Libri di Casa Nostra

Il card. Tettamanzi riprende in questo libro i suoi molti studi sul suo predecessore, prendendo spunto dalla citazione di estesi brani delle omelie di San Carlo: l’approccio al grande Santo risulta quindi di prima mano. Con uno stile semplice e chiaro, la personalità di San Carlo viene tratteggiata nelle sue molteplici sfaccettature: come riformatore e appassionato esecutore dei decreti tridentini, come legislatore e liturgista, come pastore e maestro, come modello inarrivabile di carità, come anticipatore originale di tante idee (sulla famiglia, sull’educazione, sulle aggregazioni laicali, sull’uso dei beni terreni) a quei tempi poco diffuse. Un Santo, dunque, anche oggi attualissimo per la sua intelligente operosità, per la capacità tutta lombarda di unire pensiero e azione, e soprattutto per il suo esempio di identificazione con Cristo crocifisso, che gli ha consentito di “farsi prossimo” davvero, donandosi – come dice il Cardinale nell’introduzione – “senza riserve alla Chiesa ambrosiana che gli era stata affidata e che ancor oggi porta indubbiamente impresso il sigillo luminoso della sua santità”. Un Santo, insomma, che dimostra ancora una volta che unità non vuol dire uniformità: “diversi sono i santi nel cielo, ognuno dei quali ha le sue proprie note personali e specialissime”, ma “che non sarebbero santi se ognuno di loro non si fosse identificato con Cristo” (S. Josemarìa Escrivà, Cammino, n. 947). (Paolo De
Marchi)

La recente indizione della “Giornata della memoria” ha riportato all’attenzione la triste storia della shoah e degli altri genocidi che hanno insanguinato il Novecento, iniziando da quello ai danni degli Armeni. Questo saggio, pensato per il largo pubblico, spiega che cos’è il razzismo, dove e quando nasce, da che fonti culturali e scientifiche trae il proprio linguaggio e la propria ideologia. In particolare vengono illuminate le tesi anticattoliche dei pensatori razzisti, i legami tra le organizzazioni razziste sia europee che americane con le frange più estreme del protestantesimo e con sette quali la Teosofia. Conclude il saggio un capitolo sul concetto di “Genocidio”, dandone una definizione utile all’approfondimento e seguendone le tremende tracce, partendo dalla sua prima applicazione storica concreta contro la Vandea cattolica alla fine del ‘700 fino ai genocidi “nascosti” della seconda metà del ‘900. Infine, una succinta bibliografia consente di proseguire l’approfondimento di un tema di importanza epocale.

Nove ecclesiastici, tra i quali segnaliamo i vescovi Maggiolini, Gemma e Grillo, e sei intellettuali cattolici laici (tre dei quali – Cammilleri, de Mattei, Livi – collaborano al Timone), tutti di fama nazionale e internazionale, rispondono a domande riguardanti i gravi problemi che la Chiesa Cattolica deve affrontare all’inizio del terzo millennio. Fra le questioni proposte spiccano la laicizzazione della società, la decadenza morale, la crisi della fede, la questione liturgica, i rischi della bioetica, la nuova Europa, i giovani e il pericolo delle sètte, l’immigrazione e la difesa dell’identità cristiana, l’ecumenismo, il rapporto scienza-fede, la promessa di Fatima e altro ancora. L’attualità degli argomenti affrontati, molti dei quali hanno valenza apologetica, fanno di questo volume uno strumento prezioso per quanti vogliono far propria una corretta visione dei tempi e delle sfide che la Chiesa è chiamata ad affrontare oggi.

Non bisogna lasciarsi fuorviare dal titolo e dalla copertina, che mostra un Pinocchio vestito da prete. “Le bugie della Chiesa”, il libro che il nostro collaboratore Roberto Beretta ha scritto insieme ad Elisabetta Broli per l’editrice Piemme, è meno dissacrante di quel che sembra. Anzi, col suo stile giornalistico, può contribuire a spiegare (sia a chi ha fede, sia a quanti non credono) alcuni aspetti della storia e della liturgia cattolica spesso trascurati. Le “bugie della Chiesa” sono infatti alcuni luoghi comuni ed equivoci sulla fede: dal battesimo amministrato anche da laici all’inferno che – secondo certe opinioni teologiche, mai confermate dalla Chiesa – potrebbe essere vuoto; dalle origini del limbo (che peraltro non è mai stato un dogma) ai limiti dell’infallibilità del Papa; dalla distinzione tra separazione (permessa in certi casi dalla Chiesa) e divorzio, mai ammesso. Provocazioni che fanno riflettere.

L’Autore, giornalista e presidente dell’Ordine dei Giornalisti, prosegue – dopo Maledetti Savoia (Piemme 1998) – la sua preziosa opera di demitizzazione del nostro Risorgimento come è stato tramandato dalla storiografia corrente e come è ancora impavidamente insegnato nelle scuole italiane di ogni ordine e grado. Affiora così una “controstoria” scomoda e controcorrente, ma rigorosamente vera e fondata su fatti reali e scrupolosamente vagliati, e con la quale occorrerà pur fare i conti, un giorno o l’altro: anche se gli storici egemoni continuano imperterriti nella loro opera di disinformazione, opponendo un silenzio irridente e ottuso e rifiutando anche solo una seria discussione dei fatti. Eppure il Paese avrebbe tutto da guadagnare se ci si decidesse finalmente a riconoscere come stanno davvero le cose e a far risaltare, del nostro Risorgimento, oltre alle luci, anche le ombre. (Paolo De Marchi)