1981-2001: raccontati in un libro i vent’anni delle apparizioni di Maria a Medjugorje. La Chiesa non conferma né smentisce.Permessi i pellegrinaggi privati. Intanto, guarigioni e conversioni non si contano più.
È difficile riassumere in poche righe, o anche solo offrire un’idea sommaria, del fenomeno-Medjugorje, a vent’anni dall’inizio delle apparizioni. Questo spiega anche perché io e l’amico e collega Riccardo Caniato, partiti per scrivere un libro agile e di carattere sintetico, ci siamo ritrovati, per non perdere nulla della ricchezza di questo evento straordinario che ci accompagna da quattro lustri, a compilare una sorta di vera e propria ‘enciclopedia’ sui fatti accaduti nel paesino dell’ex Jugoslavia. Un volume apparentemente poderoso e impegnativo, ma di facile e scorrevole lettura, nel quale abbiamo voluto racchiudere tutti gli aspetti e le sfaccettature di una storia eccezionale, cominciata il 24-25 giugno 1981, quando la Vergine si è “manifestata sensibilmente” a sei ragazzi in età compresa tra i 10 e i 17 anni. Oggi quei ragazzi sono diventati adulti, cinque di loro sono sposati con figli, tre continuano ad avere le apparizioni tutti i giorni, gli altri solo in determinate circostanze. I fatti, la storia, le vicende, anche dolorose e drammatiche, ma pure la posizione della scienza e la posizione della Chiesa: quella ufficiale, espressa dai vescovi locali e dalla Congregazione per la Dottrina della Fede, e quella ufficiosa, attraverso il racconto di tanti vescovi e cardinali che si sono recati laggiù. Non manca il punto di vista del Papa, documentato grazie a numerose testimonianze indirette, un Papa che ha sempre mostrato di credere a queste apparizioni e che la stessa Madonna di Medjugorje ha definito “mio figlio prediletto”. Completano il volume le interviste a padre Jozo Zovko, il primo parroco di Medjugorje, ancor oggi strenuo sostenitore delle apparizioni, all’abbé Rene Laurentin, il massimo studioso vivente di mariologia, che si è sempre speso in modo appassionato e in filiale obbedienza alla Chiesa per far luce sui fatti di Medjugorje, e a quattro dei sei veggenti, Marija, Vicka, Ivan e Mirjiana, i primi tre ancora con le apparizioni quotidiane. Infine, arricchisce e chiude il libro un prezioso contributo scritto da padre Livio Fanzaga, direttore di Radio Maria: nel suo avvincente saggio Perché Medjugorje? si è condotti per mano nel cuore di queste lunghe, premurose, sollecitudini mariane.
Scrivendo questo libro, io e Caniato non abbiamo voluto in alcun modo prevenire il giudizio della Chiesa, anche se inevitabilmente, nella scrittura, abbiamo dovuto utilizzare termini come “apparizioni, miracoli, messaggi” e simili, che hanno semplice valore di testimonianza umana. Noi stessi, partiti come giornalisti per Medjugorje per costruire un racconto asettico, ci siamo trovati a tal punto coinvolti da non poter rinunciare a una nostra partecipazione piena a quegli avvenimenti, che offriamo ai lettori con grande libertà e senso di responsabilità. Alcune cose sono tuttavia certe: chi si reca a Medjugorje pellegrino, e sono ormai milioni in tanti anni, dai quattro angoli della terra, torna a casa cambiato, convertito, “diverso” dentro. È accaduto anche a noi. Qual è il dono di Medjugorje? Che cosa vuole Dio da noi e qual è il compito di Maria nell’economia divina della salvezza? Domande decisive, che coinvolgono la vita di ciascuno e che nelle pagine del nostro libro trovano risposte autorevoli proprio per bocca dei protagonisti della vicenda, cominciando dai veggenti stessi. Provo a indicare qui di seguito qualche punto fermo, cosi come e emerso dal nostro lavoro di ricerca, sia per aiutare chi sa poco o nulla a dare un giudizio iniziale, sia per spingere chi è maggiormente interessato a un approfondimento che solo il nostro testo può soddisfare. Questo detto non per immodestia, ma come puro dato di fatto, dal momento che l’anniversario è stato avvolto da un assordante silenzio: pochi articoli di giornale, alcuni dei quali davvero sciagurati, nessun libro, tranne appunto il nostro.
Ma c’è una spiegazione, che vi proporrò alla fine dell’articolo. Vediamo prima i punti fermi.
1) Nessun credente è obbligato a credere alle apparizioni mariane, anche quando sono riconosciute dalla Chiesa, come è il caso di Lourdes o di Fatima, perché la Rivelazione si è conclusa con la morte dell’ultimo degli apostoli;
2) È pur vero tuttavia che tali apparizioni sono il segno di una premura materna da parte della Vergine, che intende ravvivare la nostra fede e orientare la nostra vita a Cristo;
3) Sulle apparizioni di Medjugorje non c’è ancora stato un pronunciamento definitivo da parte della Chiesa: si è detto che “finora non consta la soprannaturalità degli eventi, ma non si è detto che consta la non soprannaturalità”; distinzione sottile ma importante;
4) A Medjugorje non sono consentiti i pellegrinaggi ufficiali delle diocesi, con il vescovo in testa e le insegne, ma i pellegrinaggi privati, dei singoli, che là si recano per pregare, sì, al punto che il vescovo locale ha affidato ai frati della parrocchia il compito di assistere spiritualmente i pellegrini;
5) I veggenti, sottoposti nel corso degli anni a numerose e approfondite analisi mediche, sono risultati soggetti normali, sani, non esaltati né menzogneri;
6) Sia le guarigioni fisiche che le conversioni non si contano più e Medjugorje è diventato ormai il luogo più importante e più frequentato di spiritualità mariana al mondo.
Una Madonna che appare e invita alla preghiera, al digiuno e alla conversione, presentandosi come Regina della Pace, è una Madonna scomoda, perché esigente. Finché si poteva far passare come “fenomeno da baraccone”, come ai primi tempi, se ne parlava volentieri. Oggi invece, stilare un bilancio serio e veritiero dopo vent’anni, all’alba del terzo millennio, diventa imbarazzante, perché ci costringerebbe a cambiar vita. Ma Lei non cessa, attraverso i suoi “messaggi”, ampiamente citati, di parlare ai cuori semplici.
BIBLIOGRAFIA
Riccardo Caniato – Vincenzo Sansonetti, Maria, alba del terzo millennio. Medjugorje, vent’anni, con un saggio di padre Livio Fanzaga, direttore di Radio Maria. Contributi di padre Jozo Zovko, dell’abbé Rene Laurentin e dei veggenti Marija, Mirjana, Vicka, Ivan, Edizioni Ares, pp. 512 (16 pag. illustrate), L. 35.000
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