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15.12.2024

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Non tutti sanno che…
31 Gennaio 2014

Non tutti sanno che…

 

Il Timone n. 23 – anno 2003 –

 

 

Piani regolatori.

Vittorio Messori, nel suo Pensare la storia (libro obbligatorio per ogni apologeta) ci informa che il processo di scristianizzazione della borghesia liberale e massonica messo in atto tra Otto e Novecento influenzò anche i piani regolatori delle città. Egli cita il noto caso del quartiere Prati, a Roma, dove, contro ogni logica, l’orientamento delle strade fu disegnato in modo da non far mai scorgere l’odiata cupola di san Pietro.
Gli urbanisti erano anche preoccupati di non disegnare, nella pianta del nuovo quartiere, quella croce che detestavano. In cambio, volevano imprimere sulle città i segni del compasso e del triangolo (simbolo del Grande Architetto dell’Universo), emblemi massonici. Dove possibile – conclude Messori – addirittura i due triangoli incrociati (stella di David o sigillo di Salomone) che campeggiano nelle Logge.

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Scienza e fede.

Uno dei padri dell’astrofisica fu il gesuita padre Angelo Secchi (181 81878) la cui opera è ancora ricordata in ogni trattato di classificazione delle stelle a secondo della loro temperatura, in base a uno studio comparativo del loro colore e del loro spettro luminoso. Tale era la fama e la preparazione scientifica di questo gesuita che lo stesso governo dell’Italia anticlericale e massonica, che dopo la presa di Roma (1870) aveva sequestrato molti beni ecclesiastici, fece votare una legge per mantenerlo come direttore a vita della Specola Vaticana, l’Osservatorio annesso al Collegio Romano dei Gesuiti. Nel 1872 padre Secchi si recò a Parigi come membro della Commissione internazionale per la revisione del metro.
In quella occasione volle considerarsi rappresentante del governo pontificio, suscitando forti polemiche dei delegati italiani.
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Discernimento degli spiriti.

Con questa espressione si intende la conoscenza soprannaturale dei segreti del cuore. Dio dà questa grazia a chi vuole. Uno che ne beneficiò molto fu S. Giovanni Vianney (curato di Ars).
Una mattina, durante la Messa, una signora si presentò per ricevere la comunione. Il santo le passò davanti due volte, senza darle la sacra particola.
Alla terza volta, la signora si sentì in dovere di avvertire che non aveva ricevuto la comunione. “No, figlia mia – le rispose il santo curato di Ars – questa mattina avete mangiato qualcosa”. Allora la signora si ricordò che quando si era alzata aveva preso un po’ di pane.

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Lenin.

Resiste nell’immaginario collettivo degli ultimi comunisti rimasti anche in Italia l’idea che Lenin, promotore della rivoluzione bolscevica del 1917, fosse fatto di pasta diversa da Stalin, suo successore e vero colpevole di quel terrore che portò all’eliminazione fisica di decine di milioni di esseri umani nell’URSS comunista. In realtà, Stalin ebbe un maestro esemplare proprio in Lenin.
Questi era convinto che il terrore di massa fosse un metodo indispensabile per costruire la società socialista.
Terrore di massa innanzitutto contro i contadini: una risoluzione del Consiglio della difesa operaia e contadina, emanata il 15 febbraio 1919, proclama che è necessario “prendere ostaggi fra i contadini perché, se non viene spazzata la neve, vengano fucilati”. Avete letto bene: sotto il regime leninista si veniva fucilati anche per non avere spazzato come si doveva la neve.
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Massoneria e fascismo.

Nel suo I mostri della ragione, Rino Cammilleri ricorda l’opinione dello storico G. Vannoni secondo il quale Mussolini si oppose alla Massoneria perché non tollerava poteri superiori al suo e perché la Massoneria si opponeva al progetto di conciliazione dello Stato con la Chiesa cattolica. In una seduta del Gran Consiglio del Fascismo, ironizzando sulla presunta onnipotenza delle Logge, così il Duce si esprimeva: “Sulla potenza della Massoneria e sulle sue famose occultissime propaggini io ho i miei riveriti dubbi: ha essa non dico impedito, ma soltanto saputo di un incontro che io ho avuto pochi giorni fa col cardinale Gasparri? Eppure quell’incontro c’è stato”.
In effetti, all’incontro Mussolini si era fatto accompagnare soltanto dal fedelissimo Acerbo.
Solo non sapeva, evidentemente, che Acerbo era massone.

 

 

IL TIMONE N. 23 – ANNO V – Gennaio/Febbraio 2003 – pag. 21

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