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9.12.2024

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Non tutti sanno che…
31 Gennaio 2014

Non tutti sanno che…

Il Timone n. 2 – anno 1999 – 

 

La Sindone
 
Il matematico Bruno Barberis ha calcolato quante probabilità esistano che l'uomo della Sindone non sia Gesù di Nazareth. Si è basato su sette elementi comuni tra il racconto dei Vangeli e quello che si osserva sul Sacro Lino: 1) subito dopo la morte, l'Uomo della Sindone è stato avvolto in un lenzuolo; 2) presenta ferite di un casco di spine; 3) ha trasportato sulle spalle un oggetto pesante; 4) fu fissato alla croce con chiodi; 5) ha riportato una ferita al costato destro, a morte già avvenuta, ma non gli furono spezzate le gambe; 6) fu avvolto nel lenzuolo appena deposto dalla croce, senza che venisse effettuata alcuna operazione e unzione del cadavere; 7) è rimasto nel lenzuolo per poco tempo.
Ecco il risultato: la probabilità che questi sette eventi (alcuni estremamente rari) si siano verificati contemporaneamente su uno stesso uomo, quello della Sindone, che non sia Gesù, è di una su 200 miliardi.
E’ come dire che, se la Sindone non fosse il Sudario funebre di Cristo, si tratterebbe di un prodigio ancora più strepitoso.

 

 

L’uomo e la scimmia

 
Nel 1912 fu dato al mondo intero l’annuncio che molti evoluzionisti, ancora oggi, si aspettano: finalmente era stata trovata la prova che l’uomo viene dalla scimmia.
Era stato scoperto, infatti, a Piltdown, in Inghilterra, il famoso “anello mancante”, l’essere intermedio tra l’orango e l’uomo. La prova era data da una calotta cranica con capacita cerebrale superiore a quella di una scimmia ma inferiore a quella di un uomo moderno. Accanto c'era una mandibola scimmiesca, certamente (si disse) attaccata a quel cranio, poi denti di ippopotamo, ossa di animali estinti e pietre rozzamente lavorate.
Passarono 41 anni e si scoprì che era tutto una truffa. La mandibola scimmiesca non apparteneva a quel cranio ritrovato. Quest'ultimo non aveva i 500.000 anni che gli erano stati appositamente attribuiti. I reperti "rozzamente lavorati" erano stati limati e verniciati per invecchiarli,.e le selci venivano dalla Tunisia.
Che cosa non sono disposti a fare certi evoluzionisti pur di negare che Dio ha creato l’uomo.
 

 

Quante vittime?

A dieci anni di distanza dalla caduta del Muro di Berlino, non si riesce ancora a calcolare con precisione quante vittime abbia causato il Comunismo ateo.
Solgenitsin, il più grande scrittore russo vivente, riferisce che nella sola Unione Sovietica, secondo i calcoli del professore di statistica Kurganov, tra il 1917 e il 1959 le vittime innocenti dovrebbero aggirarsi intorno ai 66 milioni. In un discorso al Parlamento russo, davanti a tutti i deputati, ha parlato di oltre 60 milioni di vittime, quasi tutte inermi, senza che nessuno dei presenti osasse obiettare.
Si tratta – pensiamoci bene – di cifre oltre dieci volte superiori allo sterminio degli Ebrei causato dal Nazionalsocialismo.
Ricordiamo questi fatti, quando gli eredi di quel sistema sanguinario, come mai ce ne furono nella storia, ci vengono a parlare dei tribunali dell’Inquisizione.
 
Quale caso?
 
Si sa che qualche filosofo (?), pur di negare Dio, preferisce attribuire al caso miracoli ancora più grandi di quelli che Dio ha fatto.
Gli scienziati hanno calcolato che, per formarsi "a caso" una sola molecola di RNA (acido ribonucleìco), sarebbe stato necessario che la natura moltiplicasse questi tentativi "a casaccio" per un numero di anni pari a 1 seguito da 15 zeri.
Non sappiamo nemmeno pronunciare questo numero. Ci basti solo dire che è centomila volte più grande di tutta l'età dell'universo.
Ci domandiamo: come si può negare ragionevolmente Dio e credere che il caso sia all' origine. del processo che ha portato all'uomo intèro? Si è pensato a quanto tempo sarebbe stato necessario?

 

 

Miracolo

Teresa Neumann, morta nel 1962, a vent’anni in seguito ad una rovinosa caduta rimase paralizzata. Poi, per un’altra caduta, perse anche la vista.
Cominciò a pregare una santa allora non molto conosciuta, la sua omonima Teresa del Bambin Gesù. Riacquistò improvvisamente e istantaneamente la vista il 29 aprile 1923, giorno della beatificazione di santa Teresina. Ritrovò improvvisamente e istantaneamente l’uso delle gambe il 17 maggio 1925, giorno della canonizzazione.
Ma il più grande miracolo è che Teresa Neumann rimase a digiuno completo, senza mai mangiare e bere, per ben 36 anni. Fu sottoposta a controlli medici severissimi, ma nessun luminare della scienza seppe spiegare questo fatto.
Unico suo nutrimento era l’Eucarestia, che riceveva quotidianamente.
Se non è questa una prova che Dio esiste e che l’Eucarestia, con buona pace dei protestanti, è proprio il Corpo di Cristo…
IL TIMONE – N. 2 – ANNO I – Luglio/Agosto 1999 – pag. 12
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