Siamo soddisfatti: la prima tappa del percorso è stata completata. La “nazionale degli apologeti”, che raccoglie i contributi dei migliori studiosi del mondo cattolico italiano, è nata. Gioca – meglio: scrive – sulle pagine del nostro bimestrale. I loro nomi vi sono noti, la loro bravura, ortodossia e rigore scientifico anche.
Ma con questo numero de “il Timone”, che raddoppia le sue pagine, è iniziata una partita che condurremo in porto solo se voi lettori, che ci avete voluto bene ed aiutato fino ad ora, continuerete a farlo.
Per quanto ci riguarda, vogliamo solo confermare l’intento che ci ha mosso nel dare vita a questa iniziativa di carattere apostolico.
Il Santo Padre ha lanciato l’invito ad operare per una nuova evangelizzazione della nostra Italia già cristiana. L’abbiamo udito e accolto, “il Timone” è nato per esporre, con pacata fermezza, la ragionevolezza della fede cattolica, le ragioni della cultura che ne deriva e per difenderle, con altrettanta pacata fermezza, dalle contestazioni che vengono avanzate. Questa è apologetica. La nuova evangelizzazione passa anche per questa strada. In ogni campo del sapere e dell’agire umano è possibile osservare la devastazione provocata dal processo di decattolicizzazione in corso, apparentemente inarrestabile. Ne sono vittime, spesso inconsapevoli, uomini e donne, giovani e adulti che conosciamo, amiamo, stimiamo. Tra essi, molti li vediamo nei banchi della chiesa alla santa Messa domenicale. Frequentano, partecipano, sono credenti in Dio ma, lo sappiamo, anche tra loro si diffonde il dubbio, il relativismo, talvolta l’errore o l’ignoranza. Conosciamo altri che la fede l’hanno persa e vivono nell’indifferenza.
Un secolare processo rivoluzionario ha sconvolto l’ordine naturale e cristiano e mostra i suoi frutti velenosi. Scuola, stampa e mass-media d’ogni tipo giocano un ruolo decisivo in questa opera di distruzione. La fede è ignorata, talvolta distorta, spesso derisa; la storia della Chiesa è falsata, l’immagine della Sposa di Cristo e del suo passato ne risulta offuscata; i valori morali sono negletti e rigettati, sorpassati e fuori moda. Molti tra i nostri sono intimiditi, confusi, sulla difensiva.
Se fosse solo questione di cultura, credetemi, forse non avremmo dato vita a “il Timone”. Ma ci pare che in pericolo ci sia la vera fede e poiché sta scritto che senza la fede è impossibile piacere a Dio siamo sinceramente preoccupati. Per noi e per quei fratelli di cui sopra. Non se ne parla quasi più, ma Dio un giorno chiederà conto. E, giusto e buono come solo Egli è, sappiamo anche che non scherza. In gioco è la vita eterna di ciascuno.
La nuova evangelizzazione voluta dal Pontefice risponde a questa sfida: si tratta di ricostruire, dalle fondamenta, la civiltà cristiana, di conquistare i cuori e gli animi alla causa del vangelo e della Chiesa, “il Timone” vuole dare un contributo e battersi per il trionfo della verità nel campo del sapere, che poi regola quello dell’agire: religione, storia, filosofia, scienza, letteratura, morale. In ogni disciplina, qualcosa si può fare, e scrivere, per riaffermare la verità, per arginare la menzogna, per suscitare l’orgoglio di essere cattolici, per incrementare la gratitudine verso Dio per il dono della fede, e, perché no, per suscitare in voi lettori il desiderio di impegnarsi, di riprendere la “buona battaglia”.
Ci aspetta una missione assai più grande dei mezzi a nostra disposizione. Lo confessiamo sinceramente: una dose di “incoscienza”, che vogliamo si trasformi in fiducia nella divina Provvidenza, è all’origine di quest’opera. Le vostre preghiere, cari lettori, sono la garanzia che Dio benedirà il nostro apostolato. Il vostro sostegno economico, che finora ci ha consentito di confezionare i primi dieci numeri, sarà quello che ci permetterà di evitare il fallimento.
Insieme ce la faremo. Insieme a Dio, alla Vergine Sua Madre cui consacriamo i nostri sforzi e con il vostro aiuto. Non fatecelo mancare.
IL TIMONE – N.10 – ANNO II – Novembre/Dicembre 2000 – pag. 3