Timor Est
All’alba del terzo millennio è nata una nuova nazione: è Timor Est, isola a maggioranza cattolica (90%) dell’arcipelago indonesiano.
Dopo un referendum (agosto ’99) che ne aveva sancito la piena autonomia dall’Indonesia (il paese con più musulmani al mondo) e quasi 3 anni di protettorato ONU, dal 20 maggio scorso Timor Est è finalmente e ufficialmente una Repubblica Democratica indipendente.
Pesante il prezzo, in termini di vite umane, pagato dalla Chiesa Cattolica, nel periodo successivo al referendum, per il suo contributo spirituale e morale alla nascita della nuova nazione: 3 sacerdoti e 2 suore, vittime di una feroce e sanguinaria repressione, scatenata .dalle milizie indonesiane, tesa ad impedire l’indipendenza dell’isola e che è costata la vita anche a centinaia di persone.
“Seppelliamo gli odii!”, ha detto mons. Carlos Belo, vescovo di Dili, l’uomo che è stato il punto di riferimento della gente di Timor Est durante le persecuzioni.
“Penso che i popoli indonesiano e est-timorese debbano guardare al futuro. Il ruolo della Chiesa resterà quello di lavorare per la pace nella società e nella umanità intera” [Fides 20-5-2002J.
Questo l’auspicio e la preghiera che gli est-timoresi, grandi devoti alla Madonna di Fatima, hanno rivolto alla statuetta (in copia) della Vergine portoghese in pellegrinaggio per i 13 distretti dell’isola nei giorni della definitiva indipendenza: “…E sarà concesso al mondo un tempo di pace. In Portogallo si conserverà sempre il dogma della fede”. Così la Vergine Maria, a Fatima, parlava ai tre pastorelli all’inizio dell’ultimo secolo. Che quel “tempo di pace” non inizi proprio da Timor Est, antica colonia portoghese, all’inizio del terzo millennio?
Schiavi cristiani
Si aggrava la situazione dei diritti umani e della libertà religiosa in alcuni paesi africani a causa dell’intolleranza musulmana. In Sudan, dove una guerra civile ventennale ha insanguinato il paese (almeno 2 milioni di morti), contrapponendo il nord islamico e governativo al sud cristiano e animista (dal 1983 vige nel paese la legge islamica, la shariah, che il Sud rifiuta), lo stato del1e cose è particolarmente grave. Il vescovo sudanese Macram Max Gassis ha denunciato, in occasione del1a Conferenza Internazionale sul1e “Schiavitù del XXI secolo: diritti umani e traffico di esseri umani” (Roma, 15-16 maggio 2002), come nel suo paese milizie arabe vengano preparate da ufficiali governativi a “distruggere villaggi, a spartirseli e a rendere schiavi bambini, donne e adolescenti” [CWNews 16-5-2002].
Alcune stime ritengono che circa 6.000 tra donne e bambini siano stati deportati dal . sud al nord e che attualmente 200.000 sudanesi vivano in schiavitù. Le donne vengono sfruttate sessualmente, i – bambini costretti a lavorare – come schiavi e “i ragazzi subiscono spesso il lavaggio del , cervello, vengono arruolati nell’esercito e sono costretti a combattere contro i propri cari” ha aggiunto mons. Gassis.
Problemi planetari
L’agenzia Greenwatch News informa che mercoledì 29 maggio, presso l’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, a Roma, si è tenuto il convegno “Popolazione, Sviluppo e Ambiente. Verso Johannesburg, dibattito e proposte”, al quale hanno partecipato, fra gli altri: il Cardinale AIfonso Lopez Trujillo, Presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, Altero Matteoli, ministro dell’Ambiente, Mons. Gianpaolo il Crepaldi, Segretario del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace. Numerosi gli spunti emersi soprattutto in vista dell’importante summit mondiale sullo “Sviluppo Sostenibile”, in programma dal 26 – agosto al 4 settembre nella città sudafricana. In particolare il dibattito ha messo in luce l’inconsistenza delle “verità” di una certa cultura ecologista, spesso divulgate attraverso i mass-media internazionali. L’aumento della popolazione, infatti, non pregiudica ma al contrario favorisce lo sviluppo economico quando ne esistono le condizioni;la ricerca scientifica e le innovazioni tecnologiche, aumentando la disponibilità delle risorse e la produzione alimentare, possono consentire di vincere la povertà; proprio il sottosviluppo degrada l’ambiente che invece può essere difeso dai fondi generati dalla crescita economica.
“Dobbiamo cercare di realizzare un equilibrio tra lo sviluppo umano e il rispetto che dobbiamo alla creazione di Dio – ha affermato il cardinale Trujillo nel suo intervento-;il mondo è stato creato perché lo usassimo, ma noi siamo stati chiamati a essere gli amministratori responsabili della creazione”.
L’uomo, quindi, con il suo ingegno e le sue potenzialità, ma anche con un “cuore” nuovo e più aperto, può risolvere questi problemi, tornando ad essere il “signore del creato” e non il “cancro del pianeta”, come ritengono molti ecologisti.
Pericolo islam
Anche in Nigeria la situazione si fa preoccupante. In questo Paese quasi metà della popolazione è cristiana, concentrata prevalentemente al sud, dove esiste una maggiore tolleranza religiosa. Ma, secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa Zenit (3-5-2002), per la prima volta la shariah, la legge islamica, è stata introdotta in uno Stato del sud, l’Oyo. Questo Stato si ag” giunge ai 12 del nord nei quali è già presente la legge islamica, la cui introduzione ha provocato più di 1.000 morti. La decisione rischia di essere foriera di nuove persecuzioni anticristiane. Occorre, quindi, che l’attenzione internazionale rimanga alta su questo Paese africano.
Più di 60.000 bambini a Fatima
Il 13 maggio 1917, a Fatima, la Vergine Maria sceglieva di rivelare il suo messaggio per l’umanità a tre bambini, tre umili pastorelli. Affidando a Francesco, Giacinta e Lucia un messaggio decisivo per le sorti del mondo (l’importanza della preghiera del rosario, la riparazione dei peccati, la consacrazione al Cuore Immacolato di Maria, ecc.), la Madonna dimostrava una predilezione speciale per i piccoli, amati per la loro purezza e innocenza, che li rendeva, così, gli ambasciatori più ascoltati dal Padre Celeste. E proprio a Fatima, il 9 giugno, più di 60.000 bambini hanno partecipato all’annuale pellegrinaggio per minori, benedetto dal Papa, pregando anche per la pace nel mondo [Zenit,11-6-2002]. Soprattutto alla preghiera di questi e di tutti i bambini del mondo sono legate le sorti dell’umanità: a dirlo è la Vergine Celeste.
Violati i diritti umani in Nord Corea
Nuova visita in Nord Corea di una delegazione vaticana, la sesta dal ’95. Il capo delegazione, mons. Celestino Migliore, ha affermato che l’intendimento di questo viaggio è quello di dimostrare “la costante solidarietà del Papa al popolo nordcoreano”, sottoposto dal 1950 a una feroce dittatura comunista e isolato dal resto del mondo (CWNews 16-5-02). Il viaggio, che rispondeva, peraltro, a un appello internazionale di aiuto lanciato dallo stesso governo nordcoreano, è stato anche l’occasione per mantenere i contatti con la piccola comunità cattolica (scesa attualmente, dopo le persecuzioni, a circa 3.000 unità rispetto alle 10.000 del 1969). Spaventoso lo stato dei diritti umani esistente oggi in Nord Corea. Il New York Times di domenica 9 giugno riferisce che i governo comunista nordcoreano avrebbe intrapreso un’azione di aborto forzato E di infanticidio nei confronti dei deportati dalla Cina tra il 2000 e il 2001 (ricordiamo che numerosi nordcoreani scappano in Cina alla ricerca di una vita migliore e che i governo nord coreano tenta di riportarli in tutti i modi nel paese natio) e detenuti in campi di prigionia a lavori forzati. Le donne in stato di gravidanza sono costrette ad abortire. Nel caso che i bimbi nascano vivi, i guardiani obbligano le madri a ucciderli. Secondo Willy Fautre, direttore dell’Human Rights Without Frontiers, “numerose centinaia di bambini sono stati uccisi durante lo scorso anno in Nord Corea”. O vengono lasciati morire in stato d’abbandono, oppure vengono soffocati con fogli di plastica. Nel silenzio di quasi tutta la comunità internazionale.
TIMONE N. 20 – ANNO IV – Luglio/Agosto 2002 – pag. 8 – 9