Il Timone n. 29 – anno 2004 –
Miracolo
Nel 1903 il medico Alexis Carrel (1873-1945), che nel 1912 sarebbe stato insignito del Premio Nobel , si recò a Lourdes con un treno di pellegrini. Non credente, partecipò al viaggio per dimostrare che i benefici ricevuti dagli ammalati erano frutto di suggestioni. Fu colpito dalle condizioni di salute di una donna, di nome Marie Ferrand. Carrel annotò nel suo diario: “Questa disgraziata ha una peritonite tubercolare all’ultimo stadio. Tutti i suoi parenti sono morti di tubercolosi; ha avuto piaghe tubercolose, caverne polmonari… Temo che mi muoia tra le mani. Se guarisse questa ammalata sarebbe veramente un miracolo”. Portata davanti alla grotta, in condizioni pietose e in fin di vita, sotto gli occhi di Carrel la ragazza guarì completamente. Il medico annotò nel diario: “La moribonda dal viso cianotico, dal ventre teso, dal cuore fiaccato, si era trasformata in poche ore in una ragazza normale”. Un vero miracolo, attestato anche da uno scienziato ateo. Di fronte all’evidenza, Carrel dovette “arrendersi” e si convertì alla fede cattolica.
Comunista spietato
Il 31 gennaio 1943, dopo la sanguinosa disfatta dell’Armir, l’VIII Armata italiana inviata in Russia, Vincenzo Bianco, incaricato da Togliatti di occuparsi del lavoro politico con i prigionieri di guerra italiani, avendo visto i nostri prigionieri morire a grappoli di fame e di stenti in alcuni campi di concentramento sovietici, scrisse a Togliatti perché si attivasse per aiutarli. La risposta di Togliatti si commenta da sola: “La nostra posizione di principio rispetto agli eserciti che hanno invaso l’Unione Sovietica è stata definita da Stalin, e non vi è più niente da dire. Nella pratica però – (qui il lettore è pregato di concentrarsi) – se un buon numero di prigionieri morirà, in conseguenza delle dure condizioni di fatto non ci trovo assolutamente niente da dire. Anzi. E ti spiego il perché. Non c’è dubbio che il popolo italiano è stato avvelenato dalla ideologia imperialista e brigantesca del fascismo […]. Il fatto che per migliaia e migliaia di famiglie la guerra di Mussolini, e soprattutto la spedizione contro la Russia, si concludano con una tragedia, con un lutto personale, è il migliore e il più efficace degli antidoti”. Cinismo spietato di un comunista ortodosso, considerato ancora da qualche nostalgico “Il Migliore”. Si leggano notizie nel bel libro di Ugo Finetti, La resistenza cancellata (Ares 2003).
Perseguitati
Secondo Joseph Zen-kiun, dal settembre 2002 vescovo di Hong Kong, in Cina, la situazione dei cattolici cinesi continua ad essere quella di cristiani perseguitati. In una bella intervista pubblicata sul mensile “Mondo e Missione” (novembre 2003), il vescovo ha ricordato il caso del seminario di Hebei, costruito negli ultimi anni, in grado di ospitare fino a 200 seminaristi. A causa della persecuzione delle autorità comuniste, soltanto a 29 seminaristi è permesso di frequentarlo. Non solo. Nell’ultimo anno le lezioni sono state interrotte e gli studenti sono stati sottoposti al lavaggio del cervello. Per il coraggio dimostrato nel denunciare apertamente queste violazioni della libertà, il vescovo Zen-kiun è considerato dalle autorità “il nemico pubblico numero uno”, scrive il mensile del Pime: decisivo il suo ruolo nella campagna per la democrazia che ha visto scendere in piazza,a Hong Kong, ben seicentomila persone, il 1° luglio scorso.
Scienza e fede
Nel 1989, Jean Delumeau, professore al Collége de France, scriveva la prefazione ad un serie di testimonianze spontanee rilasciate da diversi scienziati del più alto livello riguardanti l’accordo e le convergenze che essi coglievano fra la loro ricerca, strettamente scientifica, e la loro fede religiosa. Una di queste testimonianze era offerta da Jean Dorst, professore di zoologia dei mammiferi e degli uccelli, già direttore del Museo Nazionale di Storia Naturale. Il pretsigioso scienziato, dopo aver ribadito che “l’ordine che riscontriamo nel mondo vivente” deve necessariamente la sua origine ad “una potenza superiore” e che “Io chiamo tale potenza Dio”, ha ricordato la significativa e fulminante risposta del suo maestro di biologia ad una delle sue studentesse: “Sì, signorina, ho incontrato Dio proprio dove lei non lo incontrerà mai… al vertice della scienza!”.
Garibaldi e i cattolici
Dopo avere scalato tutti i gradi della Massoneria, acerrima e violenta nemica della Chiesa cattolica, e averli abbandonati tutti tranne quello di Gran Maestro onorario, conferitogli a vita il 23 giugno 1867, Garibaldi aderisce all’Anticoncilio di Napoli, assise convocata nel 1869 in contrapposizione al Concilio Vaticano, che avrebbe aperto i suoi lavori l’8 dicembre di quell’anno, invitando i partecipanti a “Rovesciare il mostro papale, causa prima dell’ignoranza e delle discordie nella famiglia umana; edificare sulle sue rovine la ragione e il vero, basi naturali dell’unità morale delle nazioni […]; eliminare il prete, bugiardo e sacrilego insegnatore di Dio, e ostacolo primo all’unità morale delle nazioni”. In quella occasione Garibaldi, che aveva fatto della lotta contro il clero cattolico il fulcro del suo impegno politico, scrive la lettera A’ miei amici e fratelli d’armi, in cui definisce papa Pio IX “un metro cubo di letame”.
IL TIMONE – N. 29 – ANNO VI – Gennaio 2004 – pag. 25