Il Timone n. 125 – anno 2013 –
SANTA DEGLI IMPOSSIBILI
È praticamente noto a tutti che santa Rita da Cascia viene chiamata la «Santa degli impossibili» ad indicare come a lei ci si rivolge quando il miracolo richiesto nelle preghiere sia – per modo di dire – oltre ogni “misura”. Nell’agile biografia dedicata alla Santa, (“Rita da Cascia. La santa degli impossibili”, La Fontana di Siloe, 2013), Cristina Siccardi, firma del Timone, ricorda un fatto che non tutti sanno, e cioè che i miracoli iniziarono subito per santa Rita, fin dal suo concepimento. Infatti, le prime fonti narrano di un sogno che la madre Amata Ferri fece, nel quale un angelo le annunciò la nascita di una bambina splendente come il sole, di nome Margherita. Da tener presente il fatto che fino ad allora non esisteva traccia, liturgica o anagrafica, del nome Rita. Amata e il padre Antonio Lotti ebbero Rita in tarda età. Dunque, si può dire che Rita fu annunciata dal Cielo, a genitori ormai di età avanzata, come era accaduto per Giovanni il Battista. Si legga l’agile biografia della Siccardi, ricca di tanti fatti che hanno impreziosito la straordinaria vita della “Santa degli impossibili”.
FORMULA PER DIVENTARE SANTO
Il 24 giugno 1855, onomastico di don Bosco, si fece grande festa all’oratorio, come tutti gli anni. Don Bosco, per ricambiare tanto affetto, chiese ai ragazzi di scrivere su un foglietto il regalo che desideravano da lui, assicurando che avrebbe fatto tutto il possibile per accontentarli. Gli giunsero richieste tra le più stravaganti, come quella di un ragazzo che aveva chiesto in dono cento chili di torrone «per averne per tutto l’anno». Don Bosco fu colpito particolarmente dalla richiesta del giovane Domenico Savio, che aveva scritto: «Mi aiuti a farmi santo». Don Bosco prese sul serio quelle parole. Chiamò Domenico e gli disse: «Ti voglio regalare la formula della santità. Eccola: Primo: allegria. Ciò che ti turba e ti toglie la pace non viene da Dio. Secondo: i tuoi doveri di studio e di pietà. Attenzione a scuola, impegno nello studio, impegno nella preghiera. Tutto questo non farlo per ambizione, ma per amore del Signore. Terzo: far del bene agli altri. Aiuta i tuoi compagni sempre, anche se ti costa sacrificio. La santità è tutta qui». Ai nostri ragazzi dovremmo insegnare che diventare santi non è poi così difficile…
SCOMUNICA
San Tommaso d’Aquino spiegava, nella Somma teologica, che come Dio punisce i peccatori mandando castighi per indurli a penitenza e abbandonandoli a se stessi perché riconoscano la propria insufficienza, così anche la Chiesa, quando utilizza la severissima misura disciplinare della scomunica, separa i peccatori dai fedeli perché arrossiscano e li priva dei beni spirituali perché sentano la loro “povertà”. La scomunica, misura estrema, ha la funzione di “medicina” per l’anima.
CAINO “PRIMO MASSONE”
La nascita della Massoneria moderna viene fatta risalire all’anno 1717, quando quattro logge londinesi si fondono e costituiscono la Gran Loggia di Londra. Sei anni dopo, nel 1723, vedranno la luce le prime Costituzioni della Gran Loggia, attribuite al pastore presbiteriano James Anderson. Non tutti sanno che queste Costituzioni offrono una storia mitica che inizia con Dio che ha iscritto la Geometria nel cuore di Adamo il quale l’ha trasmessa ai suoi figli. E qui, Caino fa la sua gran bella figura, più di Adamo e più dello stesso Cristo (ricordato brevemente in una sola riga), perché risulta essere il primo costruttore di città, dunque il primo vero massone. E a Caino e ai suoi figli è dedicato un intero paragrafo, invece il povero Abele non è nemmeno nominato. Si legga l’imponente, ricchissimo libro di P. Paolo M. Siano FI, La Massoneria tra esoterismo, ritualità e simbolismo. Vol I. Studi vari sulla Libera Muratoria (Casa Mariana editrice, 2012). Si faranno scoperte interessanti….
SPERANZE CONCRETE
Il rischio che la drammatica crisi attuale, anche e soprattutto della fede, spinga alcuni a ritenere imminente l’avverarsi di situazioni apocalittiche è ben affrontato da un ottimo saggio di Guido Vignelli, Fine del mondo? O avvento del Regno di Maria (Fede & Cultura, 2013). L’autore ricorda che molte rivelazioni profetiche riconosciute dalla Chiesa annunciano un futuro di riscatto, riscossa e trionfo. Per esempio, nel 1689, Gesù rivelò a santa Margherita Maria Alacoque il trionfo storico del Sacro Cuore: «Io regnerò, malgrado i miei nemici! Il mio Cuore adorabile vuole trionfare sui grandi della terra (…) abbattendo tutti i nemici della Santa Chiesa». E non solo. Anche a Fatima, pur minacciando castighi se il mondo non si fosse convertito, Maria profetizzò il trionfale avvento del proprio Regno, che non chiuderà la storia ma anzi ne aprirà una fase nuova: «Infine, il mio Cuore Immacolato trionferà; il Santo Padre mi consacrerà la Russia, che si convertirà, e al mondo verrà concesso un tempo di pace». Vignelli ricorda che questo “tempo di pace” non è quello eterno e definitivo, ma un’epoca temporale e provvisoria che si realizzerà sulla Terra e nella storia.
IL TIMONE N. 125 – ANNO XV – Luglio/Agosto 2013 – pag. 25
Riceverai direttamente a casa tua il Timone
Se desideri leggere Il Timone dal tuo PC, da tablet o da smartphone
© Copyright 2017 – I diritti delle immagini e dei testi sono riservati. È espressamente vietata la loro riproduzione con qualsiasi mezzo e l’adattamento totale o parziale.
Realizzazione siti web e Web Marketing: Netycom Srl