IL TIMONE n. 124 – anno 2013 –
VESCOVO CORAGGIOSO
L’arcivescovo di Ferrara-Comacchio Luigi Negri non teme di affrontare temi politici e d’attualità, fino ad arrivare a trascinare lo Stato italiano in tribunale per non aver vigilato sulle ultime uscite cinematografiche in Italia, lasciando il pubblico libero di vedere al cinema senza restrizioni “Le streghe di Salem”, il sesto lungometraggio diretto da Rob Zombie.
«Siamo al disfacimento della cultura occidentale», ha detto il vescovo incontrando il rabbino Giuseppe Laras, attaccando duramente il mondo di internet e i «conati di novità» (leggi: il Movimento 5 Stelle) che con «linguaggi inauditi e di una rozzezza incredibile» cercherebbero di creare «un’intelligenza artificiale sovraumana che guida questi uomini». Ma c’è poco da scherzare anche con la minaccia rappresentata dal film di Rob Zombie: «un’offesa intollerabile» sintomo di una «pochezza culturale senza eguali», che potrebbe generare nei più giovani «orrende convinzioni nei confronti della tradizione cattolica nel nostro paese che, piaccia o no ai signori del vapore, rappresenta la convinzione di una parte consistente del nostro popolo». Negri fa sul serio dal momento che, non potendo chiamare in causa il regista americano, è lo Stato italiano a dover essere chiamato come diretto responsabile, ed è per questo che il vescovo ha contattato un team di giuristi per avviare un’azione legale. «Il vescovo – si legge nel comunicato ufficiale diffuso da Negri – ha incaricato una commissione di giuristi di aiutarlo a verificare se sussistano le condizioni per una querela allo Stato che non ha vigilato su ciò che viene proiettato liberamente nelle sale italiane». Nelle sale italiane, infatti, il film è vietato solo ai minori di 14 anni, quando secondo il vescovo dovrebbe essere completamente bandito per i minorenni. È qui che entra in gioco lo Stato italiano, che è mancato alla «sua funzione di prevenzione nei confronti dei minorenni», consentendo la visione di una pellicola «realmente e incredibilmente anticattolica. Un misto di satanismo, oscenità, offese alla liturgia e alle realtà ecclesiali che rasenta livelli difficilmente tollerabili per una coscienza autenticamente laica e civile, ancor prima che cristiana». (Corrispondenza Romana, 6/5/2013).
AVVOCATO CORAGGIOSO
Il 9 maggio scorso, l’Avv. Gianfranco Amato, Presidente dell’Associazione Giuristi per la Vita, ha depositato presso la Procura della Repubblica del Tribunale di Roma una denuncia-querela contro lo spettacolo blasfemo inscenato durante il “concerto del primo maggio”, organizzato da CGIL, CISL e UIL. Nell’occasione, un cantante ha oltraggiato il SS Sacramento dell’Eucaristia. Nella denunciaquerela viene contestato il reato di «offese a una confessione religiosa mediante vilipendio di persone », previsto e punito dall’art. 403 del codice penale, il reato di «offese a una confessione religiosa mediante vilipendio o danneggiamento di cose», previsto e punito dall’art 404 del codice penale, e il reato di «atti osceni», previsto e punito dall’art. 527 dello stesso codice penale. Nell’ambito della querela è stato preannunciato che, nell’ipotesi di condanna al risarcimento del danno, il ricavato verrà devoluto in favore delle Monache dell’Adorazione Eucaristica del Monastero di San Lazzaro e Santa Maria Maddalena di Pietrarubbia
FOLLIA A CARO PREZZO
La Regione Toscana, guidata da Enrico Rossi, ha speso nell’ultimo anno 240.000 euro per insegnare ai transessuali come cambiare sesso, istituendo un consultorio nella Asl 12 con ben sette dipendenti che avrebbero “generato” 370 ore di consulenza a 135 trans, in stragrande maggioranza immigrati. Due calcoli: 240.000/370 e così ogni ora è costata al contribuente toscano circa 650 euro; 240.000/135 e così una singola consulenza è costata quasi 1.800 euro! Per dire a ogni trans come cambiare sesso, la Regione ha speso un piccolo patrimonio. Significa che due/tre ore di consulenza dei dipendenti dell’Asl di questo consultorio sono costate la bellezza di 1.800 euro! (VoxNews.info, 21/3/2013).
Nota di BastaBugie (17/5/2013): Walt Heyer, ex trans gender, autore del libro in cui racconta la sua storia “Paper Genders. Il mito del cambiamento di sesso”, afferma: «È giunto il momento di mettere a nudo l’inganno: è pura follia continuare ad avallare una procedura chirurgica, fallimentare e causa di grandi sofferenze, come risposta a un disturbo che è di natura psicologica. Un uomo sottoposto a terapia ormonale e intervento chirurgico non diventerà mai una donna: non è possibile. Non è accettabile che si ignorino deliberatamente fattori che sono frequentemente alla base dei disturbi psicologici responsabili dell’incredibile tasso di suicidi tra i transgender: il 30%. È necessario smettere di credere, e far credere, che la chirurgia offra soluzioni: farlo significa collaborare con la manifestazione di un disturbo delirante e venire meno alla responsabilità di rendere accessibili trattamenti efficaci». Dopo 8 anni vissuti come donna, Heyer ha capito d’aver commesso un tremendo errore.
CINA. LA LIBERTÀ ARRIVERÀ….
La transizione democratica della Cina «è inevitabile ed è già iniziata. Non possiamo aspettare che democrazia, libertà e uguaglianza vengano dall’esterno: l’idea che i valori liberali e i diritti umani non siano adatti al mondo cinese è solo un mito propagandato da un regime autoritario che cerca in ogni modo di tenersi il potere». A parlare è Chen Guangcheng, dissidente che ha lottato per anni contro gli aborti forzati e che è riuscito a lasciare la Cina dopo una rocambolesca fuga. Per Chen, il passaggio verso una vera democrazia in Cina «è già in atto. Ogni anno avvengono oltre 200mila proteste sociali nel Paese, e cresce la mobilitazione delle voci dissidenti su internet». Noto per le sue battaglie contro gli aborti forzati e le sterilizzazioni nella provincia dello Shandong, Chen Guangcheng è divenuto un emblema della lotta per i diritti umani in Cina. Cieco dalla nascita, ha passato 4 anni in carcere per aver denunciato gli abusi delle autorità incaricate di applicare la legge sul figlio unico nel Paese. Fuggito il 18 aprile 2012, dopo uno spericolato viaggio a Pechino, Chen si è rifugiato nell’ambasciata americana. In seguito a minacce di ritorsioni contro la sua famiglia, ha accettato di uscire dall’ambasciata e farsi ricoverare in ospedale per curare un piede, ferito durante la fuga. Raggiunto dalla moglie e dai due figli, ha saputo da loro delle minacce subite in quei giorni e ha chiesto di poter almeno andare negli Stati Uniti per un certo tempo. La soluzione è stata trovata dallo stesso governo cinese: Chen – dichiarava una nota del ministero degli esteri – può domandare di andare all’estero a studiare «come tutti i cittadini cinesi». Ora si trova a New York, dove studia Giurisprudenza, ma spera di tornare presto in Cina: «Il Partito comunista non rimarrà per sempre al potere, e io avrò modo di viaggiare liberamente come tutti gli altri cinesi». (AsiaNews, 15/5/2013).
MACAO. TE DEUM
Un concerto con la prima esecuzione del Te Deum per soli, doppio coro femminile, ottoni e organo con musica di Aurelio Porfiri si e svolto il 20 aprile scorso nella cappella della Scuola Secondaria Santa Rosa de Un concerto con la prima esecuzione del Te Deum per soli, doppio coro femminile, ottoni e organo con musica di Aurelio Porfiri si è svolto il 20 aprile scorso nella cappella della Scuola Secondaria Santa Rosa de Lima (sezione inglese) a Macao. I cori erano quelli delle scuole S. Rosa de Lima e della Scuola Femminile Nostra Signora di Fatima in Macao. Ha diretto Aurelio Porfiri, compositore che ha dedicato questo lavoro a Papa Francesco. Nella sua rubrica “Preghiera”, su Il Foglio (20/4/2013), Camillo Langone ha scritto: «A Macao verrà eseguito per la prima volta il Te Deum per soli, doppio coro, ottoni e organo di Aurelio Porfiri, compositore italiano che da cinque anni anima una schola cantorum sulle rive del Mar cinese meridionale. Dov’è la foresta? Nel doppio coro: cento ragazze cinesi che loderanno Dio in latino. Che il Te Deum copra gli strepiti dei forsennati romani e convinca Dio, che avrebbe salvato Sodoma per riguardo a dieci giusti, a salvare il mondo per riguardo alle cento ragazze cinesi». È stato uno spettacolo entusiasmante vedere le ragazze cinesi cantare a memoria questo testo latino con sicurezza, gusto e precisione. In una intervista apparsa su una rivista di Macao in lingua portoghese, Porfiri ha detto: «Quando ho scritto questa composizione avevo proprio in mente le voci che l’avrebbero eseguita» (Ponto Final, 19/4/2013). Al concerto, introdotto da una dotta spiegazione di padre James Liebner SVD sul significato del Te Deum, erano presenti, oltre alle autorità delle due scuole coinvolte: S.E. Jose Lai, vescovo di Macao, Florinda da Rosa Silva Chan (Secretary for Administration and Justice), Vicky Leong (Direttrice del dipartimento per l’educazione primaria e secondaria), Anabela Fatima Xavier Sales Ritchie (Macao Foundation).
FOCUS
Con lui no! (Papa Francesco)
Nell’omelia della Messa del 4 maggio scorso, celebrata nella Cappella di Casa Santa Marta, papa Francesco ha ribadito la necessità del dialogo, ma vi ha posto un limite invalicabile: «Con il principe di questo mondo non si può dialogare: e questo sia chiaro!». Per Francesco, il dialogo è necessario per la pacifica convivenza fra i popoli e per un cristiano esso «nasce dalla carità, dall’amore». Va fatta però una eccezione con il demonio: «Con quel principe non si può dialogare: soltanto rispondere con la Parola di Dio che ci difende, perché il mondo ci odia». Il diavolo esiste, è più reale che mai, è «il principe di questo mondo», sconfitto da Gesù. E pensare che tanti – anche in casa cattolica – non ci credono.
Poteri forti (Papa Francesco)
Parlando agli ambasciatori di Kyrgyzstan, Antigua e Barbuda, Lussemburgo e Botswana, il 16 maggio Papa Francesco ha detto che la crisi economica internazionale è dovuta al rifiuto della nozione di bene comune e al rifiuto di Dio, negati dall’ideologia dominante dei poteri forti. Per Francesco: «l’etica dà fastidio! È considerata controproducente: come troppo umana, perché relativizza il denaro e il potere; come una minaccia, perché rifiuta la manipolazione e la sottomissione della persona». Ma siccome «l’etica conduce a Dio», è proprio Dio che i poteri forti della tecnocrazia rifiutano. Per i quali «Dio è addirittura pericoloso, perché chiama l’uomo alla sua piena realizzazione e all’indipendenza da ogni genere di schiavitù».
Noi ci siamo (Massimo Introvigne)
Massimo Introvigne ha diretto per il CESNUR (Centro Studi sulle Nuove Religioni) una ricerca condotta su un campione di oltre cinquecento «cattolici militanti» (cattolici impegnati nella vita della Chiesa al di là della semplice partecipazione alla Messa domenicale) relativa alla conoscenza dei documenti e discorsi pontifici. Quasi un terzo ha seguito i discorsi nei viaggi e quelli alle udienze del mercoledì tramite La Nuova Bussola quotidiana, Il Timone o Radio Maria. Questi media “specializzati in Magistero” sono un fenomeno tipicamente italiano, in crescita e molto rilevante, che in parte compensa la mancanza di contatto diretto con i testi pontifici. La loro diffusione costituisce un vero avvenimento culturale, e un modello cui si guarda con attenzione anche all’estero.
IL TIMONE N. 124 – ANNO XV – Giugno 2013 – pag. 10 – 11
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