Il Timone n. 130 – anno 2014 –
SOLO CRISTIANI
Nella Prefazione del loro agile e succoso libro Scienziati in tonaca. Da Copernico, padre dell’eliocentrismo, a Lemaître, padre del Big Bang (La Fontana di Siloe, 2013), gli autori Francesco Agnoli e Andrea Bartelloni ricordano che molti sacerdoti cattolici e qualche pastore protestante sono da considerarsi all’origine di svariati campi dell’indagine scientifica. Nel libro si racconta di molti di loro, per esempio, del monaco cattolico Gregor Mendel che è il padre della genetica e di Nicolò Stenone, vescovo e beato, che è stato l’iniziatore della moderna geologia, passando per il canonico Nicolò Copernico fautore della teoria eliocentrica e molti altri. Ma – notano gli autori – la medesima cosa non si può dire di nessun imam, nessun rabbino, nessuno sciamano, nessun bramino indù, nessun monaco buddista. Nessuno di essi ha meriti in campo scientifico. Questo perché – è sottinteso – soltanto il Dio cristiano è “Logos”, dunque ragione, e solo la fede cristiana è compatibile con l’umana ragione.
CRISTO RE
Papa Pio XI stabilì la festa di Cristo Re con l’enciclica Quas Primas dell’11 dicembre 1925. Piero Mainardi, nel suo L’amore di Dio, dal Sacro Cuore alla Divina Misericordia (D’Ettoris Editori, 2013), ricorda che con tale disposizione il Pontefice intendeva rimediare ai mali pubblici e privati di quel tempo, in modo particolare a quella «peste del laicismo» che nega «l’impero di Cristo su tutte le genti» e il diritto della Chiesa di ammaestrarle, facendo leggi e governando i popoli per condurli alla felicità del Cielo. Tra i mali ai quali Pio XI voleva porre rimedio, v’era anche quello che comparava la religione cristiana alle false religioni, abbassandola «indecorosamente al livello di queste », senza dimenticare la condanna del tentativo di sottometterla al potere civile. Infine, nell’enciclica si condannava decisamente «quelli che vogliono sostituire alla religione di Cristo un sentimento religioso naturale» o, addirittura, tentavano «di poter fare a meno di Dio».
VITA CRISTIANA
Il fine assoluto per il quale esiste tutto il creato è la gloria di Dio. Nel suo celeberrimo Teologia della perfezione cristiana, Antonio Royo Marin (1913-2005) spiega come Dio abbia disposto che questa glorificazione si realizzi esclusivamente per mezzo di Cristo, con Cristo e in Cristo. Tutto quello che l’uomo cerca fuori di Cristo non serve a glorificare Dio. La vita cristiana è pertanto tutta qui: incorporarsi sempre più a Cristo per compiere tutto «per lui, con lui e in lui», sotto l’impulso dello Spirito Santo per la gloria del Padre.
“MANDELA” DIMENTICATI
Traendo spunto dai funerali di Nelson Mandela (morto il 5 dicembre 2013), che ha trascorso 27 anni in carcere, il giornalista Antonio Socci ricordava che vi sono dei testimoni della fede che hanno pagato – e stanno tuttora pagando – il loro amore a Cristo e alla Chiesa con pene detentive di molto superiori a quella subita dal leader sudafricano e dei quali, però, nessuno si preoccupa. Per esempio, Monsignor Giacomo Su Zhimin, vescovo cattolico di Baoding (Hebei), che ha trascorso 41 anni in lager e prigioni varie, «senza alcuna accusa e senza alcun processo» (come scrive l’agenzia dei missionari del Pime, Asianews). Ottantenne, ha passato metà della sua vita in prigione ed è tuttora incatenato, ma non si sa dove e il regime comunista si rifiuta di dare qualsiasi informazione, anche alla famiglia. Un caso analogo è quello di monsignor Cosma Shi Enxiang, vescovo cattolico di Yixian. A 90 anni di età ne ha passati 52 fra lager, prigioni e lavori forzati. La sua via crucis cominciò nel 1957. L’ultima volta è stato arrestato il 13 aprile del 2001 e da allora non se ne sa più nulla.
GRANDEZZA DI MARIA SS
Padre Paolo Siano, religioso appartenente alla famiglia dei Frati Francescani dell’Immacolata, in un saggio pubblicato – insieme ad altri saggi di prestigiosi autori – nel volume Assunta perché Corredentrice (Casa Mariana Editrice, 2013) ricorda che san Bernardino da Siena (1380-1444) andava predicando l’esistenza di tre “candori” nella Beata Vergine Maria: uno intellettuale, uno corporale, uno esemplare. Circa il primo (intellettuale), Maria conobbe tutte le cose create da Dio in cielo, terra e mare (conoscenza “corporale”); tutte le anime che sono e che saranno in Paradiso, all’inferno, in Purgatorio e nel Limbo (conoscenza “razionale”); tutta la natura angelica «a uno a uno» (conoscenza “spirituale”); e soprattutto ebbe una conoscenza di Dio superiore a tutta la conoscenza sommata dei Patriarchi, Profeti, Apostoli, Confessori, ecc., e di tutte le creature (conoscenza “increata divinale”). Circa il secondo “candore” (corporale), Maria fu gradita a Dio più di tutte le creature e in quanto al terzo (esemplare) Maria fu specchio di tutte le virtù.
IL TIMONE N. 130 – ANNO XVI – Febbraio 2014 – pag. 25
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