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14.12.2024

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Non tutti sanno che…
31 Gennaio 2014

Non tutti sanno che…

Il Timone n. 121 – anno 2013 –


LA VIA PIÙ BREVE

“Le vie del Signore sono infinite”. È, questa, una nota e popolare espressione per indicare che sono molte le strade che possiamo percorrere in questa vita terrena per guadagnare il Paradiso. Ma quella più breve – secondo papa san Pio X – è la Santa Comunione. Parlando agli iscritti alle Confraternite del Santissimo Sacramento, papa Sarto spiegò che ci sono molte vie per andare in Cielo: una è data dalla innocenza, ma questa è destinata soprattutto ai bambini; anche la penitenza è un’ottima via, ma fa paura; un’altra è data dalle prove della vita, dalle tribolazioni e dalla croce, ma quando si avvicinano tutti piangono e pregano di esserne liberati. Insomma, alla fin fine la via più breve, la più sicura, la più facile è proprio la SS Eucaristia. «È tanto facile accostarsi alla Sacra Mensa ed ivi gustare le gioie del Paradiso», diceva il Papa in quel discorso. Si legga il bel libro di Pier Luigi Bondioni, San Pio X. Profeta riformatore (Fede & Cultura, 2012).


IL VERBO DI DIO

Il grande san Tommaso d’Aquino spiega, nel Credo. Commento al Simbolo degli apostoli (ESD, 2012), che siccome il Verbo di Dio è il Figlio di Dio, ne consegue che tutte le altre parole di Dio hanno una certa somiglianza con questo suo Verbo. Per questo dobbiamo: 1) ascoltare volentieri le parole di Dio e questo sarà il segno del nostro amore per lui; 2) credere alle parole di Dio, perché così il Verbo di Dio, ossia Cristo, abita in noi; 3) meditare continuamente il Verbo di Dio che abita in noi, perché non basta credere alla parola ma occorre anche meditarla, altrimenti non gioverebbe. E meditare è cosa molto utile contro il peccato; 4) comunicare agli altri la parola di Dio, predicando, ammonendo, infiammando; 5) mettere in pratica la parola di Dio. Secondo s. Tommaso, la Beata Vergine Maria attuò perfettamente questi doveri, quando: 1) concorse alla generazione del Verbo, ascoltando l’annuncio; 2) vi diede il consenso per fede, rispondendo: Eccomi, sono la serva del Signore; 3) lo ricevette e portò nell’utero; 4) lo diede alla luce, lo nutrì e allattò.

LO SCONGIURO

Spiega Antonio Royo Marin (1913-2005) nel classico Teologia della Perfezione cristiana che lo “scongiuro” è un atto di religione che consiste nell’invocazione del nome di Dio, o di qualche cosa sacra, per indurre altri a compiere qualcosa o a desistere da qualche proposito. Fatto col dovuto rispetto e con le necessarie condizioni – verità, giustizia e giudizio – è lecito e onesto. La Chiesa ne fa uso specialmente negli esorcismi contro il demonio.

SANTO MEDICO

Intervenendo con una relazione al Convegno Generale della Famiglia del Cuore Immacolato di Maria, tenutosi a Sacrofano (Roma) nel novembre scorso, il prof. Giuseppe Noia, ginecologo e neonatologo del Policlinico Gemelli di Roma, ha ricordato la bella figura di Giuseppe Moscati (1880-1927), medico tra i più popolari del XX secolo, canonizzato da papa Giovanni Paolo II nel 1987. Moscati – ha detto il prof. Noia – pregava quotidianamente due ore davanti al Santissimo Sacramento e a mezzogiorno, in ospedale, fermava il giro e recitava con i suoi studenti l’Angelus, senza alcun “rispetto umano” e senza alcun timore. Non solo: dopo aver lavorato in ospedale, andava nei quartieri poveri di Napoli per curare gratuitamente le persone. A volte, sulle ricette scriveva “un Rosario al giorno”. Talvolta, non voleva essere pagato; anzi, spesso nelle case povere, lasciava una busta con del denaro, senza che se ne accorgessero. Si legga la bella sintesi dell’intervento del prof. Noia nel mensile della Famiglia del Cuore Immacolato, Maria di Fatima (gennaio 2013).


COSTANTINO

Quest’anno ricorre il 1700mo anniversario dell’editto di Milano, emanato dall’imperatore Costantino, con il quale viene assegnata al Cristianesimo la condizione giuridica di religio licita, rovesciando un senatoconsulto di tre secoli prima che dichiarava non licet esse christianos (“i cristiani non devono esistere”). Nel bel volume 313 l’Editto di Milano. Da Costantino ad Ambrogio, un cammino di fede e libertà (San Paolo, 2013), curato dal Centro Culturale Cattolico San Benedetto, ci viene ricordato che oltre all’Editto Costantino prese altre decisioni favorevoli al cristianesimo: nel 321 santifica la domenica istituendola come giorno di festa; nel 324 proibisce magie e alcuni riti pagani, chiude i templi e vieta che nei giochi si sacrifichino i condannati a morte; nel 326 emana una legge che proibisce l’adulterio e vieta di portare a casa le concubine; stabilisce che gli ebrei non possano più convertire gli schiavi e praticare su di loro la circoncisione. Con Costantino, il clero assume un’importanza sociale elevata, attirando anche per questa ragione le migliori intelligenze dell’impero.


IL TIMONE N. 121 – ANNO XV – Marzo 2013 – pag. 25

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