IL TIMONE n. 99 – anno 2011 –
LA BUSSOLA È ON LINE
Oltre mezzo milione di pagine scaricate nella sola prima settimana di vita e una media di 5.000 visitatori al giorno: è estremamente positivo il primo bilancio che si può tracciare riguardo “La Bussola Quotidiana” (
www.labussolaquotidiana.it), il nuovo quotidiano online nato l’8 dicembre scorso per opera di un gruppo di giornalisti, molti dei quali assai noti ai lettori del Timone. «Siamo ancora in una fase di rodaggio – afferma il direttore Andrea Tornielli – e sappiamo che ci sono molte cose da migliorare. Ma il proposito de La Bussola di offrire quotidianamente una lettura cattolica dei fatti di cronaca speriamo che venga apprezzato e contiamo di incrementare il numero dei lettori». «Mancava nel mondo del web “cattolico” uno strumento che conciliasse tempestività, accessibilità e una visione della realtà che nasce dall’esperienza della fede», ribadisce Riccardo Cascioli, caporedattore. Della redazione fanno parte anche Marco Respinti e Antonio Giuliano, e molte sono le firme prestigiose che vi collaborano.
AUSTRALIA: UN ORDINARIATO PER GLI EX ANGLICANI A PASQUA?
Un Ordinariato personale per ex anglicani come previsto dalla Costituzione Apostolica Anglicanorum coetibus potrebbe essere istituito in Australia per Pasqua. Peter Elliott, vescovo ausiliare di Melbourne e delegato della Conferenza dei Vescovi Cattolici Australiani per assistere i laici anglicani nella loro unione alla Chiesa, ha detto al Catholic Weekly che i Vescovi sperano di seguire “tempi simili” a quelli dei loro confratelli di Inghilterra e Galles, ma che potrebbero aver bisogno ancora di qualche mese. La Anglicanorum coetibus, voluta da Benedetto XVI, ha offerto ai gruppi di anglicani un modo per entrare nella Chiesa cattolica attraverso l’istituzione di Ordinariati personali, un nuovo tipo di struttura canonica. Queste comunità potranno mantenere alcuni elementi delle loro tradizioni liturgiche e spirituali, riconoscendo tuttavia il Primato petrino. I Vescovi di Inghilterra e Galles hanno annunciato che un Ordinariato sarebbe stato stabilito a gennaio, e cinque Vescovi anglicani hanno espresso la propria intenzione di passare alla Chiesa cattolica quando sarà pronto. Quello di Inghilterra e Galles sarebbe il primo Ordinariato ad essere stabilito. In Australia, mons. Elliot ha affermato che i Vescovi stanno lavorando con il Vaticano, e che per Pasqua o Pentecoste sperano di avere Chiese specifiche designate per l’Ordinariato, nonché ex clero anglicano «privatamente riconciliato e ordinato al sacerdozio pronto a dare il benvenuto agli ex anglicani». (Zenit, 10/12/2010).
USA: CATTOLICO PRO-LIFE PRESIDENTE DELLA CAMERA
John Boehner, 60nne deputato dell’Ohio rieletto per la decima volta nel suo collegio, sarà il primo speaker (presidente) della Camera dei rappresentanti cattolico e Repubblicano. Nel recente passato infatti altri quattro cattolici, ma tutti del Partito Democratico, avevano occupato la terza carica dello Stato federale. E cioè: John W McCormack (1962-1971), Tip O’Neill (1977-1987), Tom Foley (1989-1995) e Nancy Pelosi, che occupa lo scranno dal 2007 e verrà sostituita da Boehner il prossimo gennaio. Ex allievo della Xavier University dei gesuiti di Cincinnati, secondo di 12 figli, Boenher è un fervente pro-life, tanto che quest’anno è stato insignito dell’Henry J. Hyde Defender of Life Award, promosso dall’associazione Americans United for Life proprio per il suo impegno a impedire il finanziamento pubblico degli aborti. E in questo segna una rottura rispetto alla Pelosi, che per la sua attività parlamentare a favore del diritto d’aborto è stata più volte criticata da alti esponenti della Chiesa cattolica Usa. Il 18 febbraio 2009 dopo che la Pelosi incontrò «brevemente» Benedetto XVI al termine dell’udienza generale, un insolito Comunicato della Sala Stampa vaticana, interamente ripreso dall’Osservatore Romano, puntualizzò che il Papa nel colloquio aveva ricordato che la legge naturale e il costante insegnamento della Chiesa «impongono a tutti i cattolici, e specialmente ai legislatori» di cooperare «per promuovere un ordinamento giuridico giusto, inteso a proteggere la vita umana in ogni suo momento».
(Gianni Cardinale, Avvenire, 4/11/2010)
LIBERTÀ RELIGIOSA: IL PENSIERO DEL PAPA
Il Papa ha dedicato il Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace 2011 al tema della “libertà religiosa”, spiegando che non si tratta di un diritto positivo – il quale dovrebbe comprendere anche un «diritto all’errore», mai riconosciuto dalla Chiesa – ma di un diritto negativo, di una «immunità dalla coercizione». Questa immunità acquista certo un profilo specifico negli Stati moderni, per definizione incompetenti in materia di religione, ma corrisponde al principio antico secondo cui «la professione di una religione non può essere […] imposta con la forza». Se si può parlare di «diritto», in senso giuridico, si tratta del diritto a non essere turbati da un’intromissione dello Stato moderno nella formazione delle proprie convinzioni in materia di religione. Il Papa ha poi chiarito che «Una libertà nemica o indifferente verso Dio finisce col negare se stessa e non garantisce il pieno rispetto dell’altro. Una volontà che si crede radicalmente incapace di ricercare la verità e il bene non ha ragioni oggettive né motivi per agire, se non quelli imposti dai suoi interessi momentanei e contingenti, non ha una “identità” da custodire e costruire attraverso scelte veramente libere e consapevoli. Non può dunque reclamare il rispetto da parte di altre “volontà”, anch’esse sganciate dal proprio essere più profondo, che quindi possono far valere altre “ragioni” o addirittura nessuna “ragione”. L’illusione di trovare nel relativismo morale la chiave per una pacifica convivenza, è in realtà l’origine della divisione e della negazione della dignità degli esseri umani». (Massimo Introvigne, La Bussola Quotidiana, 16/12/2010).
CAÑIZARES: SENZA FEDE, MONDO IN PERICOLO
«Percepisco e vivo la mancanza di fede in Dio, la perdita del senso di Dio che lacera il nostro mondo come la maggiore povertà, la minaccia più grave e dalle conseguenze più disastrose per la nostra epoca», una situazione che «genera un crollo morale che richiede urgentemente la sua riedificazione». Lo ha affermato il Cardinale Antonio Cañizares, Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, ricevendo la laurea “honoris causa” dall’Università Cattolica di Valencia San Vicente Mártir, il 9 dicembre scorso. «Non c’è nulla che mi faccia soffrire tanto o mi preoccupi di più della crisi di Dio che soffre l’umanità contemporanea, l’assenza di Dio, camuffata a volte anche da vuota religiosità», ha confessato. Nel suo discorso, il porporato ha lanciato un appello alla speranza, partendo dal riconoscimento realista di ciò che accade, dicendosi convinto che «anche se per una società come la nostra, chiusa al futuro, mancano basi per la speranza, Dio non l’abbandonerà alla propria sorte». E ha aggiunto: «Ciò che noi cristiani possiamo e dobbiamo offrire al mondo, alla società, è la Buona Novella dell’Incarnazione-Redenzione di Cristo e la verità dell’uomo che si rivela e verifica nell’esperienza di questo avvenimento, vissuta nella comunione della Chiesa. Questa è tutta la nostra ricchezza, e dobbiamo offrirla con semplicità e trasparenza, consapevoli per esperienza che è un bene inestimabile e decisivo per la vita delle persone». (Zenit, 10/12/2010)
LUCE DEL MONDO. IL LIBRO-INTERVISTA DEL PAPA
«La priorità di Dio»: può essere questa la chiave di lettura del libro di Benedetto XVI (Luce del mondo. Il Papa, la Chiesa e i segni dei tempi, una conversazione con Peter Seewald, Libreria Editrice Vaticana, 2010), che non è Magistero ma è certamente un indicatore importante per comprendere come il Papa voglia guidare la barca di Pietro. A pagina 100 del suo libro-intervista, Benedetto XVI infatti afferma che questa gli sembra la cosa importante che la Chiesa e i cattolici debbano proporre oggi a un mondo che ha perduto il riferimento a Dio e così è entrato nella confusione del relativismo e del nichilismo. Naturalmente sono moltissimi i temi affrontati nell’opera ed è impossibile neppure nominarli in “duemila battute”. Ma se si sceglie questa chiave di lettura si comprende anche dell’altro. Per esempio il Concilio Vaticano II, che «ha ripreso e assolto il grande compito di definire in modo nuovo sia la missione, sia il rapporto della Chiesa con la modernità ed anche il rapporto della fede con questo tempo, con i suoi valori» (p. 99). Un Concilio che va ripreso, dice il Santo Padre, a partire dai suoi documenti («che quasi nessuno legge») invece che «tramite l’interpretazione dei mass media» (p. 99). Ma non solo. Verso la fine del libro il Papa fa una affermazione di grande rilievo a proposito del Mistero di Fatima, il cui «messaggio non è concluso», anche se le ideologie del XX secolo sono state sconfitte, perché la Chiesa continua a soffrire sotto la minaccia del potere: questo allora significa, dice il Papa, che «il “trionfo” si avvicinerà», ossia quel regno di Maria annunciato dopo che la Russia avrebbe cessato di diffondere i suoi errori nel mondo può in qualche modo mostrarsi, «che le forze del bene possono sempre crescere di nuovo» (pp. 228-229). Certamente non possiamo aspettarci un trionfo terreno, ripete spesso il Papa, perché ricordare la priorità di Dio significa anzitutto mettere al centro la vita eterna, tuttavia non dobbiamo neppure lasciarci vincere da un pessimismo infondato. Un uomo di fede, così appare il Papa, ma anche un portatore di speranza, consapevole che proprio perché Dio è il Signore della storia, quest’ultima può anche riservare delle belle sorprese.
RIVISTA NASCENTE
Una bella notizia: la Madonna, la Madre di tutti, “arriva” in edicola. Dal 15 gennaio 2011 esce infatti il mensile Medjugorje. La presenza di Maria. È un progetto editoriale che intende portare in tutte le case la novità dell’annuncio cristiano attraverso la straordinaria e fedele maternità della Vergine. «Lei che con instancabile dedizione e amore parla ogni giorno al cuore dell’uomo, richiamandolo alla preghiera che libera e a vivere la certezza della speranza che sola viene dal Salvatore del mondo, suo Figlio», spiega il direttore Enzo Manes. Un giornale a «fin di bene», «il luogo dove portare alla luce piccole e grandi storie che nascono dal miracolo della conversione continuamente invocata dalla Virgo Maria», aggiunge. Sul primo numero potrete leggere, fra l’altro, la cronaca di una giornata a Radio Maria, con un’intervista al direttore e anima dell’emittente padre Livio Fanzaga; l’incontro con la Regina della Pace di alcuni camionisti italiani in missione umanitaria durante la guerra in Bosnia; la commovente esperienza di Margherita Coletta, vedova del brigadiere Giuseppe caduto in Iraq, nell’attentato di Nasiriyah. E ancora: il racconto di un raduno di preghiera mariano al palazzetto dello sport di Varese. Per informazioni, medjugorje@gfbedit.it.
FOCUS
Il Papa non ha paura (Papa Benedetto XVI)
«Quando i diritti fondamentali della persona o la salvezza delle anime lo esigono, i pastori hanno il grave dovere di emettere anche un giudizio morale, persino in materia politica». Lo ha detto Benedetto XVI ad alcuni vescovi brasiliani, giunti in visita ad limina apostolorum l’ottobre scorso. E ha aggiunto: «Quando i progetti politici contemplano, in modo aperto o velato, la decriminalizzazione dell’aborto o dell’eutanasia, l’ideale democratico – che è solo veramente tale quando riconosce e tutela la dignità di ogni persona umana – è tradito nei suoi fondamenti». Commenta Roberto de Mattei, su Radici Cristiane (dic. 2010): «Il Papa non ha avuto paura di essere accusato di ingerenza nelle cose politiche, ma anzi ha ribadito il diritto dei pastori di intervenire in tutti i problemi politici che abbiano valenza morale».
Contro il peccato (Mons. Luigi Negri)
«Io sono d’accordo che il Papa dovrà continuare una “riforma della riforma liturgica” del Concilio, usando un’espressione di don Nicola Bux. Ma deve essere detto con estrema chiarezza che il Papa sta facendo fatica a fare questa “riforma della riforma”. Esistono tendenze negative di resistenza, neanche tanto passiva. La riforma liturgica venuta dopo il Concilio, il più delle volte si è sostanziata di pseudo-interpretazioni, o ha fatto valere casi eccezionali come norma, basti per tutti il problema della lingua, o quello della distribuzione della comunione sulla mano. Ci sono stati veri e propri colpi di mano delle Conferenze episcopali nei confronti di Roma». Sapevamo che a Mons. Luigi Negri non mancava il coraggio delle idee. Ne abbiamo conferma in questa intervista raccolta da Paolo Facciotto.
Troppo benevoli col comunismo (Card. Joseph Zen)
In un ottimo articolo pubblicato sul quotidiano Il Foglio (11/11/2010), Francesco Agnoli, spiegando bene la concezione cristiana del potere, che distingue – non separa – potere spirituale e potere temporale, afferma che la fede deve orientare l’azione politica di ogni cristiano. Agnoli scrive: «non esiste una politica cristiana scissa dalla visione cristiana dell’esistenza. Non è la politica la via maestra per cambiare il mondo, come invece hanno insegnato tutte le rivoluzioni, da quella francese a quella comunista sino a quella nazionalsocialista: ogni vera rivoluzione è prima di tutto interiore; dal basso e non dall’alto; sboccia dall’amore per la legge di Dio, non da un’ideologia umana che si fa legge o dittatura».
IL TIMONE N. 99 – ANNO XIII – Gennaio 2011 – pag. 10 – 11