Il Timone n. 14 – anno 2001 –
Giordano Bruno.
Secondo quanto scrive Rino Cammilleri (Fregati dalla scuola, effedieffe, p. 77), il monaco domenicano Giordano Bruno (1548-1600), prima di fuggire dall’Italia gettò nel Tevere il suo accusatore. Girovagò per mezza Europa creando ovunque problemi. In Inghilterra, dove venne accolto da Elisabetta I, figlia di Enrico VIII e Anna Bolena, denunciava i cattolici alla corona inglese, collaborando così a quella persecuzione che complessivamente costò la vita a oltre 70.000 “papisti”. Fuggito dall’Inghilterra, si rifugiò a Venezia. Qui lo accolse il nobile Mocenigo, che voleva imparare da Bruno la millantata “arte della memoria”. Scoperto a letto con la moglie del nobile veneziano, questi lo denunciò alle autorità che lo consegnarono all’Inquisizione romana. Dopo otto anni, fu abbandonato al braccio secolare come mago, eretico e sovversivo.
Cuba.
Ogni qual volta i mezzi di comunicazione annunciano una condanna a morte, si levano voci di protesta. Voci frequenti quando il condannato è statunitense, meno frequenti e più deboli se i condannati sono nei paesi islamici, addirittura flebili se a condannare sono i paesi a regime comunista. Le proteste spariscono del tutto se si tratta di condannati cubani. Il regime del dittatore Fidel Castro gode infatti di una benevola comprensione da parte di tanti che pur si dicono difensori dei diritti umani. In ogni caso, ci tocca ricordare, come si legge nel famoso “// libro nero del comunismo”, scritto da insospettabili storici di sinistra, che dal 1959 ad oggi non solo oltre 100.000 cubani hanno sperimentato i campi di lavoro forzato e la detenzione nelle carceri, ma sono state fucilate tra le 15.000 e le 17.000 persone. Provate a fare un conto: si tratta di più di un fucilato al giorno. Si attendono proteste.
Aborto.
La legge 194, approvata nel 1978, la quale consente che in Italia si possa abortire legalmente fino alla 12ma settimana di vita del bambino nel grembo materno, reca la firma di sei uomini politici che appartenevano tutti alla Democrazia Cristiana. Uno di loro, Giulio Andreotti, allora Presidente del Consiglio, intervistato tempo dopo da Vittorio Messori (Inchiesta sul Cristianesimo, p. 210) giustificò quella firma adducendo, in caso di rifiuto, il pericolo di una crisi di governo. Così, l’uomo politico ritenne più opportuno firmare; ma, nonostante ciò, il suo governo cadde pochi mesi dopo. Anche il Presidente della Repubblica di quel tempo, Giovanni Leone, democristiano, fu tra i firmatari della legge. Dopo pochi giorni dovette lasciare il Quirinale in modo disonorante. Commentava a Messori il sacerdote don Divo Barsotti: “Dicono che, se non firmavano, il governo cadeva? Ma che deve importare a un cristiano un governo così?”.
La Salette.
Il 19 settembre 1846, la Vergine Maria, apparendo sulle montagne di La Salette, annunciò calamità per colpa di atteggiamenti irreligiosi: “Faranno penitenza con la carestia. Le noci prenderanno la muffa e le uve marciranno”. Vittorio Messori, nel suo Pensare la storia, (p. 274), ci ricorda che l’anno dopo quella tremenda profezia, giunse in Francia dall’America la “crittogama”, terribile fungo parassita che fa marcire l’uva. Ventun’anni dopo, si manifestò, improvvisa, la “filossera”, pidocchio microscopico che distrusse la metà di tutti i vigneti francesi. E nel 1878 ecco la “peronospora”, sconosciuta fino ad allora, che provocò danni tremendi ai grappoli d’uva. Gli effetti furono tali, ricorda Messori, che oggi in Europa (e specialmente in Francia) non esiste forse una sola specie di vite che sia anteriore al 1847.
Vangelo.
Secondo molti studiosi, il Vangelo di san Giovanni sarebbe stato scritto alla fine del I secolo; per altri, addirittura più tardi, dai suoi discepoli, che l’avrebbero poi attribuito all’Apostolo. Pur restando aperta la questione, sembra certo che alcuni episodi di quel Vangelo siano stati scritti molti decenni prima, addirittura prima del 70, anno in cui Gerusalemme viene distrutta dai Romani. Infatti, il cap. 5, inizia così: “C’è in Gerusalemme, vicino alla porta delle Pecore, una piscina chiamata in ebraico Batzaetà, che ha cinque portici…”. Come si vede, la notizia dell’esistenza di quella piscina viene data nel Vangelo utilizzando l’indicativo presente: “c’è”. Ma questo si poteva scrivere solo prima dell’anno 70. Dopo, infatti, di quella piscina, non restano che rovine. Ecco, dunque, brani di Vangelo, persino dell’ultimo in ordine di tempo, scritti in epoca assai vicina ai fatti della vita di Gesù, quando erano vivi i testimoni oculari e mentire non sarebbe stato proprio possibile.
Scienza e Fede.
L’inventore della scala Mercalli, utilizzata per classificare l’intensità dei terremoti, fu un sacerdote rosminiano, padre Giuseppe Mercalli (1850-1914).
Smentendo la vulgata di quel tempo, secondo la quale non si poteva immaginare che un bravo figlio della Chiesa potesse contemporaneamente essere anche un bravo scienziato, Mercalli – e con lui innumerevoli altri sacerdoti e laici cattolici – fu credente fedele e scienziato serio.
Nominato Cavaliere della Corona d’Italia per meriti scientifici, a lui si deve anche la prima Carta Sismica d’Italia, sulla quale sono segnate le aree ad alto rischio.
IL TIMONE N. 14 – ANNO III – Luglio/Agosto 2001 – pag. 21