Donne a rischio
Dagli Stati Uniti giunge uno studio che confuta la tesi dei movimenti pro-aborto e delle femministe, secondo cui la difesa dei diritti della donna legittima l’approvazione di leggi abortive.
Il Lifesitenews (LSN, 28/8/02) informa che nell’ultimo numero del South Medical Journal una ricerca di alcuni studiosi rivela che le probabilità di morire aumentano fortemente per le donne che decidono di abortire rispetto a quelle che scelgono di dare alla luce il bimbo che portano in grembo. Lo studio prende in considerazione, in un periodo di 8 anni (1989-1997), un campione di oltre 170.000 donne californiane che hanno abortito o che hanno fatto nascere il figlio presso il servizio sanitario per i non abbienti della California. I ricercatori hanno poi esaminato i certificati di morte dello stesso campione prescelto registrati negli stessi 8 anni. Ebbene i risultati dicono che il rischio di morire per le donne che hanno abortito è decisamente più alto di quelle che hanno partorito: del 62 % per tutti i tipi di morte, del 154% per suicidio, del 82% per incidenti e del 44% per cause naturali. Se a questo aggiungiamo quanto emerso da recenti indagini svolte dall’Elliot Institute secondo le quali le donne che hanno interrotto la gravidanza spontaneamente sono soggette a depressioni e spesso devono ricorrere a lunghe cure presso cliniche per il disagio mentale, possiamo affermare che l’aborto non solo è un delitto e una grave offesa a Dio in quanto elimina un innocente, il bambino, ma in molti casi pregiudica se non addirittura sopprime la vita della madre, cioè di colei che con l’aborto si credeva di difendere. Ormai sull’aborto non solo la coscienza ma anche la scienza parla chiaro.
Matrimonio in crisi
La politica delle Nazioni Unite di promozione e diffusione dei profilattici, soprattutto tra i giovani, oltre a essere fallimentare (come si è visto nella Conferenza di Barcellona), e ad impedire la trasmissione della vita, porta con sé un altro male, meno evidente ma non per questo meno pericoloso.
Il profilattico, dando un falso senso di sicurezza, deresponsabilizza i giovani nei rapporti con l’altro sesso, li spinge a cambiare il partner di frequente, ad avere rapporti promiscui: in sostanza sollecita i ragazzi a non avere relazioni stabili e durature, allontanandoli di fatto da una prospettiva matrimoniale responsabile. Questa, insieme ad altre, può essere una delle ragioni che hanno fatto calare il numero di matrimoni e aumentare quello delle unioni di fatto e convivenze nel mondo. A dirlo sono alcuni studi specializzati. Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Zenit (22/7 /02), i dati elaborati dallo Statistics General Social Survey del Canada dicono che in quel paese nel 2001 le coppie che convivono senza essere sposate sono aumentate del 20% rispetto al ’95; al contrario, quelle sposate sono cresciute solo del 3%.
Stessa cosa in Inghilterra e Galles dove le coppie conviventi hanno superato il milione e mezzo. Qui, 4 bambini su 10 sono nati fuori dal matrimonio (nel 1970 il rapporto era 1’a 10). In Irlanda sono 1 su 3. Nel resto d’Europa la tendenza è la medesima. Il New York Times (24/3/02) informa che nel 1999 in Norvegia la metà dei bambini è nata fuori dal matrimonio, in Francia il 41 % nel ’98. In Italia “solo” il 9%.
Occhi misteriosi
Lo scorso 31 luglio Giovanni Paolo II, a Città Del Messico, nel santuario di Nostra Signora di Guadalupe, ha canonizzato Juan Diego Cuauhtlatoazin, l’indio a cui la Vergine Maria apparve numerose volte a partire dal 9 dicembre 1531.
Nelle apparizioni la Vergine chiese a Juan che, in quel luogo, le fosse dedicato un tempio e come segno della sua venuta lasciò la sua immagine impressa nel mantello di Juan Diego. Nel 1929 quella sacra immagine venne analizzata al microscopio e si scoprì che gli occhi della Signora riflettevano piccolissime figure. Da 22 anni di quelle immagini si sta occupando lo scienziato peruviano Josè Aste Tonsmann, esperto in elaborazione digitale delle immagini. Egli ha scoperto che quegli occhi riflettono ben 12 microscopiche figure. In una intervista rilasciata all’agenzia di stampa Zenit (18/7/2002) Josè Aste ha spiegato come sia impossibile che quelle immagini siano il frutto dell’opera dell’uomo, perché sono (tranne una) invisibili a occhio nudo; inoltre, tre di quelle figure sono presenti in entrambi gli occhi della Vergine. Troppo complicato disegnarle per un eventuale “artista”, Infine, sono sconosciuti i pigmenti che compongono queste immagini e quella della Virgen Morena. Un vero mistero.
Ma un altro aspetto caratterizza l’immagine della Signora di Guadalupe, “Imperatrice delle Americhe” come decretò Pio XII nel 1945, e cioè il fatto di essere in gravidanza: questo ce la fa considerare via e difesa della vita, oggi così minacciata in tutto il mondo.
Fallimento Aids
Dal 9 al 12 luglio si è tenuta a Barcellona la XIV Conferenza Internazionale sull’ AIDS, che ha visto la partecipazione di circa 15.000 rappresentanti della politica, del mondo della medicina e delle organizzazioni non governative. Unica a non essere invitata la Chiesa Cattolica.
Incredibile, in quanto è proprio la Chiesa che si occupa di oltre un quarto dei malati d’Aids della terra, come ha detto in una intervista l’arcivescovo Javier Lozano Barragan, Presidente del Pontificio Consiglio degli Operatori Sanitari (CWNews, 9/7/02).
Douglas A. Sylva, direttore di ricerca del Catholic Family and Human Rights Institute, ha scritto sul National Review Online (30/7/02): “La conferenza di Barcellona ha illustrato un fatto molto semplice: la lotta contro l’Aids è ostaggio dell’ideologia, il cui risultato è la morte delle persone.
L’indicazione più chiara è che tutta la campagna sul cosiddetto sesso sicuro è stata un fallimento, la maggioranza delle persone che sono intervenute a Barcellona ha riconosciuto questo insuccesso”.
Milioni di dollari per distribuire profilattici non sono serviti a nulla. Anche l’agenzia dell’ONU, The Population Division, che pure ha condiviso per anni la campagna, ha ammesso che questa è stata totalmente inefficace. Nonostante la realtà dei fatti sia così chiara, l’UNFPA (Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione) ha continuato a ripetere la litania del cosiddetto “sesso sicuro”. Bill Clinton, intervenuto alla conferenza, ha chiesto di raddoppiare gli sforzi per promuovere la diffusione dei profilattici e renderli disponibili in ogni luogo. E non si poteva certo scegliere un portavoce meno credibile. Secondo ABC News, i sostenitori dell’ex presidente hanno proposto di portare distributori di profilattici in ogni luogo possibile, bar, scuole, uffici, chiese. La proposta suona come l’ossessione di un erotomane piuttosto che una campagna di salute pubblica.
Contraccettivi al posto dell’acqua
La Società per la Protezione dei Bambini Non Nati (SPUC) di Londra ha chiesto ai governi dell’Unione Europea di bloccare i finanzia menti al Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione (UNFPA) dopo la pubblicazione dei dati della Banca Mondiale che documentano che milioni di donne in Cina e in Vietnam hanno ricevuto contraccettivi di diverso tipo (contraccettivi intrauterini e pillole anticoncezionali) ma che ancora non dispongono di acqua pulita (SPUCnews, 21/8/02). Le statistiche parlano chiaro. Il 25% dei cinesi non ha acqua potabile mentre 1’83% delle giovani può disporre di contraccettivi; in Vietnam il 44% della popolazione non ha accesso ad acqua potabile mentre il 75% delle giovani può disporre di contraccettivi. Peter C. Smith, delegato di SPUC al Summit per lo Sviluppo Sostenibile di Johannesburg, ritiene che l’UNFPA gestisca con la Cina e il Vietnam le politiche di pianificazione familiare in quei paesi. Egli ha affermato che “Il Regno Unito e gli stati membri dell’Unione Europea dovrebbero togliere i finanziamenti all’UNFPA e impiegarli, invece, per un reale sviluppo, come fornire di acqua potabile quei cinesi e vietnamiti che ancora non l’hanno”.
No USA all’aborto
Cambiamento radicale della politica demografica statunitense. Per la prima volta negli ultimi trent’anni, il Governo USA dice no alle politiche di controllo demografico e taglia i fondi destinati all’UNFPA, il fondo delle Nazioni Unite che promuove e applica i programmi di controllo delle nascite. Il presidente Bush, attraverso la Segreteria di Stato, ha bloccato i 34 milioni di dollari che, in un primo momento, il Congresso aveva destinato al Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione (UNFPA). E lo ha fatto nel rispetto di una legge degli Stati Uniti, il Kemp-Kasten Amendment, per la quale: “Nessuno stanziamento […] può essere assegnato ad alcuna organizzazione o programma che, come stabilito dal Presidente degli Stati Uniti, sostenga o prenda parte alla gestione di un programma di aborto forzato o di sterilizzazione non voluta. Lunedì 22 luglio il portavoce del Dipartimento di Stato Richard Boucher, nell’annunciare la decisione, ha infatti sostenuto che il provvedimento è stato reso necessario in quanto” una parte dei soldi dell’UNFPA finisce alle agenzie cinesi che mettono in atto programmi di pianificazione familiare coercitivi”, tra cui l’aborto.
Boucher ha detto che la scelta ha tenuto conto dei risultati forniti da una commissione di indagine del Dipartimento di Stato, che a maggio era stata inviata in Cina a valutare la questione. Paradossale il comportamento dell’Unione Europea, che per mantenere la promessa fatta l’anno scorso dal commissario europeo per lo sviluppo Paul Nelson di intervenire in soccorso dell’UNFPA nel caso gli fossero stati cancellati i finanziamenti americani, coprirà il buco creatosi dopo la decisione di Bush con un contributo di 32 milioni di euro. Così i soldi dei contribuenti europei andranno a finanziare i piani di “colonialismo contraccettivo”.
Libertà religiosa nel mondo
È ormai giunto alla quarta edizione, e riscuote un successo sempre più ampio, l’annuale “Rapporto sulla Libertà Religiosa nel Mondo”, pubblicato a cura della sezione italiana dell’Associazione Aiuto alla Chiesa che Soffre, diretta da Attilio Tamburrini. Nei Paesi islamici e in quelli comunisti i cristiani soffrono persecuzione a motivo della fede. In altre regioni del mondo, credere in Dio comporta restrizioni di vario genere. Il diritto alla libertà religiosa, che Giovanni Paolo Il ha definito “strettamente legato agli altri diritti fondamentali”, viene violato con grave danno dei credenti. Il Rapporto illustra, con dovizia di dati e informazioni, la situazione vigente nell’anno 2001, ed è munito di una cartina opportunamente colorata a secondo delle situazioni di maggiore o minore libertà. Chi desidera ricevere copie del Rapporto, può scrivere o telefonare a: Aiuto alla Chiesa che Soffre, Piazza san Calisto 16,00153 Roma – tel. 06/6989.3920 – fax. 06/6989.3923
IL TIMONE N. 21 – ANNO IV – Settembre/Ottobre 2002 – pag. 8 – 9