Ingerenze politiche
Matrimonio e famiglia devono essere promossi e difesi perché «ogni danno (loro) arrecato è di fatto una ferita che si arreca alla convivenza umana come tale», ha scritto Benedetto XVI nella esortazione apostolica Sacramentum caritatis, “data a Roma” il 22 febbraio 2007. E ha aggiunto che «i politici e i legislatori cattolici, consapevoli della loro grave responsabilità sociale, devono sentirsi particolarmente interpellati dalla loro coscienza rettamente formata, a presentare e sostenere leggi ispirate ai valori fondati nella natura umana». Considerazioni di una logica addirittura elementare, naturalmente, quelle del Sommo Pontefice, visto che si richiamano alla coerenza quei politici che, liberamente, si dichiarano cattolici, dunque appartenenti, sempre per libera scelta, a quella Chiesa che fa capo al successore di Pietro.
Apriti cielo! Su Benedetto XVI sono piovuti gli strali di parlamentari che, per loro stessa ammissione, cattolici non sono: «Le gerarchie ecclesiastiche esercitano una pressione forte sul Governo e le Camere», ha tuonato Boselli dello Sdi.
«La difesa dello Stato laico, dopo queste indebite ingerenze del Vaticano nelle vicende politiche italiane, sta diventando un problema urgente», ha dichiarato uno spaventato Russo Spena, di Rifondazione comunista. «Constatiamo che c’è un accanimento politico e religioso verso milioni di cittadini che decidono di vivere insieme e di amarsi senza sposarsi», ha replicato Bonelli, dei Verdi. Che il Papa non si azzardi a richiamare i cattolici alla coerenza con la fede che professano, sembrano voler dire i suddetti. Senza avvedersi della loro palese ingerenza nella missione del Pontefice.
Il latino nella liturgia
Nella Esortazione apostolica post-sinodale Sacramentum caritatis, Benedetto XVI ha chiesto che non si perda l’uso del latino nella Messa, soprattutto quando vi partecipano fedeli di Paesi e lingue diversi «oggi sempre più frequenti».
La richiesta del Papa raccoglie una delle 50 Proposizioni dei Vescovi che hanno partecipato al Sinodo sull’Eucaristia nell’ottobre 2005.
«Per meglio esprimere l’unità e l’universalità della Chiesa, in sintonia con le direttive del Concilio Vaticano II», il Papa raccomanda: «eccettuate le letture, l’omelia e la preghiera dei fedeli, è bene che tali celebrazioni siano in lingua latina». Il Pontefice suggerisce, inoltre, che «siano recitate in latino le preghiere più note della tradizione della Chiesa ed eventualmente eseguiti brani in canto gregoriano». Inoltre: «Più in generale, chiedo che i futuri sacerdoti, fin dal tempo del seminario, siano preparati a comprendere e a celebrare la santa Messa in latino, nonché a utilizzare testi latini e a eseguire il canto gregoriano; non si trascuri la possibilità che gli stessi fedeli siano educati a conoscere le più comuni preghiere in latino, come anche a cantare in gregoriano certe parti della liturgia» (Zenit, 13 marzo 2007). Nell’Esortazione, papa Benedetto XVI dà indicazioni anche riguardo la necessità di valorizzare il canto gregoriano, di curare la bellezza della liturgia e di sottolineare l’importanza dell’adorazione eucaristica, anche con il gesto di inginocchiarsi di fronte all’ostia consacrata.
«L’ottica del documento pontificio – afferma il vaticanista Andrea Tornielli – è quella di interpretare il Concilio come una riforma nella continuità della Tradizione, non come una rottura totale col passato». Si spiega così l’intenzione di papa Benedetto XVI di pubblicare prossimamente un Motu proprio che liberalizzerà l’uso dell’antico Messale di san Pio V, mai abrogato nella Chiesa.
ONU: sì all’aborto selettivo
Così ha decretato la Commissione sullo status delle donne (Csw) che nell’ambito delle Nazioni Unite si occupa dell’«uguaglianza di genere» e della situazione della donna nel mondo. La decisione è stata presa durante la sessione tenutasi a New York dal 26 febbraio al 9 marzo, quando la commissione ha bocciato la richiesta della delegazione Usa di vietare esplicitamente infanticidio e aborto finalizzati alla selezione del sesso del nascituro. Oltre, ovviamente, a Cina e India, anche altri Paesi si sono opposti alla richiesta di condanna, fra cui il Canada e tutti i Paesi dell’Unione europea. Un bella presentazione del fatto di Nicoletta Tiliacos sul Foglio del 20 marzo.
Anglicani d’Inghilterra
In Inghilterra, la “Chiesa” anglicana non è più la prima confessione religiosa del Paese. È questo il risultato di una approfondita inchiesta condotta dal Von Hugel Institute, un Centro studi di Cambridge. Lo studio, che è stato ampiamente illustrato sul Times, rileva come, nonostante la Comunione anglicana superi ancora di gran lunga la Chiesa cattolica per il numero di battezzati (25 milioni contro 4,2), guardando al dato più significativo del numero dei praticanti, i cattolici scavalcano oramai la “Chiesa” d’Inghilterra superando abbondantemente il milione di fedeli, cifra a cui gli anglicani non riescono neppure ad avvicinarsi.
È significativo il fatto che gli anglicani battezzati siano poco meno della metà della popolazione (52 milioni), segno di una crisi drammatica che affligge quella confessione.
Tutti cretini?
Il matematico e polemista Piergiorgio Odifreddi ha pubblicato un libro intitolato Perché non possiamo dirci cristiani (e meno che mai cattolici). L’autore sostiene che ogni religione, e il cristianesimo più di tutte, è nemica della scienza, della democrazia e del progresso. Afferma che dal nome “cristiano” deriva il termine “cretino” e che «la critica al Cristianesimo potrebbe dunque ridursi a questo: che essendo una religione per letterali cretini, non si adatta a coloro che, forse per loro sfortuna, sono stati condannati a non esserlo». Naturalmente, l’Odifreddi si colloca tra gli “sfortunati”, tra i “condannati” a non essere cretini, cioè tra gli intelligenti, lui che meritoriamente è un ateo integrale, e pure membro autorevole dell’UAAR (Unione degli Atei e Agnostici Razionalisti).
Non solo. Siccome, stando a quel che scrive, «metà della popolazione mondiale ha un’intelligenza inferiore alla media», ecco spiegato perfettamente il successo della religione fondata da Gesù Cristo: credenza per cretini, anzi: per cretini letterali. Non ce la prendiamo più di tanto. La raccolta delle offese ai cristiani riempirebbe una montagna di volumi, una in più non basta a smuovere la nostra fede. Ma, solo per curiosità, elenchiamone alcuni, di questi “letterali cretini” che la storia ha consegnato alla nostra memoria: Agostino, Benedetto, Alberto Magno, Tommaso, Francesco, Domenico, Dante, Petrarca, Beethoven, Mozart, Bach, Manzoni, Dostoievski, Solovev, Giotto, Michelangelo, Raffaello, Tiziano, Caravaggio, Galileo, Copernico, Keplero, Newton. Impressionante, vero? E sono solo alcuni. Tutti cristiani, anche se non tutti cattolici.
L’eredità bioetica di Tony Blair
Intervistato dall’agenzia Zenit (9 marzo 2007), John Smeaton, Direttore nazionale della Society for the Protection of Unborn Children, organizzazione impegnata a promuovere legislazioni pro vita, ha dichiarato che «sotto la guida di Tony Blair, il Governo e il Parlamento hanno fatto piombare il Paese in un abisso dell’etica, in cui non esiste giusto o sbagliato». Smeaton ha ricordato che due delle prime misure messe in atto da Blair riguardano la possibilità di far abortire e di fornire farmaci e dispositivi anticoncezionali persino alle ragazze di 11 anni, anche all’insaputa dei genitori e il varo di una legge – la Mental Capacity Act 2005 – che consente, e in determinate circostanze impone, ai medici di far morire d’inedia e disidratazione pazienti indifesi. Non solo. «Tony Blair – ha riferito Smeaton – ha promosso anche la sperimentazione distruttiva degli embrioni umani clonati». Insomma, «non esiste nessun ambito eticamente sensibile per la vita e la famiglia che non sia stato peggiorato durante il Governo Blair», e questo senza considerare l’influenza decisiva esercitata dal Regno Unito nell’ambito dell’Unione Europea e di molte altre parti del mondo, a sostegno di politiche contrarie alla vita e alla famiglia. In aggiunta: «I medici che si rifiutano di prescrivere l’aborto ai propri pazienti, diventeranno disoccupati, così come gli insegnanti che si rifiutano di obbedire alla politica del Governo per far abortire le ragazze di nascosto. I genitori che impartiscono ai propri figli l’insegnamento cristiano tradizionale sull’omosessualità potrebbero vedersi sottrarre i figli per essere consegnati ai servizi pubblici sociali. I valori morali autentici potranno essere insegnati solo di nascosto. La Gran Bretagna è destinata a continuare ad esercitare una notevole influenza sull’Unione europea e su altre parti del mondo in favore dell’aborto, della ricerca sugli embrioni, della clonazione umana, dell’eutanasia e del “matrimonio” omosessuale».
IL TIMONE – N.62 – ANNO IX – Aprile 2007 pag. 8-9