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15.12.2024

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Maria. Donna di fede indomita
31 Gennaio 2014

Maria. Donna di fede indomita


Una bella, semplice e profonda meditazione sulla Madre di Dio e madre nostra

Considerata la continuazione dell’Anno della Fede, proclamato da papa Benedetto XVI, fino al mese di novembre di questo stesso anno, è bene soffermarci a considerare la Maternità di Maria alla luce della Fede. È quello che cercheremo di mettere in evidenza in questo scritto.
Possiamo partire dal fatto che Ella, cioè Maria, fin da quando ebbe ad accettare la proposta dell’Arcangelo Gabriele, il quale le parlava a nome di Dio, dopo aver riflettuto brevemente, pronuncia il suo primo “sì” al progetto di Dio su di Lei, con un grande atto di fede: «Sia fatta di me secondo la tua parola» («Fiat mihi secundum verbum tuum!»).
Non possiamo credere che a Maria sia stata concessa per grazia tutta la Fede, fin dall’inizio. No! Anch’Ella avrebbe dovuto progredire nella crescita di questa Fede, anche se non alla nostra maniera perché la Vergine era «piena di grazia». Però, anche Maria avrebbe dovuto comprendere camminando in una certa oscurità e per questo sono sicuro che la luce dall’Alto non le sia mancata.
Chi era Gesù per Lei quando questi era Bambino? Ella sapeva benissimo che era il Figlio di Dio ed anche suo Figlio, ma sotto gli occhi di tutti il Bambino non appariva tale e quindi avrebbe dovuto allevarlo come tutte le mamme di questo mondo.
L’evangelista Luca afferma espressamente che Maria talvolta non comprendeva, conservando nel suo cuore quel che per lei appariva come un mistero.
Ma quando Gesù, verso i trent’anni, inizia la sua vita pubblica, Ella manifesta con audacia la sua grande Fede, chiedendo a Gesù di ottenere il primo miracolo e così si vede come Maria è sempre attenta alle nostre mancanze e pronta ad intervenire presso suo Figlio per noi. Si era alla nozze di Cana, cioè ambedue erano stati invitati a prendere parte ad un banchetto nuziale. Che cosa fece allora Gesù? In un certo qual senso ha ubbidito a sua Mamma, la quale forse non capiva interamente quello che chiedeva a suo Figlio. Lo avrebbe capito più tardi ai piedi della croce, sul Calvario. Sarà ivi la prova più forte della sua Fede.
Tutto sembrava essere oscuro per Maria anche in quel momento, ma in realtà Ella nel suo cuore sapeva che suo Figlio non sarebbe rimasto a lungo nel cuore della terra. Ecco la ragione per cui Ella non era affatto disperata sotto la Croce, come talvolta si pensa, ma stava dritta («Stabat Mater dolorosa») aspettando l’alba radiosa della Risurrezione.
Come avrebbe potuto credere alla vittoria finale di suo Figlio sulla morte? Non era come una specie di sconfitta totale per Lei? No! Perché Lei credeva come Abramo “contro ogni speranza”, credeva totalmente al compimento delle parole di suo Figlio; «distruggete questo tempio, e io lo rifarò in tre giorni» avrebbe detto Lui nel tempio.
Ella tracia così il cammino che ciascuno di noi avrebbe dovuto compiere per raggiungere il traguardo della vera Fede, cioè di una fede robusta e vigorosa, incrollabile anche di fronte alle più tremende tempeste che spesso la vita ci riserva.
Come sappiamo, la vera Fede viene trasmessa a noi dalla Chiesa nel Battesimo fin da quando siamo piccoli, ma la Fede più autentica anche noi, come Maria, la scopriremo più tardi.
Così l’esempio di Maria impone a ciascuno di noi la necessità di uno sforzo personale, cioè lo sforzo di approfondire studiando, interrogando, leggendo libri di importanti autori, le Opere dei Padri della Chiesa ecc, interamente.

Maria Madre della Chiesa
Maria è diventata “Madre della Chiesa” dal momento in cui Ella ebbe la gioia di generare il Figlio unico di Dio. Solamente Lei ha avuto questa gioia. Ella ha potuto, quindi, abbracciare questo stesso Figlio in tutte le sue membra, senza arrossire affatto di essere chiamata la Madre di tutti coloro i quali avrebbero riconosciuto suo Figlio, anche come Figlio di Dio fatto uomo per noi e per la nostra salvezza.
Eva, proprio perché avendo destinato alla morte tutti i suoi figli con il peccato prima che ancora nascessero, è stata chiamata «la madre dei viventi» (Gn 3 20). Ma poiché Eva non ha mantenuto fede al significato del suo nome, (Madre dei viventi), soltanto Maria un giorno avrebbe capito il mistero di quel nome.
Come la Chiesa, di cui Maria è figura, è la Madre di tutti coloro che sono rinati a nuova vita.
Maria è veramente la Madre della Vita che fa vivere tutti gli uomini generando la Vita, poiché Ella ha in qualche modo rigenerato tutti coloro che avrebbero vissuto questa vita.
La Vergine Beata, Madre di Cristo, sa di essere nel contempo Madre di tutti i suoi figli, che siamo noi, per la cura che ne ha e per il grande affetto che mostra nei loro confronti; Ella infatti non si mostra affatto severa con loro, come se non fossero suoi figli.
Il seno di Maria, fecondato una sola volta, continua a generare, senza mai esaurirsi, quale frutto del suo affetto per essi.
È stato «il frutto benedetto del tuo seno» (Lc 1,42), che ti ha lasciata piena di una inesauribile bontà; nato da te una sola volta, egli dimora sempre in te e anche in noi. Se l’Apostolo Paolo, ministro di Cristo, ha continuato a dare alla luce i suoi figli, con la sua sollecitudine e il suo ardente desiderio, fino a quando Cristo non sia formato in loro (Gal 4,9), ciò è tanto più vero per la Vergine Maria.
Paolo li ha generati predicando la Parola che li rigenera, Maria l’ha fatto in un modo ancor più meraviglioso e divino, generando la stessa Parola («Et Verbum caro factum est»).
Noi, infatti, ammiriamo in Paolo il mistero della sua predicazione, ma necessariamente dobbiamo ammirare in Maria il mistero della sua generazione. Tutti i suoi figli avrebbero riconosciuto la loro Mamma Celeste, e spinti quasi da un istinto più che naturale a Lei avrebbero fatto ricorso spontaneamente e irresistibilmente, invocando il suo nome, in tutte le forme: Stella del Mare; Stella del Mattino; Aurora del Cielo, ecc., in ogni necessità e in tutti i pericoli, come i bambini che d’istinto si gettano nelle braccia della mamma.
Penso che il Profeta Isaia voglia parlare proprio di questi figli quando afferma: «I tuoi figli abiteranno in te» (Is 62,5); senza dimenticare peraltro che questa profezia si applica anche e specialmente alla Chiesa. Da sempre e per sempre noi abiteremo all’ombra delle sue ali («sub umbra alarum tuarum»), cioè sotto la protezione della Madre dell’Altissimo. Più tardi parteciperemo alla sua gloria e saremo come riscaldati nel suo seno. Allora sarà come un grido unanime dei figli che acclamano la loro mamma, secondo quanto possiamo leggere nel Salmo 87,7: «noi tutti siamo nella gioia,la dimora di noi tutti è in te».
«O Clemente, o Pia, o dolce Vergine Maria ».
Quanto sarà bello contemplare Maria nel Cielo, dove Ella è stata assunta dagli angeli e dai santi per restare per sempre accanto a suo Figlio e sempre vicina a tutti noi che siamo rimasti sulla terra.


MAGNIFICAT

«L’anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio Salvatore,
perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni
mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente
e santo é il suo nome:
di generazione in generazione
la sua misericordia
si stende su quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri
del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva promesso ai nostri padri,
ad Abramo e alla sua discendenza,
per sempre».
(Lc 1,46-55)

IL TIMONE N. 123 – ANNO XV – Maggio 2013 – pag. 54 – 55

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