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12.12.2024

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News dall’Italia e dal mondo
31 Gennaio 2014

News dall’Italia e dal mondo

IL TIMONE n. 120 – anno 2013 –



INFESTATA LA CASA DI ZAPATERO?


La casa in cui vive a Madrid la famiglia dell’ex capo del governo, Luis Zapatero, ha dato più di un rompicapo ai suoi occupanti, secondo il sito spagnolo Religionelibertad. Da alcuni mesi, le pattuglie della Guardia Civile che proteggono la famiglia del politico socialista sono sconcertate dai rumori di voci e movimento di mobili che si possono sentire a certe ore del giorno e della notte. A maggio, un allarme incominciò improvvisamente a suonare senza ragione, e senza che nessuno avesse oltrepassato il perimetro di sicurezza: e non fu possibile farlo smettere se non tagliando i cavi. Quindici giorni più tardi l’episodio si ripeté. «Nel mese di giugno – ha riferito una fonte anonima della Guardia Civil – la signora Zapatero ci ha avvertito che le figlie non riuscivano a dormire in una casa in cui si verificano “fenomeni strani”». Vari membri del Corpo passarono al pettine la casa; poi tolsero tutti i mobili e passarono uno scanner sulle pareti, senza trovare nulla. Le lamentele della signora continuarono. Dal momento che le bambine non riuscivano a dormire nell’appartamento e le indagini non avevano rivelato nulla, il capitano suggerì di chiedere alla diocesi di Madrid consiglio su possibili fenomeni paranormali. «L’esorcista stette a casa Zapatero nel mese di luglio, e indagò su quelle che chiamò “infestazioni diaboliche”. Ci chiese informazioni su gli inquilini che avevano abitato la casa e se c’erano stati assassinii o morti strane». L’esorcista consigliò di sbarazzarsi di oggetti che potevano favorire le influenze diaboliche: alcune maschere africane, amuleti e giocattoli esoterici, una statua di Budda. A quanto riporta il sito spagnolo, le ragazzine furono le più restie a disfarsi delle carte da tarocchi e degli altri oggetti, ma alla fine la signora Zapatero la ebbe vinta. «L’esorcista celebrò un rito o benedizione in tutta la casa, e stanza per stanza furono recitate preghiere “di liberazione”. “Sigillò” porte e finestre con olio benedetto e versò sale benedetto negli angoli in tutta la casa”». A quanto riporta l’informatore della Guardia Civil, i “fenomeni strani” da allora non si sono più prodotti. (Marco Tosatti, www.lastampa.it 28/12/2012).

BUON SEGNO DAL PAKISTAN


Il 15 gennaio, la Corte Suprema del Pakistan ha assolto definitivamente Rimsha Masih, la ragazza disabile cristiana accusata falsamente di blasfemia. Il collegio dei giudici, guidato dal Presidente della Corte, Iftikhar Muhammad Chaudhary, ha confermato l’assoluzione già data dall’Alta Corte di Islamabad, chiudendo definitivamente il caso. Come riferito a Fides, il collegio difensivo di Rimsha, ha mostrato «evidente soddisfazione», definendola «una vittoria per la giustizia in Pakistan, che dà speranza per il futuro». P. Bonnie Mendes, consulente della Caritas Pakistan, rimarca che «la legge sulla blasfemia è ancora in vigore così com’è, nonostante gli abusi ben documentati». Ci sono oggi in Pakistan altri 36 casi di condannati per blasfemia: 16 persone sono nel braccio della morte, in attesa di esecuzione; altri 20 imputati stanno scontando l’ergastolo. Molti altri sono in attesa di processo o hanno fatto appello dopo una condanna in primo grado, fra loro la donna e madre cristiana Asia Bibi. (PA) (Agenzia Fides 16/1/2013).

EGITTO: IN GALERA PER LA CONVERSIONE

Il 15 gennaio, la Corte Suprema del Pakistan ha assolto definitivamente Rimsha Masih, la ragazza disabile cristiana accusata falsamente di blasfemia. Il collegio dei giudici, guidato dal Presidente della Corte, Iftikhar Muhammad Chaudhary, ha confermato l’assoluzione già data dall’Alta Corte di Islamabad, chiudendo definitivamente il caso. Come riferito a Fides, il collegio difensivo di Rimsha, ha mostrato «evidente soddisfazione», definendola «una vittoria per la giustizia in Pakistan, che dà speranza per il futuro». P. Bonnie Mendes, consulente della Caritas Pakistan, rimarca che «la legge sulla blasfemia è ancora in vigore così com’è, nonostante gli abusi ben documentati». Ci sono oggi in Pakistan altri 36 casi di condannati per blasfemia: 16 persone sono nel braccio della morte, in attesa di esecuzione; altri 20 imputati stanno scontando l’ergastolo. Molti altri sono in attesa di processo o hanno fatto appello dopo una condanna in primo grado, fra loro la donna e madre cristiana Asia Bibi. (PA) (Agenzia Fides 16/1/2013).

IN PIAZZA PER LA FAMIGLIA VERA

Oltre 500 persone hanno manifestato domenica 13 gennaio davanti all’ambasciata di Francia a Roma contro il Progetto di legge del governo francese, che intende legalizzare il “matrimonio” tra persone dello stesso sesso e l’adozione dei bambini da parte di coppie omosessuali. La manifestazione, promossa da un comitato di francesi residenti in Italia, si è svolta in contemporanea con la grande marcia di Parigi che ha raccolto circa 1 milione di persone. Una manifestazione gioiosa con tante famiglie e bambini, composta da francesi e da italiani che si sono “uniti” ai loro cugini d’Oltralpe per difendere la famiglia naturale composta da un uomo e una donna, la filiazione naturale e il diritto del bambino di essere allevato da un padre e da una madre. La manifestazione è stata condotta da Antoine Izoard, portavoce del comitato romano. Si sono poi succeduti brevi interventi che hanno voluto ribadire il perché della ferma opposizione al progetto di legge del governo Hollande. Hanno preso la parola una mamma francese, Alix Carnot, e un papà italiano, Leonardo Rubattu, Virginia Coda Nunziante, Stefano Cecci, Costanza Miriano, giornalista e scrittrice e Blondine Serieyx, che ha letto la lettera indirizzata al Presidente della Repubblica francese per chiedere di ritirare il Progetto di legge che, al termine della manifestazione, è stata consegnata in Ambasciata. (V.R., Corrispondenza Romana, 16/1/2013) .

LA “TOP TEN” DELLA PERSECUZIONE RELIGIOSA

«Per anni ho nascosto la fede in famiglia come avevo imparato dai miei genitori che finite le preghiere sotterravano la Bibbia in giardino: a Pyongyang non puoi fidarti neppure di tua moglie», raccontava due anni fa Lee Joo-Chan all’aeroporto di Amsterdam, dov’era atterrato dopo una disperata fuga a nuoto attraverso il fiume Tumen, al confine con la Cina. Secondo la World Watch List 2013, pubblicata da Porte Aperte, la Corea del Nord è ancora l’inferno descritto da Lee Joo-Chan: il buco nero che da 11 anni resiste in testa alla classifica dei 50 Paesi più feroci nella persecuzione dei cristiani. La Corea del Nord detiene in campi di lavoro forzato tra i 50 e i 70 mila cristiani. La persecuzione dei cristiani nel mondo è in aumento, confermano i ricercatori di Porte Aperte che, servendosi di fonti dirette, monitorano ogni anno la libertà di culto all’interno della famiglia, nella comunità, nella chiesa e nella vita pubblica. Nella top ten guidata dalla Corea del Nord sono elencati (nell’ordine) Arabia Saudita, Afghanistan, Iraq, Somalia, Maldive, Mali, Iran, Yemen e Eritrea: 8 sono paesi a maggioranza musulmana. Le novità negative del 2013 sono legate all’islam, la religione dominante in quel Medio Oriente dove almeno 20 dei 356 milioni di abitanti sono cristiani ma sempre più diffusa anche al sud del Sahara. Al settimo posto, per esempio, c’è il Mali che nel 2012 non era neppure nella World Watch List ma che dopo l’insediamento dei separatisti tuareg e dei combattenti islamisti nella parte nord occidentale del Paese ha visto la nascita dello stato indipendente di Azawad e un’applicazione estrema della sharia sfociare nella fuga dei cristiani e nel rogo delle chiese. Tra le new entry ci sono la Tanzania (24°), il Kenya (40°), l’Uganda (47°) e il Niger (50°) che, con l’Eritrea e le minacciosissime Somalia (5°) e Nigeria (13°), testimoniano la deriva estremista del risveglio islamico in corso in Africa. (Francesca Paci, www.lastampa.it 9/1/2013).


ITALIA: NON CI SI SPOSA PIÙ

Un indicatore forte della secolarizzazione nei paesi di antica cristianita e il calo dei matrimoni sacramentali. Anche lfItalia e segnata vistosamente da questo calo. Lfedizione del 2012 dellfAnnuario statistico italiano, pubblicata dallfISTAT, ha documentato che per la prima volta, nellfItalia del Nord, i matrimoni civili hanno superato i matrimoni religiosi, nella proporzione di 51,7 contro 48,3 ogni cento. Ma cio non significa che i matrimoni in municipio registrino una gvittoriah sui matrimoni in chiesa. Sia gli uni che gli altri, infatti, sono diminuiti di numero rispetto allfanno precedente. Anzi, i matrimoni civili sono calati piu ancora dei religiosi: meno il 7,3% i primi, e meno il 4,6% i secondi. Per i matrimoni civili il declino e fortissimo. Dopo molti anni di crescita ininterrotta, dal 2008 non fanno che diminuire. Ha commentato su il Foglio del 28 dicembre il demografo Roberto Volpi: áSe si tiene conto che tra i matrimoni civili cresce la quota dei secondi matrimoni . quelli di quanti, per essere divorziati, non possono sposarsi in chiesa . si capisce bene come tra coloro che si sposano civilmente per la prima volta il tonfo sia ancora piu forte. La verita e che in Italia non ci si sposa piu: ne in chiesa ne in municipioâ. Riguardo ai matrimonicelebrati, quindi, lfItalia non rappresenta piu una geccezioneh rispetto ad altri paesi di avanzata secolarizzazione. Anzi, il suo quoziente di nuzialita e ormai tra i piu bassi dfEuropa: con soli 3,6 matrimoni in un anno ogni mille abitanti, contro i 4,7 dellfinsieme dellfUnione europea. Nelle due regioni italiane piu ricche, la Lombardia e lfEmilia Romagna, il quoziente di nuzialita e addirittura sotto il 3 per mille, la meta di quello dei paesi scandinavi: Danimarca, Svezia, Finlandia. (Sandro Magister, www.chiesa.espressonline.it 30/12/2012).

FOCUS

Desiderio di Dio (Papa Benedetto XVI)

Nell’Udienza generale del 18 gennaio, Benedetto XVI ha detto che il desiderio di conoscere Dio e il suo volto «è insito in ogni uomo, anche negli atei». E ha aggiunto che vedere il volto di Dio è un’esigenza non in contraddizione con il «vederne le spalle», cioè seguirlo, anzi: nella sua sequela lo conosciamo e ne diventiamo amici. «L’importante – ha sottolineato il Papa – è che seguiamo Cristo non solo nel momento nel quale abbiamo bisogno e quando troviamo uno spazio nelle nostre occupazioni quotidiane, ma con la nostra vita», che deve essere orientata «all’incontro con Gesù Cristo all’amore verso di Lui» e in particolare all’amore che «alla luce del Crocifisso, ci fa riconoscere il volto di Gesù nel povero, nel debole, nel sofferente».

Massoneria (Massimo Introvigne)

Commentando su La Nuova Bussola Quotidiana (www.lanuovabq.it) la manifestazione contro il “matrimonio” omosessuale del 13 gennaio scorso a Parigi, Introvigne ha ricordato non solo che è stata la «più grande manifestazione contro il matrimonio omosessuale della storia e la seconda più grande manifestazione di protesta contro una singola proposta di legge della storia francese (la prima riunì oltre un milione di persone a difesa delle scuole non statali)», ma anche che «per la prima volta nella storia francese, tre dei quattro ministeri detti “sovrani”, che tradizionalmente determinano la politica nazionale – Interni, Esteri, Giustizia e Difesa – hanno ora titolari che sono stati iniziati nelle logge massoniche». Che dire: forse si spiega anche così perché il governo Hollande promuove tenacemente una politica anticattolica.

Marcia per la vita (Virginia Coda Nunziante)

Intervista da Mauro Faverzani, Virginia Coda Nunziante, promotrice della “Marcia per la Vita”, la cui terza edizione si terrà a Roma il prossimo 12 maggio, ha detto che la Marcia è «un momento di incontro pubblico di tutte le associazioni, gruppi, famiglie, singoli individui che costituisce la vasta e variegata realtà pro-life in Italia». Ma si vuole anche «esprimere la protesta contro l’uccisione degli innocenti, che in Italia è stata legalizzata dalla legge 194». Perciò «Il nostro rifiuto dell’aborto, e della legge che lo legalizza, è totale, senza eccezioni e senza compromessi. Questo è il principale denominatore comune di chi si ritroverà a Roma il prossimo 12 maggio». Il Timone ha dato la sua convinta adesione.

IL TIMONE N. 120 – ANNO XV – Febbraio 2013 – pag. 10 – 11

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