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12.12.2024

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Non tutti sanno che…
31 Gennaio 2014

Non tutti sanno che…

 

Il Timone n. 24 – anno 2003 –


 

Scienza e fede.

Uno dei più celebri scienziati del secolo scorso, il francese Alexis Carrel (1873-1944), Premio Nobel per la Medicina nel 1912, membro della Pontificia Accademia delle Scienze, autore di grandi scoperte e ardite ricerche, in modo speciale nel campo della sopravvivenza dei tessuti avulsi dal corpo, era un fervente cattolico. Da scienziato, egli si opponeva vigorosamente alla concezione materialista della vita e nel celeberrimo libro L’uomo, questo sconosciuto (1935) offrì al mondo una parola di fede nello spirito affermando, con il valore della scienza, l’esistenza di elementi spirituali superiori e la necessità per la vita dell’uomo di riconoscerli e valorizzarli. Disse un giorno ad un sacerdote: «Voglio credere e credo tutto ciò che la Chiesa cattolica vuole che noi crediamo; non ho nessuna difficoltà a farlo, perché nel suo messaggio non trovo nulla in contrasto coi dati accertati dalla scienza».

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Pio XII e gli Ebrei.

I documenti contenuti in 420 buste degli Archivi Vaticani, messe recentemente a disposizione degli studiosi, confermano l’opera del cardinale Eugenio Pacelli, poi Papa Pio XII, in favore degli ebrei perseguitati nella Germania nazista. Con una lettera datata 4 aprile 1933, il cardinale Pacelli, allora Segretario di Stato della Santa Sede, dava ordine al nunzio Orsenigo, che gli era succeduto nella carica diplomatica a Berlino, di aiutare in ogni modo gli ebrei che si
trovavano in difficoltà. Il documento è di straordinaria importanza. Si ricordi che la persecuzione degli ebrei ebbe inizio legalmente il 10 aprile di quell’anno e solo tre giorni dopo Pacelli dava già disposizioni per alleviare le sofferenze degli ebrei. Altro che filonazista o filosemita, come sostiene certa propaganda priva di fondamento storico.

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Gesù storico.

Nel primo secolo dopo Cristo, probabilmente intorno all’anno 73, il filosofo siriaco Mara Bar Sarapion si chiedeva in una lettera, che cosa avevano ricavato “i giudei dall’esecuzione del loro saggio re, visto che da quel momento il regno era stato loro tolto”. Siamo di fronte ad una ulteriore conferma, proveniente da fonte non evangelica, dell’esistenza storica di Gesù Cristo. Infatti, tre anni dopo la distruzione di Gerusalemme, un dotto pagano aveva sentito parlare di Gesù ed evidentemente ne aveva provato una certa ammirazione, come traspare dal suo scritto. Non solo: egli aveva attribuito alla sua morte un significato tale per cui la catastrofe dell’anno 70 costituiva una specie di punizione divina.
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Sindone.

Max Frei Sulzer, uno scienziato svizzero, di fede protestante, morto nel 1983, esperto in microtracce e criminologo di fama internazionale, rilevò sulla Sindone la presenza di pollini di piante presenti in Francia e in Italia ma anche di altre specie che non esistono in Europa. Il polline più frequente presente sulla Sindone era identico a quello fossile che si trova nei sedimenti del lago di Gennesaret e del mar Morto depositati si circa duemila anni fa. Egli identificò sulla Sindone cinquantotto specie di pollini: di queste, diciassette crescono in Francia o in Italia, le altre in Palestina, specie a Gerusalemme e dintorni.
Il fatto che il numero delle specie palestinesi superi di gran lunga quello delle specie europee è spiegabile solo ammettendo che la Sindone sia stata a Gerusalemme prima di venire in Europa. E a Gerusalemme – si ricordi – Gesù fu avvolto in un lenzuolo (Sindone) prima di essere posto nel sepolcro.

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Convertito?

Gustav Husak, il feroce despota della Cecoslovacchia comunista, scelto dall’URSS di Breznev per “normalizzare” il paese appena uscito dalla sanguinosa repressione della Primavera di Praga (1968-69), visse gli ultimi anni della sua vita dimenticato, solo e disprezzato, dopo che il collasso di quel sanguinario regime aveva portato al potere gli anticomunisti di Vac1av Havel (1989).
Sembra che Husak abbia avuto modo di ripensare ai suoi misfatti e, prossimo alla morte, si sia avvicinato a quella fede cattolica che aveva ferocemente combattuto in vita e che era costata alla Chiesa innumerevoli martiri e perseguitati. È certo che Husak venne confortato da un uomo che era diventato il suo amico più caro: monsignor Jan Sokol, Arcivescovo di Trnava, uno che aveva sperimentato sulla sua carne il morso della persecuzione scatenata dal regime di cui Husak era il vertice.
Anche in questo episodio si vede la grandezza della Chiesa Cattolica.

 

 

 


IL TIMONE N. 24 – ANNO V – Marzo/Aprile 2003 – pag. 21

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