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12.12.2024

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Non tutti sanno che…
31 Gennaio 2014

Non tutti sanno che…

Il Timone n. 112 – anno 2012 –


PRIMATI DI SCALABRINI

Nella storia della Chiesa ci sono delle “prime volte”. Ebbene, non tutti sanno che il primo Congresso Catechistico Nazionale si celebrò a Piacenza nel 1899, per iniziativa dell’allora vescovo della diocesi Mons. Giovanni Battista Scalabrini. Vi parteciparono un cardinale, 11 vescovi e 400 rappresentanti delle diocesi italiane. Nell’occasione, fu discussa la proposta scalabriniana del catechismo unico, sostenuta anche dal vescovo di Mantova, futuro papa san Pio X che, divenuto pontefice, la realizzerà, e la proposta di catechismi specifici per adulti, operai, fidanzati, comunicandi, studenti delle scuole superiori, ecc. Nel libretto di P. Stelio Fongaro, Beato Giovanni Battista Scalabrini. Vescovo e fondatore. Profilo (Casa Madre dei Missionari di S. Carlo Scabriniani, Piacenza) si enumerano altri suoi primati: 5 visite pastorali fatte di persona; 3 sinodi; la prima rivista catechistica italiana (e seconda al mondo); la proposta del primo catechismo unico per gli italiani, anche emigrati; l’istituzione della prima cattedra di catechetica; la prima Congregazione religiosa missionaria per gli emigrati italiani.

SACRAMENTI

I Sacramenti sono “efficaci” perché in essi agisce Cristo, che comunica la grazia significata nel rito sacramentale. Per questo si dice che i Sacramenti agiscono ex opere operato, vale a dire per il fatto stesso che l’azione viene compiuta in virtù dell’opera salvifica di Cristo e non della giustizia dell’uomo che lo conferisce o lo riceve. Quando un sacramento è celebrato in conformità all’intenzione della Chiesa, la potenza di Cristo agisce in esso, indipendentemente dalla santità personale del ministro o dallo squallore esterno del rito. Ad esempio: un sacerdote che celebra l’Eucaristia in peccato mortale, o assolve, non rende invalido un Sacramento, purché lo faccia in conformità all’intenzione della Chiesa. Se l’“efficacia” è assicurata da Cristo, i “frutti” dipendono invece anche dalle disposizioni di chi li riceve. Si legga l’agile volumetto di Giovanni Burdese, I sette Sacramenti. L’infinito qui è ora (CLV – Edizioni Vincenziane, 2011), con una bella presentazione di Mons. Luigi Negri, vescovo di San Marino-Montefeltro e collaboratore del Timone.

ADAMO

San Tommaso d’Aquino spiega, nella Somma Teologica, che Adamo non vedeva Dio quale è, a meno che non fosse rapito in estasi; perché la visione di Dio è la beatitudine, e chi gode della beatitudine non è tale da rivolgere altrove la volontà e quindi non può peccare. Così è lo stato dei beati in Cielo. Adamo, però, aveva di Dio una scienza più perfetta della nostra. Non solo: dovendo essere il capo di tutto il genere umano e avendo con ciò l’onore di istruirlo, Adamo aveva piena conoscenza delle cose naturali e sufficiente conoscenza delle cose soprannaturali.

TOPI… DEL DIAVOLO

Nel bel libro di don Marcello Stanzione e Carlo di Pietro, i Santi e il Demonio. La perenne lotta fra bene e male (Sugarco, 2012), si trova una carrellata di santi che hanno avuto a che fare in prima persona con il “Principe di questo mondo”. Nell’elenco, peschiamo il caso della Venerabile Elisabetta Sanna, nata a Codrongianos (Sassari) nel 1788, madre di cinque figli, rimasta vedova a 37 anni e, dopo aver fatto voto di castità, vissuta a Roma fino alla morte, nel 1857. La Sanna attribuiva al demonio quella straordinaria irruzione di topi che avveniva di giorno nella sua camera. Questi passeggiavano per tutta la stanza con la più grande padronanza, anche alla presenza sua e di altre persone e se portavano qualcosa da mangiare – che la Serva di Dio avrebbe certamente donato ai più bisognosi, perché per sé non teneva nulla – i topi guastavano tutto in un momento, senza però mangiarlo. Interrogata su queste infestazioni diaboliche, la Venerabile rispondeva che il demonio non può fare nulla di più di ciò che Dio gli permette e nulla ottiene contro quelli che hanno una vera fiducia in Dio e nella Beata Vergine Maria.

DALLA MORTE ALLA VITA


Su La Bussola Quotidiana del 25/2/2012 (www.labussolaquotidiana.it ), MarcoRespinti ripercorre la vita di Bernard Nathanson, direttore per lungo tempo della più grande clinica di aborti di New York, scomparso lo scorso anno. Nathanson, dichiaratosi «personalmente responsabile di 75mila aborti», fu protagonista del “Sessantotto” americano, favorevole alla rivoluzione sessuale, alla pillola, al femminismo, al superamento della società borghese. Quando negli anni 1970 si scoprirono gli ultrasuoni, Nathason vide le fotografie ecografiche dei feti nei ventri delle madri, ebbe un sussulto e, di fronte all’evidenza di un atto omicida come l’aborto, decise di diventare un convinto difensore della vita. Nel 1984 Nathanson scosse il mondo documentando con la cinepresa l’atto terribile dell’aborto, nel filmato The Silent Scream (“L’urlo silenzioso”). Non tutti sanno che nel 1996 Nathanson scrisse un libro, intitolato The Hand of God: A Journey from Death to Life by the Abortion Doctor Who Changed His Mind (“La mano di Dio: il viaggio dalla morte alla vita del medico abortista che ha cambiato idea”) nel quale narra anche della sua conversione e della sua accoglienza nella Chiesa Cattolica per merito di don C. John McCloskey III, uno dei sacerdoti più noti dell’Opus Dei negli Stati Uniti.


IL TIMONE N. 112 – ANNO XIV – Aprile 2012 – pag. 25

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