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15.12.2024

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News dall’Italia e dal mondo
3 Giugno 2014

News dall’Italia e dal mondo

IV EDIZIONE DELLA MARCIA PER LA VITA

 

Si è conclusa in Piazza S. Pietro con il Regina Coeli e con il saluto e incoraggiamento di Papa Francesco la IV edizione della Marcia per la Vita che si è tenuta domenica 4 maggio e che ha richiamato a Roma circa 30mila persone.

Moltissimi giovani e non più giovani, laici, religiosi e religiose si sono riversati per le vie di Roma: un mare coloratissimo di bandiere, striscioni, canti e danze, a testimoniare la vivacità del mondo pro life italiano e le tante associazioni che si battono per la difesa della vita umana, specialmente quella nascente. A loro il Papa si è rivolto al termine del Regina Coeli: «Saluto i partecipanti alla Marcia per la Vita che quest’anno ha un carattere internazionale ed ecumenico. A Meter e ai partecipanti alla Marcia per la Vita tanti auguri e avanti a lavorare su questo», affiancando nel suo saluto alla Marcia l’associazione che si batte contro la pedofilia e gli abusi sui minori.

«Il fatto che il Santo Padre abbia salutato la Marcia accanto a Meter non è un caso: ha voluto far capire che entrambe le realtà si battono per la difesa di persone innocenti. Con il suo saluto e l’incoraggiamento ad andare avanti (quest’ultimo aggiunto a braccio in quanto non presente nel discorso originale), il Papa ha voluto far capire che la battaglia a difesa della vita parte con la tutela dei nascituri, ma deve riguardare la persona a 360 gradi», spiega Francesco Agnoli, co-fondatore della Marcia e past president del Movimento Europeo per la Difesa della Vita.

La Marcia è stata preceduta da due convegni. All’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum si è svolto un convegno al quale hanno preso parte circa 500 persone, che ha avuto una sessione medica e giuridica e una tavola rotonda alla quale hanno partecipato circa 200 ragazzi e ragazze. In questa occasione è stata presentata anche “Vita è”, una nuova realtà che si propone di mettere insieme le persone e le realtà che in Italia si battono a più livelli per la tutela della vita e della famiglia, temi oggi tristemente associati nel mirino di ripetuti attacchi. Nella Sala Pio X di via della Conciliazione, si è invece svolto, sempre nella giornata di sabato 3 maggio, il Convegno Internazionale pro life al quale hanno preso parte i rappresentanti di più di 50 realtà pro life provenienti da circa 20 Paesi. Il convegno era promosso da LifeSiteNews, Human Life International e Family Life International New Zealand. (Andrea Lavelli, La Nuova Bussola Quotidiana, 5/5/2014).

 

 

 

OKLAHOMA: PRONTA UNA STATUA DI SATANA

 

Ancora non si sa se il gruppo satanico di New York “The Satanic Temple” otterrà il permesso dal governo dell’Oklahoma di posizionare una statua davanti al Parlamento dello Stato, intanto però il gruppo ha ultimato una raccolta fondi per costruirla e un artista l’ha ultimata. Davanti al Parlamento dell’Oklahoma compare oggi una statua che raffigura i Dieci comandamenti. Dopo che un’associazione ha fatto causa per far rimuovere il simbolo che riflette le radici giudaico-cristiane dello Stato americano, il governo ha deciso di aprire i terreni attorno al Parlamento per costruire un nuovo monumento. Anche i satanisti hanno presentato il loro progetto e, in attesa di sapere se sarà approvato, hanno raccolto 28 mila dollari tra i loro affiliati e non, e costruito la statua. Questa rappresenta Satana nelle vesti di Bafometto, con le corna e il volto da caprone, mentre educa alcuni bambini sorridenti, seduto con alle spalle una pietra con impressa la stella satanica. La statua, alta poco più di due metri, sarà posta dai satanisti davanti al Parlamento a prescindere dalle autorizzazioni. «Anche noi vogliamo mettere il nostro monumento come hanno fatto con i Dieci comandamenti», dichiara il portavoce dei satanisti Lucien Greaves. «Lo Stato non può discriminare il nostro punto di vista: se ha aperto le porte a loro, deve aprirle anche a noi». La statua è stata costruita in modo tale da avere «anche uno scopo funzionale di sedia, così che persone di tutte le età potranno sedersi in grembo a Satana». Inutili le proteste di quei parlamentari che hanno cercato di affermare che c’è una bella differenza tra i Dieci comandamenti dati da Dio all’uomo e Satana, tra un bene da difendere e un male da cui difendersi: questa battaglia è persa già da tempo negli Stati Uniti. (Leone Grotti, www.tempi.it 2-5-2014).  

 

 

 

CARDINALE BURKE: NO ALLA COMUNIONE PER I PUBBLICI  PECCATORI

 

Chi è in situazione di peccato grave e manifesto non può accostarsi alla Santa Comunione. Lo ha ricordato il card. Raymond Leo Burke, Prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica. Intervenendo al Convegno internazionale dei leader pro-life di tutto il mondo che si è svolto a Roma il 3 maggio, a margine della IV Marcia per la Vita. Il cardinale ha dichiarato di non poter fare a meno di «sottolineare il grave scandalo causato da legislatori, giudici e leader politici che si professano cattolici e si presentano a ricevere la Santa Comunione e, allo stesso tempo, sostengono e persino promuovono leggi che violano la legge morale nei suoi aspetti fondamentali». Il cardinale ha poi aggiunto che «la disciplina della Chiesa, dai tempi di S. Paolo, ha ammonito coloro che perseverano ostinatamente in un peccato manifestamente grave a non presentarsi alla Santa Comunione. Questa disciplina non è una punizione, ma il riconoscimento dell’oggettiva condizione dell’anima della persona coinvolta in tale peccato. Essa previene dal commettere sacrilegio violando la incomparabile santità del Corpo, Sangue, Anima e Divinità di Cristo e salvaguarda la comunità cristiana e la comunità più in generale dallo scandalo consistente nel credere che la violazione della legge morale, in ciò che per esempio attiene all’inviolabile dignità della vita umana, all’integrità del matrimonio e della famiglia, e alla libertà di coscienza porta a credere sia priva di peccato e non rompa gravemente la comunione con Nostro Signore». (F.C. Corrispondenza Romana, 4/5/2014).  

 

 

 

PALERMO: SFILANO I PRO-LIFE

 

Il 6 aprile a Palermo il “popolo della vita”, sotto un autentico nubifragio, ha attraversato anche quest’anno il centro cittadino a sostegno dei princìpi non negoziabili sulle note dell’Inno alla Gioia e della Primavera di Vivaldi. La marcia della vita è partita al suono dello shofar, lo strumento usato dagli antichi ebrei per suonare l’allarme. Apriva il corteo un passeggino vuoto col cartello “Volevo esserci anch’io”, a ricordo dei sei milioni di italiani uccisi grazie alla legge 194 che ha legalizzato l’aborto. Poi una folla di bimbi riparati sotto i teloni sostenuti dai genitori gridavano anche i “propri” slogan. E ancora gli scout, il gonfalone del comune di Palermo, sacerdoti cattolici e pastori evangelici, e le 70 associazioni che hanno aderito alla Marcia, con i loro striscioni, ombrelli, palloncini e cartelli. Nonostante l’acquazzone si intensificasse, gli slogan, le preghiere, le musiche e il suono dello shofar facevano a gara a sovrapporsi. La folla, prossima alle duemila unità, ha così raggiunto Piazza Verdi, dove Lea, una mamma di 10 figli, ha testimoniato della sua vita di madre e di moglie nell’assenza quasi totale di sostegni e incentivi da parte delle pubbliche amministrazioni. Accanto a lei il forte sposo e i figli (tutti in ottima salute) le facevano corona. Sono stati infine comunicati i messaggi di benedizione dei vescovi siciliani Zambito, Bommarito, Raspanti e Russotto, nonché dei cardinali De Giorgi e Romeo, cui si sono aggiunti quelli dei due pastori evangelici Porrello e Adragna. A marcia conclusa, nella vicina chiesa di S. Ignazio, stracolma di popolo, è stata celebrata la S. Messa dai sacerdoti partecipanti al corteo. (Diego Torre)  

 

 

 

CRESCONO I CATTOLICI NEL MONDO

 

Cresce ancora il numero dei fedeli e dei sacerdoti della Chiesa cattolica nel mondo, secondo le statistiche pubblicate dal Vaticano nell’Annuario statistico che riporta i dati riguardanti la Chiesa al 31 dicembre 2012. Il numero di cattolici nel mondo è pari a 1 miliardo e 228 milioni, un aumento rispetto al 2011 di 14 milioni, pari al 1,14%, un tasso superiore all’aumento della popolazione mondiale, che nel 2013 è cresciuta dell’1,09%. I cattolici rimangono ad ogni modo come l’anno scorso il 17,5% della popolazione mondiale. A questi numeri andrebbero però aggiunti circa 4,8 milioni di cattolici, soprattutto in Corea del Nord e Cina, che la Santa Sede non ha potuto stimare con certezza a causa della mancanza di fonti certe.

Il continente con il maggior numero di cattolici resta l’America, con una percentuale sul totale della popolazione pari al 63,2%. Quello con il minor numero di fedeli è l’Asia (3,2%). Se il numero dei vescovi resta praticamente invariato (5.133), cresce il numero dei sacerdoti dai 413.418 del 2011 ai 414.313 del 2012. Questi sono diminuiti lievemente in America, Europa e Oceania ma sono leggermente aumentati in Africa e grandemente in Asia. Tra il 2007 e il 2012 i sacerdoti in Asia sono cresciuti del 13,7%. Aumentano anche i frati (+0,4%) mentre continuano a diminuire le suore (-1,5%). Per la prima volta dal 2003 è diminuito il numero dei seminaristi, che scende dai 120.616 del 2011 ai 120.051 del 2012. In controtendenza rispetto a questi dati, i seminaristi in Africa e Asia sono aumentati, anche se di poco: sono 245 in più in Africa e 179 in più in Asia. (www.tempi.it 7/5/2014).

 

 

 

 

 

FOCUS

 

 

Non solo “la testa”  (Papa Francesco)

 

Nella Messa celebrata a Santa Marta il 13 maggio scorso, Francesco ha detto che la fede non è solo una “questione di testa”, ma anche “di cuore”. Tanti “intellettuali” che oggi negano Dio assomigliano a quei “dottori della legge” che, incontrando Gesù, «volevano discutere». Per loro, «tutto era nella testa, tutto è intelletto». Loro, ha aggiunto il Papa, vogliono solo «spiegazioni ». Ma una volta date, «loro, non convinti, tornano con una altra domanda. È così: girano, girano… Come hanno girato attorno a Gesù tutta la vita, fino al momento che sono riusciti a prenderlo e a ucciderlo!». Vengono in mente tanti “sapientoni” del nostro tempo, ai quali ben si addicono le parole del Papa: «Tu puoi risuscitare un morto davanti a loro, ma non credono!».

 

 

Facile illudersi (Antonio Socci)

 

Salvo rare eccezioni, anche il mondo laicista ha commentato positivamente la canonizzazione di Giovanni XXIII e di Giovanni Paolo II. Facile, per molti, illudersi. Non così Antonio Socci (www.antoniosocci. com 27/4/2014), che dopo aver ricordato profetiche parole di don Giussani (…L’odio si scatena dinanzi a cattolici che si pongono per tali, cattolici che si muovono nella semplicità della Tradizione), constata che «nel mondo clericale sta prendendo sempre più campo chi ritiene che si debba cercare l’applauso del mondo sulle cose che il mondo ama (quindi sul “politically correct”) e chiudere in soffitta ciò che il mondo non ama sentirsi dire». Per concludere: «Se Gesù avesse fatto così non sarebbe mai stato crocifisso”. Si concorda in toto!

 

 

 

Si! Sarebbe meglio…  (Riccardo Cascioli)

 

In una intervista che ha suscitato molte perplessità (per usare un eufemismo), apparsa sul Quotidiano Nazionale del 12 maggio, Mons. Nunzio Galantino, Segretario generale della CEI, auspica che nella Chiesa «si possa parlare di qualsiasi argomento, di preti sposati, di eucarestia ai divorziati, di omosessualità, senza tabù, partendo dal Vangelo e dando ragioni delle proprie posizioni». Opportunamente Riccardo Cascioli, direttore de La Nuova Bussola Quotidiana, si è chiesto: «Non sarebbe meglio invece parlare, senza tabù, di Cristo – come tra l’altro suggerisce papa Francesco – visto che da quarant’anni si sta sempre lì a parlare di preti sposati, comunione ai divorziati risposati e omosessualità?».  

 

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