La nostra rischia di essere una cristianità che ha progressivamente perso il gusto ed il fascino di essere portatrice nel mondo di una esperienza di vita nuova e definitiva per tutti gli uomini. Rischia di non avere più chiaro che il cuore del suo stesso esistere nel mondo è la Chiesa, popolo del Signore, luogo della presenza misteriosa e reale di Cristo, Redentore dell’uomo, centro del cosmo e della storia.
Così è difficile, sempre più difficile, che i cristiani sentano come proprio compito quello di investire la realtà umana e sociale di una cultura (quella appunto che Giovanni Paolo Il definisce “adeguata”) in cui l’uomo è affermato nella sua centralità e nel suo valore, perché figlio di Dio, immagine della sua presenza, infinitamente oltre tutti i limiti che pur caratterizzano la sua esistenza ed i condizionamenti che la determinano.
Una cristianità – la nostra esposta, debole e quasi indifesa di fronte a un attacco potente dell’ideologia mondana, con il suo diffuso materialismo e con la pretesa di risolvere tutti i problemi dell’uomo con l’intervento di strumenti scientifico-tecnologici .
Una cristianità dove troppo spesso il clero (è stato Maritain a parlare del “tradimento dei chierici”) propizia una riduzione spiritualistica della fede, perseguendo un dialogo con il mondo che ha troppo spesso l’immagine di una resa incondizionata della fede di fronte al mondo. E così torna ad agitarsi il fantasma di quella eresia che Guitton ha definito “la madre di tutte le eresie”: la gnosi, cioè la tentazione di ridurre l’avvenimento unico di Gesù Cristo e della Sua pretesa di salvezza ad una categoria filosofica e moralistica.
Con la forza dei fatti, più di vent’anni fa, un gruppo di laici e di preti ha creato un avvenimento di vita e di cultura “il Meeting per l’amicizia fra i popoli” che è ormai un fatto di portata internazionale. Il Meeting nasce da un movimento di vita e di cultura in cui l’identità della fede, vissuta con intensità e decisione, diventa capacità di incontro: o meglio, secondo la stimolante definizione di Giovanni Paolo Il, “capacità di incontrare, di conoscere, di valorizzare”.
Nello spazio aperto del Meeting, luogo di convivenza e di incontro, le più diverse esperienze umane, religiose, culturali possono incontrarsi, conoscersi, avviare un cammino di reciproca interferenza ed integrazione. In esso trovano posto anche le testimonianze delle grandi opere di carità cristiana e di solidarietà umana; può essere avvertito anche il messaggio, tragico ed insieme entusiasmante, di tante esperienze di martirio subite in nome della fede in Gesù Cristo.
Si sono potuti riconsiderare grandi avvenimenti e problemi del passato della nostra vita culturale e sociale; avviare dibattiti, sempre intensi e significativi, sulle grandi questioni della vita sociale, nazionale ed internazionale. Il problema della vita, della libertà di cultura, della libertà di educazione, dello sviluppo economico e sociale: e tutto questo in un clima di intensa testimonianza e di profonda capacità di comprensione reciproca. L’amicizia, infatti, vive di reciprocità.
“La gente che vive si incontra”, AI Meeting ogni momento è nell’orizzonte dell’incontro. La nostra fede, che è quello che di più caro abbiamo nella vita, diventa capacità di giudizio ed abbraccio all’uomo, ad ogni uomo; così come diviene denunzia e rifiuto esplicito di tutto quello che è e vuole essere “contro” l’uomo. Nessuno ha capito più profondamente ed anche più appassionatamente il Meeting di Rimini che Giovanni Paolo Il, che è venuto di persona nel 1982 e che si è sempre reso presente, ogni anno, con messaggi di rara profondità e di sostanziale sollecitazione a vivere il Meeting come parte fondamentale della nuova evangelizzazione.
Così ci prepariamo a questa edizione del 2002: ” Il sentimento delle cose, la contemplazione della bellezza”.
Il Timone al Meeting di Rimini 2002
“Il Timone” avrà un suo stand aperto per tutta la durata del meeting, dal 18 al 24 agosto 2002. Pannelli vivaci e colorati illustreranno ai visitatori la storia e i traguardi raggiunti dal nostro bimestrale e sarà possibile ai visitatori incontrare il direttore e alcuni dei prestigiosi collaboratori. Allo stand saranno in vendita, oltre al numero di luglio-agosto, anche i fascicoli arretrati del bimestrale e si potranno sottoscrivere abbonamenti. Appuntamento speciale per martedì 20 agosto, alle ore 15,30: si terrà una conferenza di presentazione de “il Timone” alla quale interverranno il vescovo di Loreto, Monsignor Angelo Comastri, e i collaboratori Rino Cammilleri, Massimo Introvigne e don Luigi Negri. In chiusura è previsto l’intervento di Gianpaolo Barra. A tutti i lettori lanciamo un caloroso invito a visitare lo stand e a partecipare all’incontro.
Un’occasione da non perdere.
RICORDA
“Il cristianesimo è l’evento reale di Cristo, il Verbo diventato carne, che incontra e invade la nostra vita. Fuori dal riconoscimento di questo evento c’è solo la menzogna, l’anticristo. E la menzogna è una mortificante e distruttiva strumentalizzazione dell’umano. Per questo S. Paolo, nella sua intensità ammirabile, diceva: ‘io non conosco altro che Cristo, e Cristo crocifisso’, vale a dire non conosco altro che questo Cristo storico”.
(Mons. Luigi Giussanl, in Promessa compiuta non menzogna. Appunti da una conversazione di mons. Luigi Giussani con degli universitari, suppi. a 30 GIORNI, dicembre 1990).