrazio, come ringrazio Lei per gli argomenti molto interessanti trattati. Devo dirle sinceramente che “era ora” che nascesse una rivista che andasse contro corrente, che aprisse gli occhi, avente come unico scopo quello di far conoscere e amare sempre di più Colui che ci ha creato. Una rivista trattante argomenti attuali, chiari e diretti, quando siamo circondati solo da cattive notizie e soprattutto da cattiva informazione, ci voleva! Con molta umiltà, Le do il mio incoraggiamento a proseguire il cammino che sta svolgendo. Distinti saluti e tante congratulazioni,
Carmela Risoluti, Velletri (Roma).
Caro direttore,
sono un semplice cristiano, da pochi mesi abbonato a “Il Timone” e ne sono entusiasta. Non ho al mio attivo né studi né cultura, eccetto l’aver allevato quattro figli con mia moglie, dei quali tre con prole. La mia preoccupazione è sempre stata la marea di stampa scristianizzante presente nellanostra Italia, e poca stampa cattolica a bilanciare la situazione. Abbiamo tutti bisogno di persone di buona volontà, che si impegnano con profondi studi a far emergere la verità sul passato e sul presente, distribuendo poi, in concentrato, ai cristiani che non hanno avuto la possibilità di studiare e di acculturarsi l’essenza del cristianesimo. La nascita de “Il Timone” va incontro alle esigenze sopramenzionate.
Mi è piaciuto la trattazione del “caso Galileo” e l’informazione su Medjugorje e via via tutte le informazioni e i dossier che di volta in volta andate pubblicando. La ringrazio sentitamente ed un grazie ai suoi collaboratori,
Alfredo Fogliata, Palazzolo sull’Oglio (BS).
Caro direttore,
sin dai primi numeri ho avuto modo di apprezzare i contenuti della rivista da Ella diretta. Avete saputo unire egregiamente una veste grafica molto gradevole ad una chiarezza espositiva che, oggi, poche riviste possono vantare, soprattutto in campo cattolico. Spesso si trovano dei periodici che, riguardo al messaggio che veicolano, non è opportuno far circolare né “in casa” né tanto meno “in chiesa”, come loro stessi dichiarano. Essendo il responsabile di un centro di documentazione e diffusione libraria dell’associazione mariana “Milizia dell’Immacolata”, mi sono preso la briga di regalare alcune copie e di consigliare la sottoscrizione dell’abbonamento a numerosi nostri militi. Nelle nostre riunione settimanali, dopo la preghiera e l’Eucaristia, spesso affrontiamo le varie tematiche suggerite nei vostri articoli. (…) Attendiamo con trepidazione che “Il Timone” diventi un mensile, in modo da poter mettere ancor più “carne al fuoco”.
Con la presente vi trasmetto un elenco di sacerdoti vicini alla nostra associazione i quali gradirebbero ricevere una copia saggio. Certi che saremo ricordati nelle vostre preghiere e pregando anche noi per tutti voi, invio i miei più cordiali saluti,
Giovanni Graffeo, Palermo.
Ci scrive il vescovo emerito di Traviso, Mons. Antonio Mistrorigo
II dovere più urgente dell’epoca moderna: una nuova evangelizzazione.
La mia esperienza con Sua Santità, Giovanni Paolo II, per sei estati nel castello di Lorenzago di Cadore mi ha stimolato, nonostante l’età, ad intraprendere un’attività di divulgazione dei temi di cultura religiosa e pastorale secondo i moderni criteri della comunicazione.
Rivivo nella memoria le grandi emozioni vissute in quei periodi: le sue riflessioni, la sua preghiera incessante, la sua specialissima devozione alla Vergine, la sua grande arte comunicatoria, la sua grande preoccupazione nello stimolare i fedeli al progetto di “nuova evangelizzazione”.
Il Papa più volte si è espresso con immagini efficaci sulla situazione attuale del mondo, affermando in modo perentorio: “salviamo l’uomo dall’abisso!”. La sfida è quella di fare prendere coscienza ai cristiani della necessità di ascoltare e fare proprio il comando di Gesù di andare ad evangelizzare tutti gli uomini.
Oggi l’uomo più che un credente è un credulone, vive in una società dove è stato reciso il contatto con Dio. Dio, se non è negato, è certamente tenuto fuori dalla porta: è il Grande Assente. L’uomo vive solo di corpo e non di spirito, è un mezzo uomo. Ecco, allora, cosa ho deciso di fare: scrivere. Per fornire alle persone di buona volontà, in questo contesto sociale, nuovi strumenti comunicativi per imparare di nuovo cos’è la nostra fede, per stimo lare nei fedeli l’assunto del fondatore dell’Opus Dei sulla ordinarietà della santità nella vita quotidiana. Non si può pensare di evangelizzare, di portare il fuoco di Cristo agli uomini di questo nuovo millennio se non si è prima acquisito quel nuovo modo di comunicare immediato, rapido ed efficace cui l’uomo del nostro tempo è abituato.
Ecco da dove nascono le tre guide alfabetiche: alla Bibbia, alla Liturgia, alla Vita spirituale che ho scritte, insieme ad altri testi, sotto l’ispirazione delle confidenze del Papa nelle lunghe conversazioni in quel di Lorenzago di Cadore.
IL TIMONE N. 18 – ANNO IV – Marzo/Aprile 2002 – pag. 4 – 5
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