Il Timone n. 7 – anno 2000 –
Cannibalismo.
Per strappare e terre ai contadini e procedere sulla via della collettivizzazione, Stalin non ebbe scrupoli nell'affamare milioni di uomini. Si calcola che nella sola Ucraina, al principio degli anni '30, trovarono la morte circa 6 milioni di esseri umani. Un autentico “Olocausto”, pari per quantità di vittime a quello degli Ebrei per opera dei Nazionalsocialisti, del quale poco si parla e men che meno si fanno commemorazioni. A quel tempo, i casi di cannibalismo erano cosi diffusi che il Governo sovietico, allarmato dall'estensione del tragico fenomeno, fu costretto a stampare manifesti con i quali si informava la popolazione che “mangiare il proprio figlio è un atto di barbarie”.
Si capisce dove sia nato il detto, frequente nell'immediato dopoguerra italiano e nell'acceso clima di scontro ideologico, secondo il quale i comunisti “mangiavano i bambini”. A noi resta il fatto che quando una società vuole fare a meno di Dio autore della vita, anzi gli si oppone, non può portare altro che alla morte. La storia, anche recente, conferma.
Strage degli innocenti.
L'aborto è la soppressione della vita di un essere umano durante lo sviluppo prenatale. Esso è pertanto un vero e proprio omicidio che molti Stati, compresa la nostra “democratica” Italia, consentono legalmente. Si calcola che ogni anno, nel mondo, vengono uccisi cinquanta milioni di esseri umani mediante l'aborto procurato. In Italia si praticano legalmente, ogni anno, circa 140.000 aborti. Papa Giovanni Paolo II ha denunciato che nel nostro Paese, nei primi venti anni di applicazione delle legge abortista, sono stati soppressi, cioè uccisi, circa tre milioni di bambini. Possiamo ricordare che venti anni di dittatura fascista hanno causato la morte di nemmeno un centinaio di oppositori e che, pur addossando al Fascismo la responsabilità di tutte le vittime italiane della seconda Guerra mondiale, esso non ha provocato un numero di vittime pari a quello causato dalla legalizzazione dell'aborto nel successivo “regime” democratico? Possiamo ricordare che nemmeno il Comunismo, al quale vanno addebitati almeno un paio di centinaia di milioni di vittime, ha eguagliato l'enorme somma di 1.000.000.000 (un miliardo) di bambini uccisi dall'aborto in tutto il mondo, compresi i Paesi comunisti, e solo in questo secolo?
Quadrato magico.
Nell'anno 1936 fu trovata a Pompei, incisa su una colonna, una combinazione di cinque parole, disposte a quadrato, ciascuna composta di cinque lettere, che si possono leggere sia da sinistra a destra che da destra a sinistra. È il noto “quadrato magico”, un simbolo certamente cristiano.
Le lettere, disposte a forma di croce, compongono per due volte la parola “Paternoster”, con la lettera “n” che funge da cardine dei due bracci e con le lettere “A” e”O” che indicano “Alfa” e “Omega”.
Tutto questo dimostra che: 1) prima dell'anno 79, anno dell'eruzione vulcanica che seppellì la città, a Pompei vivevano dei cristiani; 2) vi era già noto il culto della Croce; 3) si conosceva il Paternoster in lingua latina e questo vuoi dire che il vangelo era già stato tradotto; 4) vi era conosciuta la simbologia dell'Alfa e dell'Omega, tipica di san Giovanni. Evidentemente questi scrisse Vangelo e Apocalisse prima di quell'anno.
Per finire: sopra il “quadrato magico”, sulla stessa colonna pompeiana, fu trovato inciso un triangolo, simbolo evidente della Trinità.
Scienza infusa.
Uno dei doni che le anime mistiche possono ricevere direttamente da Dio è conosciuto con il nome di “Scienza infusa universale”. Si tratta di speciali attitudini che le anime ricevono per via soprannaturale in ordine all'esercizio delle scienze o delle arti. È assai noto il caso di Gregorio Lopez (Madrid 1542 – Città del Messico 1596) il quale visse come eremita, dedicandosi a lavori amanuensi e poi dedicandosi alla cura degli infermi, continuando vita di penitenza e convertendo molti infedeli. È storicamente accertato che egli non fece alcuno studio e tuttavia possedeva una vastissima conoscenza della Sacra Scrittura, della storia della Chiesa, dei principi della vita spirituale e della direzione delle anime, di astrologia, cosmografia, geografia, anatomia, medicina, farmacia e agricoltura.
Poveri.
Mentre le utopie rivoluzionarie e la dottrina marxista nascevano con lo scopo dichiarato di migliorare le condizioni di vita dei poveri, senza mai riuscirci ogni volta che la storia diede loro occasione di mettersi alla prova, la Chiesa Cattolica, da esse combattuta, i poveri li aiutava – e li aiuta – concretamente, con opere di carità note a tutti. Non solo: proprio ai poveri non è affatto esclusa la possibilità di assumere ruoli di comando e di responsabilità, fino ai più alti gradini della gerarchia ecclesiastica. Per stare al solo, ingiustamente vituperato, Medioevo cristiano basti ricordare che Papa Gregorio VII, morto nel 1085, uno dei più grandi pontefici della storia della Chiesa, era figlio di un povero capraio. Il cardinale San Pier Damiani (1007-1072), apprezzato consigliere di alti esponenti della gerarchia ecclesiastica, da bambino era guardiano di porci. Gerberto d'Aurillac (ca 940-1003), l'uomo più colto del suo tempo, che divenne papa con il nome di Silvestro II, era un pastore. L'arcivescovo di Parigi Maurizio di Sully (1160-1196), che fece costruire la chiesa di Notre-Dame, era figlio di un mendicante. Sugero, abate di Saint Denis, che governò la Francia durante l'assenza del re Luigi VII partito per la seconda crociata (1147-1149) era figlio di servi. Esiste un'altra istituzione nella storia che possa vantare simili dati?
Anglicani.
Vittorio Messori (Pensare la storia, Paoline, p 72), riprendendo gli studi di uno storico protestante, ci informa che il re Enrico VIII, fondatore della Confessione anglicana, sposo di sei mogli, un paio delle quali fatte decapitare, uccise 72.000 cattolici, rei di voler restare fedeli alla Chiesa di sempre, quella di Roma. Sua figlia Elisabetta I, sempre «in nome di un cristianesimo “riformato” e, dunque, “purificato”» in pochissimi anni fece uccidere un numero di cattolici superiore a tutte le vittime provocate dall'Inquisizione romana e spagnola in tre secoli. Messori ci ricorda, inoltre, che il riformatore Calvino inviava messaggi da Ginevra per incoraggiare lo sterminio. Dopo che il Papa ha chiesto perdono per le colpe dei cattolici, si resta in attesa che ciascuno riconosca le proprie responsabilità.
Schiavi.
Pare che tra il Cinquecento e il 1863, anno in cui venne abolita la schiavitù negli Stati Uniti, vennero deportati come schiavi nelle due Americhe alcune decine di milioni di africani. Nell'immaginario collettivo la colpa di questa immane tragedia viene ascritta in massima parte ai colonizzatori cattolici portoghesi e spagnoli, dimenticando che tra i maggiori responsabili si devono annoverare sì dei cristiani, ma calvinisti olandesi, luterani tedeschi e anglicani britannici, senza contare le indispensabili complicità di animasti africani, che spesso vendevano i loro fratelli, e di arabi musulmani, questi ultimi con il compito di catturare gli schiavi e trasportarli fino all'imbarco. In ogni caso, la Chiesa Cattolica intervenne immediatamente a condannare, già alla fine del Quattrocento, questa pratica disumana. Condanna ribadita da Papa Paolo IV nel 1537 e da Papa San Pio V nel 1568, ripetuta da Papa Urbano VIII nel 1639 e da Papa Benedetto XIV nel 1714.
IL TIMONE – N. 7 – ANNO II – Maggio/Giugno 2000 – pag. 15