Titulus Crucis
“Pilato compose anche l’iscrizione e la fece porre sulla croce; vi era scritto: ‘Gesù il Nazareno, il re dei Giudei’…era scritta in ebraico, in latino e in greco” (Gv. 19,19-20).
Una nuova conferma dell’autenticità della tavoletta recante la famosa iscrizione (I.N.R.I.), conservata nella basilica di Santa Croce in Gerusalemme a Roma, ci giunge dagli studi del giovane giornalista e antropologo Michael Hesemann.
Il ricercatore, dopo aver compiuto sulla reliquia un’indagine storica e dopo averla sottoposta a un’analisi di paleografia comparata, avendo ricevuto conferme da esperti studiosi (Carsten Peter Thiede e Leah Di Segni, ma anche qualche perplessità da parte del prof. Werner Eck), ha deciso di rendere noti i risultati delle sue ricerche. E cioè che:
1) il legno della tavoletta è anteriore al IV secolo d.C.
2) la scrittura, in particolare quella latina, risale molto probabilmente al I secolo d.C.
3) il testo è sostanzialmente lo stesso del Vangelo di Giovanni, testimone oculare dell’evento.
4) la sacra reliquia, ritrovata a Roma, vi fu portata dalla madre dell’imperatore Costantino, Elena, nel 325 da Gerusalemme.
Se queste conclusioni sono vere, il “Titulus Crucis” rappresenterebbe non solo un’ulteriore prova storica dell’esistenza e della morte in croce (con tanto di motivazione della sentenza che, in realtà, fu pronunziata dal “politico” Pilato per compiacere il Sinedrio e la folla; Gesù, infatti fu ucciso per motivi religiosi, per essersi proclamato Figlio di Dio) di Gesù Cristo, ma anche un’ulteriore conferma della veridicità storica dei Vangeli.
Pedofilia
La donna si lamenta perché vuole fare sesso bene e non trova buoni partner. Così io invito i ragazzi a fare esperienza fin dalla giovane età e ci vogliono delle buone maestre. La mia l’ho incontrata a nove anni” [fonte Ansa].
Si parla tanto di pedofilia e poi ecco un famoso cantante che scrive un libro sul sesso, e trova anche una nota casa editrice che glielo pubblica, in cui auspica (naturalmente per il loro bene!) pratiche sessuali con i bambini e per avvalorare ciò si cita ad esempio. L’importante è che il bambino sia consenziente e abbia un buon maestro(a), poi sesso a volontà. Lungi da noi voler fare pubblicità a questa persona (forse è proprio quello che, oltre alla provocazione, egli cerca), ma queste parole hanno dell’incredibile e dimostrano come, in alcuni ambienti, l’abuso sessuale sui minori (come si fa a considerare realmente consenziente un bambino di nove anni?) sia considerato un atto normale anzi naturale e non, invece, un delitto. Affidiamo tutte le piccole vite violate alla protezione di S. Agnese, martire bambina stroncata dalla persecuzione anticristiana di Diocleziano.
Scelta cristiana
“Poiché nascono con una natura umana decaduta e contaminata dal peccato originale, anche i bambini hanno bisogno della nuova nascita nel Battesimo per essere liberati dal potere delle tenebre e trasferiti nel regno della libertà dei figli di Dio” (Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 1250). Questa è la storia di una giovane coppia della provincia di Pavia, Maria e Andrea, genitori di due bei bambini e in attesa di un terzo.
Purtroppo, al quarto mese di gravidanza, l’ecografia di controllo da un responso inaspettato e crudele: anencefalia, in sostanza, assenza irreversibile del cervello.
Alla signora Maria fu consigliato l’aborto, anche perché il piccolo Carlo non sarebbe sopravvissuto che per poche ore. Ma i due genitori, animati da una fede cristiana profonda, scelgono la strada più difficile e insolita: portare a termine la gravidanza. E quando il piccolo Carlo nasce con quella malformazione decidono, in quelle poche ore di vita, di farlo battezzare, aprendogli così le porte del Paradiso. Significative le parole del Vescovo di Pavia, Mons. Giovanni Volta: “In un tempo in cui gli adulti sopprimono i bambini per non avere problemi e fanno scelte di egoismo, è importante sapere che ci sono ancora genitori che considerano così tanto importante la vita e sono capaci di predisporsi a una sofferenza così grande.[…] Hanno fatto quanto di più grande si possa fare per un figlio, facendolo nascere e affidandolo a Dio, nel nome della vita”. Una scelta dolorosa ma cristianamente esemplare.
L’embrione è persona
Dopo 20 anni di sperimentazione, le tecniche di inseminazione artificiale falliscono nell’87% dei casi e provocano gravi conseguenze psichiche, mentre tra i genetisti padri fondatori di questa disciplina si registrano i primi dubbi o addirittura i primi “mea culpa”.
Lo ha affermato Padre Angelo Serra, membro della Pontificia Accademia per la Vita e già assistente del premio Nobel Renato Dulbecco, nel corso di una conferenza tenutasi a Torino, secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa Zenit.
Tra i “mea culpa” si segnala quello della genetista inglese Anne McLaren che ha preso le distanze dalla sua teoria, elaborata qualche anno fa, secondo la quale l’embrione non può essere considerato persona durante le prime settimane di vita. Pare dunque che si cominci a prendere atto, come insegna la dottrina della Chiesa e conferma la scienza, che fin dal momento del concepimento l’embrione è già persona e quindi come tale va trattato e rispettato.
Legge morale
Giovanni Paolo II, ricevendo il nuovo ambasciatore del Portogallo presso la Santa Sede, Pedro José Ribero de Menezes, riguardo al ruolo pubblico della Chiesa nelle moderne democrazie, ha rivendicato per essa il diritto a criticare le leggi di un Paese quando queste contrastino la legge morale. Il Papa, nel suo discorso, ha detto che “la Chiesa non ha il potere di intervenire direttamente sulle leggi e sulle istituzioni di uno Stato, eletto democraticamente e liberamente dai cittadini; ma essa, nel compimento della missione ricevuta dal Creatore divino, rivendica il diritto di pronunciarsi su di esse, distinguendo quello che è permesso dalle leggi civili da quello che è consentito dalla legge morale, nel rispetto di una retta coscienza”.
Il Pontefice ha fatto gli esempi delle leggi in favore dell’aborto o che danno diritti civili a “unioni” che sono inconciliabili con il modello di famiglia fondata sul matrimonio. Questa esemplare chiarezza del Sommo Pontefice infastidisce e talora si registrano, da parte di taluni intellettuali, giornalisti e, cosa grave, politici spesso con responsabilità di governo, lamentele o addirittura interventi censori nei confronti di dichiarazioni papali o di documenti della Chiesa, che tenderebbero a mettere in discussione la laicità dello Stato. Dimenticando che il vero intento della Chiesa e, quindi, del Papa è quello di parlare ai cuori dei fedeli al fine di illuminarli nella comprensione delle verità della fede e condurli alla sequela di Gesù Cristo soprattutto nei momenti di disorientamento come quelli attuali.
Eugenetica
II quotidiano inglese Sunday Time ha rivelato che alcuni scienziati hanno messo a punto un test volto ad individuare difetti genetici che possono causare difficoltà nell’apprendimento o veri e propri ritardi mentali.Tale test viene adoperato dai medici, attualmente già in America e in Spagna, su famiglie ad alto potenziale di rischio di questo handicap.
Utilizzando tecniche di fecondazione artificiale, essi sono in grado di selezionare embrioni privi di questa tara genetica e di impiantarli nell’utero della donna. Gli embrioni in sovrappiù vengono poi probabilmente eliminati. Secondo Richard Nicholson, editore del Bulletin of Medical Ethics, esiste la necessità di regolamentare la materia, pena il rischio di sconfinare in nuove forme di eugenetica. Effettivamente esiste oggi il pericolo di una sorta di “razzismo eugenetico”. Ricordiamo che fu nel 1885 che l’inglese Francis Galton fondò l’eugenetica scientifica. Essa si proponeva di impedire la moltiplicazione delle persone inette, ma anche di consentire la riproduzione di quelle più dotate. Attualmente l’eugenetica si afferma, come abbiamo visto, anche nel campo della fecondazione artificiale, che realizza programmi elaborati per la produzione di genotipi ottimi. I cattolici non possono che prendere le distanze da queste teorie scientifico-filosofiche, specie quando esse non si prefiggano fini terapeutici, ma la creazione di esseri umani con patrimoni genetici studiati a tavolino. L’enciclica Evangelium Vitae definisce la mentalità eugenetica “ignominiosa e quanto mai riprovevole, perché pretende di misurare il valore di una vita soltanto secondo parametri di ‘normalità’ e di benessere fisico, aprendo così la strada alla legittimazione dell’infanticidio e dell’eutanasia”.
Tomba di Pietro
Petrus, roga prò sanc[t]is hom[ini]bus Chrestianis ad co[r]pus tuum
sep[ultis].
Sette metri sotto l’altare della Confessione nella Basilica Vaticana c’è un luogo che è il cuore e la radice storica della fede cristiana: la tomba di San Pietro con le reliquie dell’Apostolo. Oggi quel sacro luogo è più accessibile e quindi più vicino ai fedeli. Infatti, con l’inizio dell’autunno, si sono conclusi i lavori di restauro della necropoli e, grazie all’intervento dell’Enel in collaborazione con la Fabbrica di San Pietro, è stato realizzato un nuovo sistema di illuminazione che farà risplendere quei sotterranei e tutti gli antichi mausolei. Ora quella preghiera, iscritta in una nicchia della necropoli, sembra ancora più bella.
IL TIMONE N. 11 – ANNO III – Gennaio/Febbraio 2001 – pag. 8-9