IL TIMONE n. 122 – anno 2013 –
SEI CONTRO NE UNIONI GAY? NIENTE FUMETTI
Dc Comics (una delle più importanti case editrici di fumetti negli Stati Uniti. Sono suoi personaggi come Superman, Batman e Wonder Woman) ha assunto lo scrittore pluripremiato Orson Scott Card, ma per la pressione delle lobby gay la nuova serie di Superman viene rimandata. Card non è uno qualunque, è l’autore di Ender’s Games, best seller di fantascienza vincitore di moltissimi premi. Perfetto, dunque, per il lavoro che Dc Comics gli ha commissionato. Ma c’è un problema: Card è un membro della direzione del National Organisation for Marriage, organizzazione non profit fondata nel 2007 che si batte per la difesa della famiglia tradizionale e si oppone alla legalizzazione del matrimonio gay.
Moltissimi fan del fumetto hanno minacciato Dc Comics che non avrebbero più comprato Superman se Card non fosse stato licenziato. Le critiche, fomentate dalle lobby Lgbt, hanno fatto solo vacillare Dc, che non ha licenziato Card e ha rilasciato questo comunicato: «Come creatori di contenuti noi difendiamo fermamente la libertà di espressione, anche se le visioni personali degli individui associati a Dc Comics non sono quelle dell’azienda».
Dopo il comunicato, la casa editrice è stata accusata di «codardia e debolezza». «Dovrebbero licenziarlo » è la campagna costruita contro Card, come riporta il quotidiano inglese The Guardian. «Quest’uomo fa campagna contro i diritti dei gay. Il problema non è quello che pensa, ma il fatto che lui cerchi di diffondere in pubblico la sua idea». Card non dovrebbe esercitare la sua libertà di espressione in pubblico. Lo sostiene anche Jono Joarett, membro del gruppo pro gay Geeks OUT, che scrive: «È sorprendente che Dc continui a difendere Card, un bigotto il cui attivismo contro i gay fa a pugni con il tentativo del suo editore di conquistare fan nella comunità LGBT». Sommersa dalle critiche, Dc Comics ha rilasciato un altro comunicato, più comprensivo nei confronti delle ragioni di chi non vuole lavorare con una persona, per quanto brava, che è contraria ai matrimoni gay. La nuova serie, per ora, è stata rimandata, con buona pace per la libertà di espressione. (Leone Grotti, Tempi, 06/03/2013).
“FUORI DI TESTA”
Incredibile operazione commerciale della società norvegese Metsa Tissue, che ha deciso di pubblicare parti della Bibbia sul più improbabile dei supporti: la carta igienica. La “chiesa” protestante in Novergia ha protestato e ne ha richiesto immediatamente il ritiro che, per fortuna, ha ottenuto. «Le persone amano leggere brevi messaggi di gioia quando sono in bagno», sono state le parole per giustificare questa operazione. «La nostra intenzione era quella di diffondere la gioia e l’amore, non dei messaggi religiosi». A parte il pessimo gusto, è difficile non notare la de-sacralizzazione a cui è sottoposta di continuo la religione. (www.nocristianofobia.org ).
BELGIO: SI AMMAZZANO I BAMBINI
Secondo uno studio realizzato da Veerle Provoost, una ricercatrice dell’Università di Gand, il 50 per cento dei bambini colpiti da malattie gravissime e deceduti in Belgio entro il primo anno di vita sono stati aiutati o lasciati morire, ricorrendo, quindi, a una forma non dichiarata di eutanasia e non prevista per i minorenni.
In Belgio l’eutanasia, introdotta nel 2002, è ormai diventata «un atto normale e ordinario », secondo uno studio stilato dall’Istituto europeo di bioetica. Anche coloro che soffrono in modo «insopportabile » possono richiedere l’eutanasia. I prossimi saranno i bambini. Lo studio di Provoost calcola che per 150 bambini è risultato che la morte è dovuta a una decisione «di mettere fine alla vita» del piccolo paziente, adottata mediante la sospensione del trattamento capace di prolungarne l’esistenza, la somministrazione di oppiacei e utilizzando prodotti tesi esplicitamente a provocare la morte del bambino.
In 5 delle 7 unità di cura intensiva pediatriche del paese, negli ultimi tre anni, i casi di eutanasia infantile sono stati oltre 80. Tra questi, in 25 casi si è deciso di ricorrere a farmaci letali con «l’esplicita intenzione di causare la morte». Nel 30 per cento dei casi non si trattava neppure di malati terminali, ma di bambini che non avrebbero potuto avere «una qualità della vita accettabile». (Giulio Meotti, Il Foglio 13/3/13).
NOTIZIE PRO VITA
Continua la battaglia culturale di Notizie Pro Vita, la nuova rivista mensile Pro- Life. Il film October Baby è stato proiettato in un cinema del centro di Roma, a Biella (in collaborazione con il CAV e il MpV), a Piacenza (con le Querce di Mamre) e a Trento (con il MpV). A marzo si è svolta la Festa della Vita a Benevento (in collaborazione con il CAV), durante la quale il film è stato proiettato tre volte e si è svolto il video-concerto “Il Mondo di Lucy”, commovente storia di una coppia in attesa del loro primo figlio, alla quale viene diagnosticata una grave malformazione e che prende la decisione giusta di far vivere la loro bambina, Lucy. Il video-concerto verrà presentato a Roma presso la Parrocchia di San Bernardo di Chiaravalle il 14 aprile. Notizie Pro Vita e il sito www.prolifenews.it sono fonte di notizie dall’Italia e dal mondo e ospitano articoli che trattano il tema della vita dal concepimento sino alla morte naturale, con la collaborazione di medici, filosofi e bioeticisti. In Italia, dal 1978, la legge sull’aborto ha permesso l’uccisione di oltre 5 milioni di bambini. Il mensile Notizie Pro Vita conduce una battaglia culturale mirata a sensibilizzare l’opinione pubblica, coinvolgendo tutti coloro che – cristiani, credenti di altre religioni e non credenti – concordano sul fatto che l’aborto è il più ignobile degli omicidi, perché perpetrato contro una persona inerme, incapace di difendersi. Chi è interessato a collaborare con Notizie Pro Vita, contatti redazione@prolifenews.it Insieme all’abbonamento annuale, la rivista offre gratuitamente il nuovo libro di Danilo Quinto “Dall’aborto al Quirinale”. Per informazioni scrivere a redazione@prolifenews.it o telefonare al 06/3233035.
CATTOLICI NEL MONDO
I cattolici erano e restano un sesto della popolazione mondiale. Erano e restano la metà dei cristiani. Ma in cifre assolute sono quadruplicati. Nel 1910 erano 291 milioni. Nel 2010 1 miliardo e 100 milioni.
Ciò che più impressiona è però la rivoluzione geografica. Un secolo fa in Europa e in Nordamerica vivevano il 70% dei cattolici. Oggi appena il 32%, meno di un terzo del totale. Più di due terzi dei cattolici vivono oggi in America Latina, in Africa, in Asia e Oceania. In America latina sono cresciuti in un secolo da 70 milioni a 425 milioni. In Asia e Oceania da 14 milioni a 131 milioni.
Nell’Africa subsahariana l’aumento più stupefacente: erano 1 milione nel 1910. Cent’anni dopo 171 milioni, passando in un secolo da meno dell’1% al 16% della popolazione. Anche la classifica dei paesi con il maggior numero di cattolici è stata rivoluzionata. Nel 1910 guidavano la classifica la Francia e l’Italia, rispettivamente con 40 e 35 milioni di cattolici. Seguiva il Brasile con 21 milioni. In Germania c’erano più cattolici che in Messico: 16 milioni contro 14. Nel 2010 sono balzati in testa il Brasile con 126 milioni di cattolici, il Messico con 96 milioni, le Filippine con 75 milioni. E per la prima volta è entrato tra i primi dieci un paese africano, la Repubblica Democratica del Congo, con 31 milioni. Tra Europa e Nordamerica, solo gli Stati Uniti hanno registrato nell’ultimo secolo un netto aumento percentuale dei cattolici sull’insieme della popolazione. Erano il 14% nel 1910, ora sono il 24%. In cifre assolute, con 75 milioni di cattolici, gli Stati Uniti sono oggi alla pari con le Filippine al terzo posto della classifica generale.
In vari paesi di antica cristianità, i cattolici non coincidono più con la quasi totalità della popolazione, come avveniva un secolo fa. In Brasile nel 1910 i cattolici erano il 95% della popolazione, oggi il 65%. Questa diminuzione si è verificata soprattutto negli ultimi decenni. (Sandro Magister, www.chiesa.espressonline.it 11/3/20139.
PAKISTAN. DISTRUTTE 178 CASE CRISTIANE
«Governo e polizia sono i responsabili della violenza sui cristiani»: è quanto afferma in una dichiarazione dai toni forti, la Commissione “Giustizia e Pace” dei Vescovi cattolici pakistani, dopo il grave attacco alla “Joseph Colony” di Lahore, in cui 178 case di cristiani sono state distrutte. La Commissione esorta il governo del Punjab «ad adottare misure a lungo termine per controllare gli abusi della legge sulla blasfemia». P. Emmanuel Yousaf, Direttore della Commissione, e Peter Jacob, direttore esecutivo, definiscono «la polizia e l’amministrazione i principali responsabili della situazione, che ha permesso lo svilupparsi di una tragedia nel cuore della città». Il governo provinciale è responsabile perché «ha ignorato la situazione delle minoranze e la crescente intolleranza religiosa fomentata da gruppi estremisti». Inoltre «non ha prestato attenzione alle raccomandazioni formulate dall’inchiesta giudiziaria condotta dopo i fatti di Gojra del 2009, quando sei cristiani furono arsi vivi e 140 case di fedeli date alle fiamme». Se i governi provinciali e federali «avessero introdotto garanzie giuridiche e riforme amministrative, la tragedia di sabato avrebbe potuto essere evitata», prosegue il testo. Il comunicato invoca «una indagine imparziale e credibile», «la punizione dei colpevoli» e «un adeguato risarcimento alle circa 200 famiglie colpite». La Commissione nota, inoltre, «la registrazione di un falso caso di blasfemia a danno del cristiano Sawan Masih»: per questo chiede che la denuncia di blasfemia contro l’innocente sia immediatamente revocata e che il giovane sia rimesso in libertà. L’abuso della legge sulla blasfemia è diffuso in Punjab e riguarda circa l’80% dei casi segnalati nella provincia. (PA) (Agenzia Fides 11/3/2013.
Rivolgendosi alle suore di quattro monasteri carmelitani di Buenos Aires, in occasione del voto al Senato della Repubblica Argentina sulla proposta di legge intesa a legalizzare il “matrimonio” e le adozioni omosessuali (approvata il 15 luglio 2010), l’allora card. Bergoglio, oggi papa Francesco, scriveva: «Non siamo ingenui: questa non è semplicemente una lotta politica, ma è un tentativo distruttivo del disegno di Dio. Non è solo un disegno di legge (questo è solo lo strumento) ma è una “mossa” del padre della menzogna che cerca di confondere e d’ingannare i figli di Dio. E Gesù dice che per difenderci da questo accusatore bugiardo ci manderà lo Spirito di Verità». Parole chiare! E cattoliche!
In un messaggio pubblicato su La Nuova Bussola quotidiana del 14/3/2013, S.E. Mons. Luigi Negri, Arcivescovo di Ferrara-Comacchio, ha commentato così l’elezione al soglio pontificio di Papa Francesco: «L’atteggiamento che io vivo – e invito tutti a farlo – è quello di una profonda obbedienza alla volontà di Cristo, che ci si manifesta nella presenza di questo nuovo papa. Seguirlo, aderire incondizionatamente alla sua presenza e al suo magistero, fare della nostra vita personale, parte viva della sequela a Cristo, renderà il nostro cammino certamente fecondo, come fecondo mi auguro che sia il suo ministero petrino». Il Timone, che annovera Mons. Negri tra i suoi collaboratori, seguirà il saggio e cattolico consiglio.
Grande apostasia (P. Livio Fanzaga)
Intervistato da Riccardo Cascioli su La Nuova Bussola quotidiana dell’11 marzo scorso, Padre Livio Fanzaga, direttore di Radio Maria, ha detto che l’obiettivo del demonio e dei nemici di Dio «è distruggere la Chiesa, delegittimare i suoi pastori, e il cristianesimo in generale». È infatti «evidente come la Chiesa sia sotto attacco globale, anche attraverso i media e i grandi poteri che regolano il mondo, mentre si afferma una nuova religione umanitaria, con l’uomo ridotto ad animale». E conclude: «È l’impostura anticristica di cui parla anche il Catechismo della Chiesa cattolica (675-676). Il tempo della prova, per la Chiesa, è il tempo della grande apostasia, e lo stiamo già vedendo». Concordiamo: il Timone rinnova assoluta e incondizionata fedeltà alla verità della fede, alla Chiesa e al Papa.
IL TIMONE N. 122 – ANNO XV – Aprile 2013 – pag. 10 – 11
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