Voi siete il sale della terra…voi siete la luce del mondo” (Mt 5,13-14): questo sarà il tema della XXVII Giornata Mondiale della Gioventù che si svolgerà il prossimo anno a Toronto e culminerà il 27 e 28 Luglio 2002 con la Veglia e la Messa presieduta da Giovanni Paolo II.
L’incontro del Papa con i giovani è diventato ormai un appuntamento che ha caratterizzato il pontificato di Karol Wojtyla, tanto che nel suo messaggio ai giovani del 10/8/2001 egli sottolineava che “l’evento della Giornata Mondiale della Gioventù è diventato un momento importante della vostra vita, come pure della vita della Chiesa”. Messaggio che si concludeva con un invito esplicito allo slancio missionario: “SI, è l’ora della missione. Nelle vostre diocesi e nelle vostre parrocchie, nei vostri movimenti, associazioni e comunità, il Cristo vi chiama”. È trascorso poco più di un anno dalla data del raduno oceanico dei due milioni di giovani che invasero pacificamente Roma per incontrare il Papa nell’anno giubilare ed affermare al mondo la propria fede in Gesù Cristo. Nessun proclama urlato, nessuno slogan “contro”, solo un incontro di speranza ed una testimonianza gioiosa di fede; la fede fresca dei giovani che tanto colpì gli osservatori. Ricordiamo chi si affrettò ad analizzare il fenomeno in pura chiave sociologica, chi cercò di smorzarlo proponendo numerose spiegazioni di stampo mediatico e razional-ideologico: una “sindrome collettiva”, dissero; nessuno parlò del nuovo e semplice spirito missionario del Papa che aveva animato i giovani.
Eh no! Questo non va bene. Quando si parla di spirito missionario, i cattolici vengono tacciati di proselitismo. Ma lo spirito di tanti ragazzi festanti, diciamolo, ha dato un po’ fastidio. Soprattutto perché, a dispetto della macchina organizzativa, i ragazzi erano convogliati a Roma con evidente spontaneità . È trascorso un anno, altre manifestazioni dove i giovani sono stati protagonisti si sono susseguite recentemente e molte altre si annunciano, secondo proclami già sbandierati e strapubblicizzati. Gli sponsor sono tanti quando si sale su un presunto “cavallo vincente” e che fa soprattutto rumore.
Manifestazioni diverse di giovani e meno giovani, che non c’entrano nulla l’una con l’altra, qualcuno obietterà; ma noi abbiamo ancora nell’animo le due diverse immagini che la televisione, cialtrona, questa volta ha fedelmente ed impietosamente colto: già, il rumore, il caos. I giovani di Roma non avevano bisogno di fare rumore e creare caos per arrivare al cuore di chi li osservava sul teleschermo. Nessuna polemica, che pure non temiamo; solo una dovuta riflessione.
Riceverai direttamente a casa tua il Timone
Se desideri leggere Il Timone dal tuo PC, da tablet o da smartphone
© Copyright 2017 – I diritti delle immagini e dei testi sono riservati. È espressamente vietata la loro riproduzione con qualsiasi mezzo e l’adattamento totale o parziale.
Realizzazione siti web e Web Marketing: Netycom Srl