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12.12.2024

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News dall’Italia e dal mondo
31 Gennaio 2014

News dall’Italia e dal mondo

 

 

Cina: la persecuzione dei cristiani fa crescere la Chiesa
Il 5 gennaio il vescovo Julius Jia Zhiguo, della Chiesa cattolica “clandestina” – che riconosce l’autorità del Papa ma non è approvata ufficialmente dal governo di Pechino – è stato arrestato -per la sesta volta in nove mesi – in una chiesa situata nel villaggio di Wu Qiu da tre membri dell’Ufficio per gli Affari Religiosi dello Stato cinese. Il prelato è stato poi rilasciato sabato 8 gennaio. Alla guida della diocesi di Zheng Ding – una delle più attive dell’ Hebei, la zona con la più alta concentrazione di cattolici, circa un milione e mezzo -, monsignor Jia Zhiguo, di 69 anni, è stato consacrato vescovo nel 1980. Il prelato ha vissuto quasi tutto il suo ministero episcopale agli arresti domiciliari e ha già trascorso vent’anni in prigione. Nella sua casa ospita un centinaio di orfani handicappati. Dal 2000 il controllo governativo è aumentato anche nei confronti della Chiesa ufficialmente riconosciuta o “patriottica”. Più dell’80% dei vescovi nominati da Pechino hanno chiesto in questi anni, in segreto, il riconoscimento e la riconciliazione con la Santa Sede, rendendo vano il tentativo del partito comunista di costruire una Chiesa nazionale in Cina. Seminaristi, sacerdoti e vescovi della Chiesa “ufficiale” vengono sottoposti in vari momenti dell’anno ad interi mesi di “aggiornamento” sulla politica religiosa del Governo, sessioni in cui vengono impartite lezioni di marxismo e si insiste sull’importanza della leadership da parte del partito comunista cinese. Per Joseph Kung, presidente della “The Cardinal Kung Foundation”, poiché la Cina «ha l’onore di ospitare i Giochi Olimpici del 2008», «il Comitato Olimpico e i Go-verni del mondo non dovrebbero tollerare queste atroci persecuzioni senza alcuna protesta e dovrebbero schierarsi dalla parte delle vittime innocenti ed indifese». «Al contrario – aggiunge – il nobile aggettivo “Olimpico” potrebbe macchiarsi per la sua associazione a persecuzioni e violazioni dei diritti umani». Anche una delegazione di Aiuto alla Chiesa che Soffre, che ha visita-to la Cina intorno al mese di settembre, ha segnalato che la persecuzione comunista nel Paese sta intensificandosi, ma l’effetto che ottiene è la crescita della Chiesa, che ormai conta oltre dodici milioni di fedeli, quasi l’uno per cento della popolazione.

Natale in Palestina

Per la prima volta dall’inizio dell’ultima Intifada, il governo israeliano ha consentito ai cristiani israeliani di visitare Betlemme durante le feste di Natale. La decisione rappresenta una deroga alle norme che proibiscono ai cittadini israeliani di accedere alle zone sotto pieno controllo pale-stinese – come previsto dagli accordi di Osio -la cosiddetta “Zona A”. Il Governo ha imposto il divieto per garantire la sicurezza dei propri cittadini, perché nella “Zona A” molti Israeliani sono stati assassinati o sottoposti a linciaggio, secondo quanto ha riportato l’agenzia Asia News. Nel frattempo Rahwi Fattuh, presidente ad interim del!’ Autorità Nazionale Palestinese, ha annunciato ai rappresentanti ecclesiastici il suo desiderio di essere presente alla Messa di mezzanotte a Santa Caterina, la chiesa francescana accanto alla Basilica della Natività. Così, quel che allo scomparso leader Yasser Arafat era stato impedito negli ultimi anni, è stato concesso alla maggioranza della popolazione e ai suoi nuovi rappresentanti, meno coinvolti nelle attività terroristiche, come il presidente dell’OLP Mahmud Abbas (Abu Mazen) e il suo collega Ahmed Querela (Abu Ala). Un’atmosfera di distensione testimoniata anche dalla trasmissione, da parte di 114 canali televisivi di 72 Paesi, alcuni dei quali con una popolazione prevalentemente islamica, del messaggio e della benedizione “Urbi et Orbi” (alla città di Roma e al mondo) di Giovanni Paolo Il in occasione del Natale. La trasmissione della Messa di mezzanotte della vigilia di Natale, presieduta dal Papa nella Basilica di San Pietro, secondo fonti vaticane, è stata diffusa da 114 catene televisive di 72 Paesi tra i quali cinque a maggioranza islamica. I riti sono stati trasmessi anche da 19 Paesi americani, tra i quali Cuba, Stati Uniti, Canada e tutta l’America Latina, così come da 8 Stati africani, tra i quali Algeria, Marocco, Angola e Burundi. In Asia l’immagine e la voce del Papa sono giunte sulle tv di sette Paesi: oltre alle cattoliche Filippine, anche in India, Indonesia, Giordania, Israele, Sri Lanka e Turchia.

Ma la Regione Campania festeggia Maometto

Per contro, la Regione Campania ha pubblicato una “Agenda della Pace”, finanziata con cinquantamila euro attinti ai fondi pubblici, dove sono stati cancellati tutti i santi e le feste cristiane.
L’Agenda, nella quale festività religiose come il Natale, la Pasqua e la Pentecoste sono state abolite o l’Epifania è diventata il “giorno dei bimbi”, indica i giorni del calendario menzionando le diverse manifestazioni pacifiste avvenute nel mondo, o eventi come la migrazione del profeta Maometto a Medina e il capodanno cinese. Inoltre, la Giunta di centrosinistra che guida la regione Campania ha anche approvato un documento che raccomanda alle scuole di chiudere in occasione delle festività islamiche e buddiste.

La figlia di Martin Luther King contro i matrimoni gay

La sua scelta ha diviso i seguaci di Martin Luther King e portato in strada ad Atlanta manifestazioni di protesta di segno opposto. Bernice King, la figlia del reverendo nero che fu il leader del movimento per i diritti civili, l’11 dicembre scorso ha guidato nella città della Georgia una marcia di migliaia di persone contro i matrimoni gay. L’iniziativa è stata organizzata da un celebre pastore nero locale, il vescovo Eddie Long, fondatore del movimento New Birth al quale appartiene anche la figlia di King. I promotori della marcia hanno utilizzato frasi di Martin Luther King come slogan e hanno presentato l’evento come un’occasione «per trasmettere a una nuova generazione la visione del dottor King». Ma vari leader del movimento per i diritti civili di Atlanta hanno duramente criticato l’iniziativa e una cinquantina di loro sono scesi in strada a disturbare il corteo, con cartelli su cui era scritto «Nel nome di Gesù, l’odio deve andarsene». «Se King fosse stato qui oggi – ha detto il deputato nero della Georgia John Lewis – non avrebbe partecipato a questa marcia. Durante il movimento per i diritti civili, noi cercavamo di togliere ogni discriminazione dalla Costituzione». Il divieto del matrimonio per coppie dello stesso sesso, secondo Lewis, fa parte di queste discriminazioni. Ma il vescovo Long e i suoi seguaci leggono il messaggio di King in modo diverso e chiedono «un emendamento costituzionale che protegga pienamente il matrimonio come unione tra un uomo e una donna»: una posizione praticamente identica a quella del presidente George W. Bush. La questione delle nozze gay ha spaccato an-che la famiglia del reverendo King. La moglie del leader assassinato negli anni ’60, Coretta Scott King, sostiene il diritto per gay e lesbiche a sposarsi e si oppone a emendamenti alla Costituzione. Ma Bernice King è di tutt’altro avviso: «Sono convinta, nel profondo della mia anima, che mio padre non si è preso un proiettile per proteggere le unioni gay».

Canti mariani della tradizione

Nome dolcissimo, È l’ora che pia, Noi vogliam Dio, Mira il tuo popolo… questi e altri straordinari canti mariani della tradizione popolare sono ora raccolti in un CD intitolato “Maria, nostra speranza”, curato dal coro “S. Veronica” della parrocchia S. Maria Nascente in Bonemerse (CR), diretto da Ilaria Geroldi, ed edito da San Paolo. Una riedizione destinata ad avere echi amplissimi di grazia ovunque giungerà questo CD. Sono canti che riportano a noi l’eco di una fede certa, nutrita di tenero amore filiale alla Vergine, una fede non ancora illanguidita e incrinata dal razionalismo. Le loro parole non hanno la pesante corposità dottrinale, talvolta infarcita di astruserie, tipica di molti canti di recente composizione. Sono, invece, frutto di vera devozione, densi di santi affetti, traducono in commosso lirismo le tenerezze filiali, i commossi stupori, i gradi d’anima innamorata dei fedeli di Maria santissima. Non sono manierismo, cioè effusioni gratuite e forzate di vacuo sentimento, bensì espressione prorompente di cuori cristiani educati da una fede solida, incamminata verso la santità, misuratasi con la persecuzione inflitta alla Chiesa dal Risorgimento ottocentesco prima e dall’ateismo totalitario nel Novecento dopo. I lettori del Timone d’una certa età che vogliono riascoltare questi canti imparati in gioventù e i giovani che vogliono imparare a lodare la Vergine con canti ricchi di fede non si facciano mancare questo CD.
(Gianpaolo Barra)

Pressioni perché Bush cambi la politica demografica

In una conferenza stampa del 9 dicembre a Washington, l’organizzazione Human Life International (H LI) e il movimento pro-vita mondiale hanno chiesto al Presidente statunitense George W. Bush di ripudiare il “Rapporto Kissinger”, che trent’anni fa introdusse una politica anti-natalista aggressiva in tutto il mondo. Noto come “Memorandum 200 sullo studio della Sicurezza Nazionale”, il rapporto fu promulgato segretamente il 10 dicembre del 1974 dal Consiglio della Sicurezza Nazionale Usa e fu reso pubblico nel 1989. Il testo, fondato sull’ideologia della sovrappopolazione, ha influito in modo decisivo sulla politica internazionale di tutto l’Occidente, ispirando la diffusione di massa dei metodi contraccettivi e dell’aborto come mezzi per il controllo delle nascite. Oltre agli Stati Uniti, secondo il presidente di HLI, don Thomas J. Euteneuer, la speranza è che anche l’ONU ponga immediatamente fine ai suoi programmi discriminatori e antinatalisti, specialmente contro le nazioni in via di sviluppo.

IL TIMONE – N.40 – ANNO VII – Febbraio 2005 pag. 6-7

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