Verità ed evangelizzazione
II Presidente del Pontificio Consiglio per la Cultura, Cardinale Paul Paupard, durante una conferenza tenuta all’Università San Paolo-Ceu, in Spagna, ha affermato che “la Verità è una parola troppo forte per le nostre orecchie che si sono ormai abituate al pensiero debole. Sembra che cercare la verità sia una chimera o un’impresa impossibile, donchisciottesca”.
Qualche giorno prima, il Cardinale aveva fatto un quadro della situazione attuale: “in campo culturale siamo chiamati a due grandi sfide. La prima, proclamare il Vangelo vincendo due grandi tentazioni: la paura del prossimo che, ripiegandosi su se stessi, porta al fondamentalismo, o, viceversa, un desiderio smodato di capire e aprirsi al prossimo, che può significare la perdita della propria identità.
La seconda grande sfida – ha aggiunto il porporato – sta nell’evangelizzazione dei paesi a tradizione cristiana, con l’apparire di una nuova generazione che non ha ricevuto una formazione cristiana e non ha cultura. Per loro il Vangelo non fa notizia, ma è piuttosto qualcosa di strano ed estraneo”. Per ogni cattolico è, quindi, più che mai urgente e attuale l’insegnamento di S. Pietro: “dobbiamo dare ragione alla speranza che è in noi”, attuandolo nel rispetto del prossimo, è ovvio, ma in maniera forte e chiara.
Donna
Alla vigilia della Conferenza Mondiale sulla Donna svoltasi a Pechino nel ’95, Giovanni Paolo II indirizzava alle donne di tutto il mondo una Lettera Apostolica che era un tributo e un ringraziamento al “genio femminile”. “La donna – scriveva il Papa – con la percezione che è propria della sua femminilità, arricchisce la comprensione del mondo e contribuisce alla piena verità dei rapporti umani”.
Il Papa continuava: “la femminilità realizza ‘l’umano’ quanto la mascolinità, ma con una modulazione diversa e complementare”. Partendo da queste considerazioni, si è svolto nel mese di maggio, a Roma, presso il Pontificio Ateneo Regina Apostolorum, la conferenza: “Donne e culture nella prospettiva di un Nuovo Femminismo”, con l’intento di sviluppare l’idea di Giovanni Paolo II di valorizzare e promuovere “la natura femminile”. Non dimentichiamo che questo è stato il Papa che ha canonizzato il maggior numero di donne, colui che ha nominato Santa Teresa di Lisieux Dottore della Chiesa e che vorrebbe che anche Edith Stein lo diventasse.
Libertà
Gesù dava sicuramente importanza al fatto che ogni uomo mantenesse una propria intimità e riservatezza: “quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto. Il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà” (Mt 6,6). Sembra ormai accertato, da un rapporto del Parlamento Europeo, che alcuni paesi utilizzassero un sistema satellitare (chiamato Echelon) per spiare il mondo intero attraverso l’intercettazione indifferenziata di comunicazioni inviate con qualsiasi mezzo di trasmissione (telefoni, fax, computer). Gli scopi erano di natura militare, anche se c’è chi sostiene che successivamente Echelon venisse utilizzato per motivi di spionaggio commerciale. Non sappiamo quanto tutto ciò sia effettivamente provato. È certo, però, che nell’era dell’elettronica e delle telecomunicazioni il “privato” di ognuno di noi rischia si essere ripetutamente violato. È sufficiente pagare con una carta di credito, avere il telepass, venire ripresi da una delle tante telecamere a circuito chiuso perché vengano conosciuti i nostri gusti, la nostra capacità di spesa, i nostri spostamenti. Per non parlare dei telefoni cellulari. Ma può tutto ciò limitare la libertà di un semplice cittadino? Forse sì ma non in maniera determinante. Per un cattolico la cosa essenziale è salvaguardare la libertà di coscienza, poter scegliere, tra il bene e il male, di non peccare.
Nessuno con la forza o con l’astuzia può e deve limitare o eliminare questa possibilità di scelta.
Matrimonio
“L’avvenire dell’umanità passa attraverso la famiglia”: così si esprimeva Giovanni Paolo II nella Familiaris Consortio. Dopo vent’anni, si può dire che mai parole si sono rivelate più profetiche. La crisi della famiglia è sotto gli occhi di tutti. Non solo a causa di separazioni e divorzi. Sono soprattutto le convivenze, le unioni tra omosessuali (oggi regolamentate dalla legge in molti Paesi d’Europa) a minare nelle fondamenta, nella sua natura, prima ancora della famiglia, l’istituzione matrimoniale. Molti giovani non credono al matrimonio. Non ci credono per comodità?
Perché sono disincantati? Per superficialità? Forse. È certo che non hanno più quei valori, quei punti di riferimento che, almeno in parte, permeavano la generazione dei nonni e dei genitori. E questo perché? Il motivo lo spiega Giovanni Paolo II nel suo discorso tenuto ai membri del Pontificio Istituto per gli Studi su Matrimonio e Famiglia, giovedì 31 maggio: “la dimenticanza del principio della creazione dell’uomo come maschio e femmina rappresenta uno dei fattori di maggiore crisi e debolezza della società contemporanea, con preoccupanti ricadute a livello del clima culturale, della sensibilità morale e del contesto giuridico. Dove il principio è smarrito, si oscura la percezione della singolare dignità della persona umana e si apre la strada ad una minacciosa ‘cultura di morte’“. Noi quel principio “dimenticato” lo ritroviamo nel matrimonio, inteso non solo come unione naturale tra un uomo e una donna ma come sacramento istituito da Gesù Cristo, via maestra che consente a una coppia di essere famiglia e di avere dei figli perché riflesso della comunione trinitaria.
Catacombe
Sabato 9 giugno, Giovanni Paolo II ha ricevuto in udienza i partecipanti alla Plenaria della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra, riuniti per discutere il tema: “le catacombe cristiane d’Italia e l’Anno Santo: bilancio di un pellegrinaggio”. Nel suo discorso, il Papa si è soffermato sul significato profondo che le catacombe rappresentano per i fedeli cristiani: “Le catacombe si presentano come grandi dormitori comunitari, dove tutti, indipendentemente dal loro grado e dalla loro professione, riposano in un abbraccio ideale, in attesa della resurrezione finale.
Il moderno pellegrino, spesso disorientato e dubbioso, ripercorrendo gli itinerari seguiti dai primi cristiani e riappropriandosi dei loro gesti di devozione, può essere condotto più agevolmente a riscoprire la propria identità religiosa e a decidersi con rinnovato entusiasmo alla sequela di Cristo, come fecero tanti martiri dei primi secoli del cristianesimo”.
USA e Santa Sede
Dopo anni di ostilità nei confronti della Santa Sede da parte della amministrazione americana guidata da Bill Clinton, con l’arrivo alla Casa Bianca di George W. Bush i rapporti con il Vaticano sembrano decisamente migliorati. Durante i suoi primi cento giorni il neo Presidente ha incontrato numerosi esponenti cattolici, frequenti sono stati i suoi discorsi in favore di Giovanni Paolo II. Significativa la scelta di vietare finanziamenti federali alle organizzazioni che favoriscono la contraccezione e la pratica dell’aborto. Un’ulteriore conferma del riavvicinamento della Casa Bianca alle posizioni della Chiesa giunge dal New York Times, secondo cui il Presidente americano starebbe considerando la possibilità di nominare come Assistente al Segretario di Stato per i problemi della Popolazione, Rifugiati, Immigrazione, John Klink importante diplomatico presso la Santa Sede. L’eventualità che Klink, noto per le sue posizioni contrarie a qual-siasi forma di controllo delle nascite e critico verso l’Unione Europea per le sue politiche favorevoli alla contraccezione, possa ricoprire una tale carica è stata considerata deleteria per gli Stati Uniti da Frances Kissling presidente dei Catholics for a Free Choice, associazione che si ispira a principi contrari a quelli della Chiesa Cattolica.
Persecuzione
II Information Center per i Diritti Umani di Hong Kong riferisce dell’arresto, in Cina, di 35 cristiani e della condanna di 15, tra cui una donna, ai campi di lavoro.
L’accusa è quella di praticare attività religiosa illegale.
Il governo cinese esige che i cristiani esercitino la propria fede religiosa sotto il controllo di enti come l’Associazione Patriottica Cattolica Cinese, che impedisce ogni contatto con il Vaticano e con il Papa. Questo non è che l’ultimo degli atti persecutori perpetrati dal governo comunista nei confronti di chi professa una fede religiosa, in particolare quella cattolica. Atti facenti parte di una vasta campagna contro la “feudale superstizione”, lanciata dalle autorità di Pechino, che ha portato, in un recente passato, anche alla distruzione di numerose chiese. Non c’è da meravigliarsi, considerato che uno dei tratti distintivi dei regimi comunisti affermatisi nel mondo risulta essere proprio la persecuzione religiosa.
IL TIMONE N. 14 – ANNO III – Luglio/Agosto 2001 – pag. 8-9