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12.12.2024

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Lettere al direttore
31 Gennaio 2014

Lettere al direttore

 

Il Timone n. 23 – anno 2003 –

 

Caro direttore,
(…) Il vero ecumenismo a mio modesto parere di povero laico cattolico consiste nel puro e semplice ritorno alla Chiesa “Mater et Magistra”, “Una, santa, cattolica e apostolica” dei fratelli separati, cresciuti nell’errore a causa dell’eresia dei loro padri. Con questi fratelli si deve dialogare con amore e pazienza, nella speranza che comprendano l’errore di cui sono vittime e tornino all’ovile di Cristo. Un ecumenismo che pone sullo stesso piano la Verità e l’errore è in contraddizione con se stesso e non può avere alcun esito positivo. È un ecumenismo che porterà inevitabilmente a mettere su un piano paritetico tutte le religioni, ossia al sincretismo prima e da ultimo al panteismo e al rifiuto totale della Rivelazione.
La ringrazio di cuore per la bella battaglia che sta conducendo per il trionfo della Verità,
Annibale Dalè, Brescia.

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Caro direttore,
(…) il vostro è veramente un tentativo coraggioso, una “sfida” alla sottile ma continua opera di attacco e di discredito che da più parti tenta di colpire i contenuti della fede cristiana e spesso giunge a falsificare la stessa storia; può inoltre fornire ai cristiani un aiuto a non smarrire la giusta rotta nel cammino della fede.
Abbiamo provveduto a sottoscrivere l’abbonamento e stiamo consigliando tutti quei laici impegnati che gravitano attorno all’orbita del Monastero – i nostri Oblati anzitutto – a fare lo stesso.
Ringraziandola e assicurando il nostro ricordo davanti all’Eucaristia che adoriamo giorno e notte, la salutiamo cordialmente nel Signore,
Madre Maria Pia Tei OSB ap e Comunità Benedettine del SS Sacramento, Ghiffa (VB).

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Caro direttore,
sono abbonata a il Timone fin dal suo primo numero, pubblicazione che amo e aspetto con impazienza e che ha il pregio impagabile, dati i tempi che corrono, di far riscoprire i Valori della nostra Tradizione Cattolica. Non è impresa da poco, è uno sforzo immane. Lei ed i suoi validissimi collaboratori fate chiarezza sulla confusione e i dubbi che in questi ultimi decenni sono molto diffusi fra i cattolici.
Fra coloro che scrivono su il Timone c’è uno scrittore-giornalista che mi è particolarmente caro: il “Kattolico” Rino CammilIlri a cui La prego di portare il mio ringraziamento per aver scritto un libro che ho letto tutto in una sera (ma poi riletto più volte): “Consigli del diavolo custode per andare all’Inferno senza strafare”. Il titolo, originale ed invitante, incuriosisce oltremodo; se poi lo si legge ci si trova nel mondo d’oggi, facile esca per gli indifferenti, i tiepidi, gli accidiosi e si comprende quanto sia facile scendere la china e rischiare, senza quasi accorgersene, di stare per andare proprio all’Inferno. Sento di consigliarlo a tutti; ho già regalato quattro copie a conoscenti e ne sono rimasti entusiasti; a loro volta lo doneranno ad altri. La mia gratitudine dunque aRino Cammilleri, che seguo da tempo su un quotidiano milanese; grazie per la sua fede che sento forte e genuina e per la preghiera finale del suo libro, umile ed umana e che leggo ogni sera.
Con sincero affetto verso tutti voi de Il Timone,
Giuliana Cavalletto Martori Savini, Padova.

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Caro direttore,

all’inizio del nuovo millennio, si affaccia alla ribalta un uomo “nuovo” i cui caratteri sono diametralmente opposti a quelli dell’uomo del passato. Questi caratteri sono riconducibili al soggettivismo radicale, al secolarismo, al naturalismo materialista, al nomadismo e alla mediadipendenza. L’uomo “nuovo” si crede autosufficiente, crede solo al proprio “io”, rifiuta le norme morali e la fede cristiana come roba del passato sessuofobico e misogino.
(…) Si manifesta un’avversione virulenta alla fede cristiana e alla Chiesa (secolarismo) e vi è una ricerca continua, febbrile di nuove esperienze, di nuovi interessi, di nuove emozioni (nomadismo).
L’uomo “nuovo” nega l’immortalità dell’anima, sopprime ogni differenza tra la persona e il resto della natura (…). Cordiali saluti,
Affonso Saya, Messina.

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Ci scrive l’Arcivescovo di Ferrara-Comacchio

Caro direttore,
le sono infinitamente grato di avermi inviato la rivista e l’intera annata trascorsa. Sono convinto che state facendo un ottimo lavoro e il più necessario dei servizi: aiutare le persone a pensare rettamente. Che il Signore continui a . benedire il vostro sforzo. Da parte mia vi assicuro un ricordo nella preghiera,
Carlo Caffarra, Arcivescovo di Ferrara-Comacchio.

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Caro direttore,
(…) personalmente non ho nulla contro i musulmani, ma non accetto che un tale Adel Smith, capo dell’unione musulmani d’Italia, definisca, nella trasmissione “Porta a porta” del 5.11.01, il nostro Crocifisso: “A un bambino che guarda il crocifisso si può dire che rappresenta il cadavere di un uomo, affisso a un pezzo di legno usato dai romani per punire i peggiori criminali dell’epoca. A prescindere dall’aspetto scioccante che può avere la croce per chi non è cristiano, non è sempre piacevole vedere un cadavere in miniatura”. Per fronteggiare tale offesa invito tutti, tramite le pagine de Il Timone, a tenere un Crocifisso in casa, in risposta alle aberranti affermazioni dello Smith, come il Presidente Ciampi ha invitato gli italiani a tenere in casa una bandiera tricolore. Non possiamo rimanere in silenzio anche quando in Israele si sparano decine di colpi sulle mura della Basilica della Natività; quasi nessuno ha protestato per l’offesa fatta al luogo sacro. Solo il Papa ha protestato per le vittime . e per mettere fine alla guerra in Terra Santa. È ora di dire basta, non vogliamo rimanere ancora in silenzio di fronte alla violenza altrui, che nasca da distorti motivi religiosi, etnici o economici. I Cristiani non hanno obbligo o motivo di diventare carne da macello (…).
Grazie per l’attenzione e cristiani saluti a tutti,
Salvatore Porro, Trieste.

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Caro direttore,
sono un seminarista di Siena abbonato da un anno a il Timone.
Ho promosso tra le persone che conosco il Timone ed infatti quelli a cui l’ho fatto conoscere (ai quali pensavo interessasse) quasi tutti hanno fatto l’abbonamento (una decina circa). Penso che la cosa migliore sia quella di proporla a persone che mi sembrano adatte e questo lo continuerò a fare. Tra un anno circa sarò ordinato sacerdote, ma per il momento il sabato e la domenica faccio servizio nelle quattro parrocchie del centro di Siena, tra cui quella del Duomo. Inoltre ho buoni rapporti con i parroci del mio paese natale (Colle di Val d’Eisa).
Cosa posso fare per diffondere ulteriormente la rivista che attendo con impazienza ogni due mesi? Grazie,
Stefano Bimbi, Colle di Val d’Elsa (SI).
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Caro direttore,
Vi ringrazio di cuore del dono che ho ricevuto oggi. Sono certo che da questo preciso momento mi terrò uno dei tanti fortunati nel leggere la vostra gradita rivista, ricca di cultura e spiritualità, frutto di un lungo lavoro e studio, che esprimono con grande chiarezza, senza aggiungere altre parole, la vostra costante ed instancabile ricerca dell’esistenza di Dio e della sua verità.
Avrei voluto scrivere di più, ma ho solo la terza media.
Oggi stesso, con la gioia nel cuore, ho fatto l’abbonamento alla vostra rivista e sono certo che non mancherà di aprirmi nuovi orizzonti.
Cordiali saluti,
Michele Sciancalepore, Molfetta (BA).

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Caro direttore,

sono abbonato alla vostra rivista, e mi appresto a rinnovare questo straordinario appuntamento bimestrale. Sono un professionista che si occupa di altre cose, ma la lettura di uno strumento letterario così importante, mi arricchisce spiritualmente e culturalmente.
Mia moglie, insegnante di religione al liceo classico, lo usa come strumento di supporto, di discussione, di approfondimento.
Bella nell’elegante veste tipografica, accurata nell’uso armonico dei colori, completa nella struttura narrativa, per gli appropriati approfondimenti tematici. Colgo l’occasione per porgere i miei migliori auguri e saluti,
Nicola Maggi, Cassana (FE).
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Riceviamo e volentieri pubblichiamo

Non sei cattolico
… se non partecipi abitualmente con devozione alla celebrazione della santa Messa domenicale e festiva;
… se non professi che nella santa Eucaristia è presente veramente, realmente e sostanzialmente, il corpo, il sangue, l’anima, la divinità di Gesù Cristo;
se non ammetti che puoi commettere peccato mortale trasgredendo gravemente la legge di Dio, restando privo della sua grazia;
se non credi che per riacquistare lo stato di grazia sia necessario confessare tutti e singoli i peccati gravi ad un sacerdote in segreto e riceverne personalmente l’assoluzione;
… se pensi che, pur riconoscendoti in stato di peccato mortale, sia possibile accostarti alla santa comunione eucaristica senza prima confessarti;
… se non accedi al sacramento della penitenza o confessione, chiedendo personalmente e in segreto l’assoluzione del sacerdote, almeno una volta all’anno;
… se non ti accosti per ricevere la santa comunione eucaristica in stato di grazia almeno nel periodo pasquale;
… se non ti impegni seriamente ad osservare tutti· e singoli i comandamenti della legge di Dio e i precetti della Chiesa;
… se non confessi tutte e singole le verità contenute nel catechismo della Chiesa cattolica.

Se non sei cattolico puoi diventarlo!
E’ una somma grazia; è una immensa felicità.

Andrea Gemma, Vescovo di Isernia-Venafro.

 

 

 

IL TIMONE N. 23 – ANNO V – Gennaio/Febbraio 2003 – pag. 4 – 5

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