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Il Centro Culturale Lepanto (info@lepanto.org), presieduto da Fabio Bernabei, ha invitato i cattolici a pregare per la Chiesa e per Benedetto XVI. In un volantino intitolato “Difendiamo il Papa dalla nuova campagna di odio” si fa riferimento alle «forze laiciste che hanno lanciato una nuova e più grave campagna di odio contro la Santa Chiesa Cattolica ed il suo Pastore Benedetto XVI. Giornali, libri, televisioni, pellicole cinematografiche, cartelloni e spot pubblicitari rovesciano continuamente torrenti di calunnie, accuse, insulti e derisioni sul Papa, sul Clero e sull’intera Chiesa, pretendendo d’isolarla, emarginarla e metterla a tacere, specialmente quando insegna e chiede il rispetto di Dio, della morale, del diritto naturale, della famiglia». Questa vera e propria campagna di odio che mira ad intimidire e relegare i cattolici nel chiuso delle chiese e a rinunciare a testimoniare e difendere la Fede nella vita pubblica, è «una campagna che potrebbe preludere a quella persecuzione
violenta descritta nell’ormai noto “terzo segreto” di Fatima». «Ma abbiamo fiducia – conclude il documento – che, come già in passato, anche questa volta la Madonna sventerà la minaccia, metterà a tacere l’odio e la calunnia, disarmerà i persecutori, anzi li convertirà in suoi seguaci». A questo fine il Centro Culturale Lepanto invita i fedeli a pregare, specialmente recitando il Santo Rosario, affinché la Ss.ma Vergine difenda l’onore e la libertà della Chiesa, protegga il Papa dall’odio sacrilego e prepari quel trionfo finale della Fede da Lei stessa promesso a Fatima.

L’agenzia Zenit del 19 aprile informa che Benedetto XVI destinerà le donazioni che ha ricevuto in occasione del suo 80° compleanno e del secondo anniversario di pontificato alla Terra Santa, all’Africa e ad altre regioni bisognose del mondo. Lo ha rivelato il suo Segretario particolare, monsignor Georg Gänswein, in alcune dichiarazioni alla Radio Vaticana.
Nelle donazioni ricevute dal Papa sono compresi i 100.000 Euro (circa 135.000 dollari) che gli sono stati consegnati da tutti i Cardinali della Curia Romana. La consegna ha avuto luogo il 16 aprile, durante il pranzo che il Papa ha offerto nel Palazzo Apostolico Vaticano ai porporati in occasione dei suoi 80 anni. Il Cardinale Angelo Sodano, decano del Collegio Cardinalizio, consegnandogli il denaro gli ha chiesto «se possibile, di tenere presenti le gravi necessità dei cristiani in Terra Santa».

Stando a quello che ha rivelato in una intervista al quotidiano La Stampa di Torino (26 febbraio 2007), Luca Di Tolve si dichiara “guarito” dall’omosessualità.
Sì, il termine utilizzato è proprio quello e la terapia che lo ha risanato (Living Waters) è stata proposta dal pastore protestante Andrew Comixskey.
Di Tolve si occupava della sezione turismo dell’Arcigay, organizzava viaggi per omosessuali e aveva creato un’agenzia appositamente dedicata al turismo omo. Alla guarigione, oltre alle sedute previste per «rimediare» alla carenza di identità maschile tipica di molti omosessuali, ha contribuito la conversione al cristianesimo, che lo ha portato ad una preghiera partecipata e intensa – «tre rosari al giorno», ha detto – e a ridare senso e significato alla propria esistenza.
Ora ha un matrimonio in vista e all’orizzonte una famiglia.
Guarire dall’omosessualità si può.

La Corte Suprema degli Stati Uniti, con sentenza inappellabile, ha dichiarato costituzionale una legge dell’anno 2003 (la Partial-Birth Abortion Act) che proibisce quella pratica abortiva consistente nell’estrarre “parzialmente” il corpicino del bambino finché solo la testa rimane nel grembo materno. A questo punto, per assassinarlo, il medico risucchia con una speciale siringa il cervello del piccolo, attraverso un foro praticato alla base del cranio, provvedendo poi alla completa estrazione del cadaverino.
La Partial-Birth Abortion Act afferma che tale pratica abortiva non era necessaria e deve essere abolita. È questa una prima vittoria legale dal 1973, anno in cui l’aborto fu liberalizzato grazie a una sentenza della stessa Corte, che non deve però far dimenticare come l’omicidio di bambini nel grembo della propria madre sia purtroppo ancora largamente praticato negli Stati Uniti e in molti altri Paesi del mondo.