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10.12.2024

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News dall’Italia e dal mondo
31 Gennaio 2014

News dall’Italia e dal mondo

IL TIMONE n. 115 – anno 2012 –



BUONO A SAPERSI


Favorire l’accesso per le coppie omosessuali «a istituti giuridici quali coabitazione, unione registrata o matrimonio» e riconoscere quelli già consentiti in altri Paesi della Ue, in modo da garantire un’applicazione non discriminatoria della direttiva sulla libera circolazione. È quanto chiesto agli Stati dell’Unione dal Parlamento europeo in una risoluzione votata il 24 maggio scorso. Con 430 sì, 105 no e 59 astensioni, l’Assemblea di Strasburgo ha voluto condannare «con forza tutte le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere».
Si tratta dell’ennesima presa di posizione dell’Europa contro la presunta omofobia di cui sarebbero responsabili gli Stati che ancora non riconoscono le unioni e i matrimoni omosessuali. È importante conoscere i contrari e i favorevoli. Tra i contrari: 12 del Pdl (Baldassarre, Berlato, Comi, Fidanza, Gardini, Matera, Mauro, Pallone, Rivellini, Ronzulli, Scurria, Silvestris), 8 della Lega (Borghezio, Fontana, Moranti, Provera, Rossi, Salvini, Scottà, Speroni), 1 dell’Udc (Casini) e 1 di “Io amo l’Italia” (Allam).Tra i favorevoli: 3 del Pdl (Albertini, Iacolino, Mazzoni), 1 dell’Udc (Antinoro), 16 del Pd (Arlacchi, Balzani, Berlinguer, Borsellino, Cozzolino, Crocetta, De Angelis, De Castro, Domenici, Gualtieri, Cofferati, Panzeri, Milana, Caronna, Serracchiani, Uggias), 2 dell’Idv (Rinaldi, Zanoni), 1 del Südtiroler Vp (Dorfmann) e un indipendente (Iovine).Tra gli astenuti: 3 del Pdl (Angelilli, La Via, Zanicchi), 1 dell’Udc (Motti), 3 del Pd (Costa, Pirillo, Prodi) e 1 di Fli (Muscardini). Tra gli assenti: 7 del Pdl (Antoniozzi, Bartolozzi, Bonsignore, Cancian, Patricello, Salatto, Sartori), 3 dell’Udc (De Mita, Gargani, Trematerra), 3 del Pd (Pittella, Sassoli, Toia), 2 dell’Idv (Sonia Alfano, Vattimo), 1 della Lega (Bazzotto), 1 di Fli (Tatarella) e 2 indipendenti (Mastella, Susta).
Tenendo presente che nel voto del Parlamento europeo gli astenuti e soprattutto gli assenti favoriscono la maggioranza, si rileva che sostanzialmente il Pdl è diviso a metà, la Lega Nord è compatta contro le unioni gay, Udc e Fli le agevolano di fatto e il Pd è unito nel volerle riconoscere. Chi ha davvero a cuore il rispetto della legge naturale e cristiana ora sa su chi può fare affidamento e su chi invece non bisogna riporre alcuna fiducia. (Federico Catani, Corrispondenza Romana, 5/6/2012).

BIELORUSSIA: UNA NUOVA CHIESA


Grazie al contributo di Luci sull’Est, Minsk, capitale della Bielorussia, avrà una nuova chiesa, che sarà eretta a Chizhovka, uno dei 32 insediamenti esterni al centro storico della capitale bielorussa. Pur essendo una città di quasi due milioni di abitanti, a Minsk ci sono solo quattro chiese cattoliche. Nell’autunno 2011 è stato dato il permesso dal Comune per la costruzione. Il 19 maggio, durante la novena dello Spirito Santo, è stato consacrato il terreno e posata la prima pietra angolare della chiesa che verrà dedicata allo Spirito Santo. A presiedere la liturgia eucaristica, l’arcivescovo metropolita di Minsk e Mogilev, monsignor Tadeusz Kondrusiewicz. «L’evento di oggi – ha detto il presule – è molto importante non solo per i residenti di questo quartiere, ma per tutti i cattolici di Minsk. Sappiamo che ce ne sono molti, ma non tutti possono venire ogni giorno nelle chiese del centro per partecipare ai sacramenti o per pregare. È quindi importante costruire un tempio in ogni distretto ». (Zenit, 5/6/2012).

PAKISTAN. LIBRERIA CRISTIANA

A Saddar, una delle zone più affollate e caotiche di Karachi, ex capitale del Pakistan, c’è una piccola libreria cristiana gestita dalle Figlie di San Paolo. «Vendere Bibbie, catechismi e soprattutto audiovisivi in un quartiere come questo è pericolosissimo » spiega ad Aiuto alla Chiesa che Soffre Suor Daniela Baronchelli, fondatrice della prima comunità delle Paoline in Pakistan.
I talebani accusano le suore di possedere materiali proibiti dal Corano, tra cui filmati e immagini dei profeti, e fanno circolare per tutto il vicinato dei biglietti minatori con scritto: «o chiudete o morirete». «Ciò che ci dicono è tremendo, ma noi continuiamo con pace e amore la nostra missione – afferma la religiosa –. Siamo coscienti del rischio che corriamo, ma è un rischio che si estende a tutta la cristianità. Perché oggi, in Pakistan, possiamo parlare apertamente di persecuzione».
Il bookshop dispone di numerosi testi di religione, rosari, catechismi in urdu e in inglese ed è l’unico centro di distribuzione della Bibbia cattolica. Purtroppo però le enormi difficoltà economiche rendono proibitivo per i fedeli perfino l’acquisto di un semplice libro. «La povertà qui sta diventando miseria. I cristiani non trovano lavoro perché discriminati e le famiglie non hanno neanche i soldi per comprare da mangiare o per mandare i figli a scuola». Il contributo di Aiuto alla Chiesa che Soffre ha permesso alle suore di vendere le Bibbie a sole 10 rupie (8 centesimi di euro). (ACS-Italia, 3/6/2012).

SIRIA: CACCIARE I CRISTIANI

La popolazione cristiana che era rimasta nella cittadina di Qusayr, nei pressi di Homs, è fuggita in seguito a un ultimatum lanciato dal capo militare dell’opposizione armata, Abdel Salam Harba. È quanto riferiscono fonti locali di Fides segnalando che, in seguito allo scoppiare del conflitto, dei diecimila fedeli che abitavano la cittadina ne erano rimasti solo mille, che ora sono stati costretti a fuggire in fretta a furia. Alcune moschee della città hanno rilanciato il messaggio, annunciando dai minareti: “I cristiani devono lasciare Qusayr entro sei giorni, che scadono questo venerdì”. L’ultimatum, dunque, è scaduto l’8 giugno, e ha prodotto paura fra la popolazione.
La ragioni di questo ultimatum restano oscure. Secondo alcuni, esso serve a evitare ai fedeli nuove sofferenze; altre fonti rilevano “una continuità nelle discriminazioni e nella repressione mirata”. Altri ancora sostengono che i cristiani hanno manifestato apertamente la loro fedeltà allo stato e per questo l’esercito dell’opposizione li scaccia. Ora le famiglie cristiane di Qusayr hanno iniziato il loro esodo di sfollati verso le valli e le campagne circostanti. Alcuni si sono rifugiati da parenti e amici a Damasco. Alcune famiglie, pochissime, hanno voluto coraggiosamente restare nella loro città natale, ma non si sa a quale sorte potranno andare incontro. Gruppi di estremisti islamici salafiti, che sono nelle file dell’opposizione armata, considerano i cristiani “infedeli”, ne confiscano i beni, compiono esecuzioni sommarie e sono pronti ad avviare una “guerra confessionale”. (PA) (Agenzia Fides 9/6/2012).

CINA: CRIMINE CONTRO L’UMANITÁ

Una donna cinese dello Shanxi è stata costretta ad abortire al settimo mese di gravidanza. Ad accrescere l’orrore per la violenza, le autorità hanno messo il corpo del piccolo abortito sul letto a fianco alla donna.
Il fatto è avvenuto il 3 giugno scorso. La donna, Feng Jianmei è stata picchiata e trascinata in un veicolo da un gruppo di impiegati del Family planning, mentre suo marito Deng Jiyuan era al lavoro. I rappresentanti del controllo sulla popolazione avevano chiesto 40mila yuan (circa 4 mila euro, oltre 3 anni di lavoro) alla famiglia, che aveva trasgredito la legge del figlio unico. Non avendo ricevuto i soldi, essi hanno fatto abortire Jianmei al settimo mese. Il corpo del piccolo è stato messo accanto alla madre sul letto. La donna si trova ora in ospedale nella città di Ankang. Reggie Littlejohn, avvocato Usa che combatte per la difesa della donna in Cina (Women’s Rights Without Frontiers) e che ha diffuso la notizia in Occidente, afferma: «Tutto questo è un oltraggio. Nessun governo legittimo potrebbe commettere o tollerare un atto simile. I responsabili dovrebbero essere perseguiti per crimini contro l’umanità». L’aborto forzato è ancora una pratica molto comune in Cina, a causa della stretta osservanza della politica del figlio unico. Secondo le statistiche ufficiali in Cina si praticano 13milioni di aborti ogni anno. Di questi moltissimi sono forzati. La dissidente Chai Ling, una dei capi del movimento di Tiananmen, esule negli Stati Uniti e convertita al cristianesimo, è impegnata nella lotta contro gli aborti forzati causati dalla legge del figlio unico. Più di un anno fa, durante un incontro di dissidenti davanti alla Casa Bianca, Chai Ling ebbe a dire: «L’applicazione brutale e violenta della politica del figlio unico è il più grande crimine attualmente in atto; è lo sventramento segreto e inumano di madri e figli; è il massacro di Tiananmen che si ripete ogni ora; è un olocausto infinito che va avanti da 30 anni». (AsiaNews, 12/6/2012).

ARABIA SAUDITA: VIETATO PREGARE

Restano in carcere i 35 cristiani di nazionalità etiope arrestati nel dicembre 2011 a Jeddah sorpresi a pregare in un’abitazione privata. Il 7 giugno, l’International Christian Concer (Icc), associazione statunitense per la difesa dei cristiani nel mondo, ha lanciato un appello per la loro liberazione. L’Icc sottolinea che le accuse mosse contro di loro dalle autorità saudite sono contraddittorie. A tutt’oggi l’Arabia Saudita nega di aver imprigionato i 35 cristiani, fra cui 29 donne, per ragioni legate alla religione. In questi mesi, essi sono stati più volte picchiati e costretti ad interrogatori e perquisizioni.
In Arabia Saudita l’unica religione ammessa è l’islam, ma dal 2006 le autorità del Regno si sono impegnate con gli Stati Uniti a “garantire e proteggere il diritto dei non musulmani, che si riuniscono in casa, di pregare in privato”. Resta invece proibito pregare in pubblico per qualsiasi fede che non sia l’islam. Il 15 dicembre 2011 i 35 etiopi si erano riuniti in casa di uno di loro per pregare durante l’Avvento. La polizia religiosa (Muttawa) ha fatto irruzione nell’abitazione e li ha arrestati. I cristiani sono stati portati prima in una stazione di polizia e in seguito trasferiti alla prigione di Buraiman.
In maggio il Congresso degli Stati Uniti ha chiesto spiegazioni all’Ambasciata dell’Arabia Saudita a Washington. Sarah Nezamuddin, funzionario saudita, prima ha giustificato l’arresto come parte di una campagna contro il traffico illecito di persone. Poi, la donna ha cambiato versione, affermando che i cristiani erano in carcere per non precisate irregolarità nei permessi di soggiorno e traffico di stupefacenti. Secondo i funzionari del Congresso, i cristiani non hanno commesso alcun reato e dovrebbero essere liberati. (AsiaNews 9/6/2012).

FOCUS
Falsa cultura (Papa Benedetto XVI)

L’11 giugno, nella basilica di San Giovanni in Laterano, inaugurando il convegno ecclesiale della diocesi di Roma, Benedetto XVI ha tenuto una lectio divina richiamando l’antica espressione «pompa del diavolo» con la quale si indicava una cultura che non teneva conto della verità ma dell’apparenza. Una cultura «che conosciamo anche oggi», ha detto il Papa, nella quale valgono solo «la sensazione e lo spirito di calunnia e di distruzione», che «non cerca il bene» e nella quale «la menzogna si presenta nella veste della verità e dell’informazione». Anche noi oggi siamo chiamati a ripetere il nostro «no» alla cultura che nega Dio e a ripetere il «“sì” fondamentale, il “sì” dell’amore e della verità ». Benedetto XVI, vero maestro.

Ci resta Maria (Antonio Socci)

Sul quotidiano Libero (10/6/2012), Antonio Socci ha ricordato la straordinaria partecipazione di 90.000 giovani al tradizionale pellegrinaggio che li ha portati da Macerata a Loreto, percorrendo a piedi, nella notte tra il 9 e 10 giugno, 40 chilometri. Pellegrinaggio nato 34 anni fa per iniziativa degli studenti di Comunione e liberazione. Perché andare a Loreto? Perché lì si trova la «piccola, umile e immensa casa della Madre di Gesù», scrive Socci e «Sempre, nei momenti di tribolazione (guerre, terremoti, epidemie) il popolo ha cercato rifugio fra le braccia di Maria. E sempre, nei momenti di più grande crisi della Chiesa (come gli anni Settanta), i santuari mariani sono stati la roccaforte della resistenza e della rinascita del popolo cristiano». Sì, è Maria, il nostro rifugio sicuro!

Perla e involucro (Vittorio Messori)

Riflettendo sulle vicende che hanno riguardato la fuga di documenti riservati dalla Santa Sede e altre vicende di «cronaca nera ecclesiale», Vittorio Messori (Corriere della Sera, 28/5/2912) ha invitato a non confondere l’«involucro» della Chiesa, fatto di uomini imperfetti e soggetti al peccato, con la «perla», che è la Chiesa nel suo mistero, Cristo stesso. Il Papa, scrive Messori, «sa bene che la Persona della Chiesa non va confusa con il suo personale». Benedetto XVI sa anche che «per quanto pecchino gli uomini dell’istituzione, mai riusciranno a scalfire ciò che conta. La fede, cioè, nell’Innocente per antonomasia». Insomma: «Ciò che conta è la perla, non lo sgraziato involucro». Da tenere sempre presente!

IL TIMONE N. 115 – ANNO XIV – Luglio/Agosto 2012 – pag. 10 – 11

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