Regia: Mario Soldati
Con Renato Rascel, Peppino De Filippo, Carla Gravina.
1959 – 103’ minuti
Nel voler a tutti i costi definire il genere di un film, mi trovo in una certa difficoltà se devo farlo per "Policarpo, ufficiale di scrittura". Potrebbe essere giusto catalogarlo come commedia. anche se questo mi sembrerebbe alquanto riduttivo e non perché il film non abbia i toni della commedia ma perché è effettivamente molto di più. La storia è ambientata ai primi del '900 ed è quella di un impiegato ministeriale, che "tampinato" costantemente dal suo capufficio cerca in tutti i modi d'arrivare alla tanto sospirata promozione. Tutti i suoi sforzi, però, non daranno i frutti sperati. Mario Soldati dirige in modo lieve un film che, pur rappresentando un quadro storico di più di cento anni fa, riesce in più di un'occasione a farci ancora sorridere. Molto del merito va a un grandissimo (nel senso artistico) Renato Rascel che, pur usando tutti i toni che la commedia gli mette a disposizione, non cede alla tentazione di buttare tutto sul "macchiettistico". Sarebbe ingiusto non ricordare il bravissimo Peppino De Filippo, che nel ruolo del capufficio con velleità aristocratiche mette in mostra una buona dose di perfidia e umanità. Molte apparizioni di attori noti: da uno sfaticato Alberto Sordi che rifiuta un lavoro perché faticoso da raggiungere, a un sofferente Tognazzi che chiede alla tintora la cortesia di non inamidare più la sua biancheria. Da ultimo devo assolutamente segnalare il piacevolissimo motivetto, scritto dallo stesso Rascel, che in maniera apparentemente scherzosa sintetizza tutta la storia del film. Da osservare con divertita nostalgia.
IL TIMONE – N. 53 – ANNO VIII – Maggio 2006 – pag. 63