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13.12.2024

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Profili di Papi: Gregorio XIII
2 Aprile 2014

Profili di Papi: Gregorio XIII

Insieme ai pontefici san Pio V e Sisto V, è stato uno dei massimi rappresentanti della Controriforma. Si è preoccupato molto della formazione del clero, allora assolutamente necessaria. A lui si deve anche la riforma del calendario

Nome:                           Ugo Boncompagni
Data nascita:                1 gennaio 1502
Elezione:                       14 maggio 1572
Incoronazione:              20 maggio 1572
Durata:                          12 anni, 10 mesi, 28 giorni
Data morte:                   10 aprile 1585
Sepolto:
                        S. Pietro, Roma
Posizione cronologica:  226

Originario di una famiglia borghese di Bologna, Ugo Boncompagni nasce il 1° gennaio 1502. Studia legge diventandone presto titolare della cattedra. Cade nelle maglie della moda libertina rinascimentale al punto da avere un figlio illegittimo da una relazione, tale Giacomo, nato nel 1548. Poi muta radicalmente condotta, abbracciando uno stile più consono alla vita ecclesiastica che desidera intraprendere. Si trasferisce a Roma, dove viene subito notato per la sua preparazione giuridica da Paolo III (1534-1549) e Paolo IV (1555-1559) che lo “assumono” come giurista e diplomatico. In curia svolge una lunga carriera ricoprendo molte cariche prestigiose, senza mai ricercare ricchezze e onori, con una vita, anche da cardinale, morigerata e ritirata. È sacerdote a circa quarant’anni e nel 1558 diventa vescovo di Vieste. Intanto conosce il cardinale Carlo Borromeo (1538-1584) che stima fin da subito cercando di seguire il suo straordinario esempio di vita.
Alla notizia della sua elezione il 12 maggio 1572, dopo un conclave durato solo due giorni, il popolo esulta nella convinzione che il suo carattere amabile e pacifico avrebbe attenuato, se non arrestato, il severo processo di riforma portata avanti dal predecessore Pio V (1566-1572). Non sarà così: Gregorio XIII si rivelerà particolarmente fermo nell’applicazione delle indicazioni del Concilio di Trento, dispiegando tutte le energie a sua disposizione, nonostante i 70 anni. I risultati non mancheranno.
Lavoratore indomito, interrompe gli impegni di stato solo per assolvere ai doveri religiosi. Non celebra mai la messa senza essersi prima confessato. Magnanimo verso i poveri, non rifiuta mai un aiuto agli orfani e alle vedove.
Gregorio potenzia i seminari a Roma per area linguistica, così da formare i futuri sacerdoti, soprattutto quelli provenienti dai Paesi protestanti, nella piena e consapevole fedeltà a Roma. Affida i seminari ai Gesuiti, i quali diventano effettivamente il braccio destro del papato, secondo il desiderio di sant’Ignazio. Gregorio è considerato il secondo fondatore del collegio Romano, quello che ancora oggi viene chiamato in suo onore la “Gregoriana”. Arricchisce e rilancia il Collegio germanico (“Germanicum”), quello ungherese e quello inglese. Altri ne vengono fondati così da trasformare Roma oltre che centro amministrativo della Chiesa, anche punto di riferimento per la formazione sacerdotale e per la scienza teologica e filosofica.
Grande alleato nell’opera di controriforma è il re spagnolo Filippo II (1556-1598). Il Papa lo spinge ad occupare i territori del nord della Gran Bretagna per restituire la libertà ai cattolici, in opposizione al regime di Elisabetta I (1558-1603) che persegue una politica ferocemente dispotica contro i cattolici, le cui richieste di libertà religiosa sono spesso represse nel sangue.
In Francia, la regina madre Caterina de’ Medici amministra una nazione divisa tra cattolici, guidati dai duchi di Guisa, e protestanti (ugonotti) capeggiati dall’ammiraglio Gaspard de Coligny.
In occasione del matrimonio tra la figlia di Caterina, Margherita di Valois, e l’ugonotto Enrico re di Navarra rampollo dei Borboni, una grande quantità di protestanti si raduna nella capitale francese. L’occasione si presta all’eliminazione in un colpo solo degli ugonotti che minacciano di prevalere sul debole re Carlo IX, figlio di Caterina.
Si delinea così la famigerata notte di San Bartolomeo del 23/24 agosto 1572, quando vengono trucidati migliaia di ugonotti. Enrico tuttavia viene risparmiato. Papa Gregorio, come più volte documentato, è all’oscuro del progetto. Dopo l’accaduto esulta alla notizia della “vittoria” dei cattolici celebrando un Te Deum di ringraziamento più che altro per lo scampato pericolo per i sovrani cattolici francesi nella convinzione che la minaccia ugonotta sia definitivamente annullata.
Gregorio sviluppa le missioni, soprattutto verso i popoli lontani e sconosciuti. Grande successo ha l’evangelizzazione del Giappone, grazie all’opera feconda del gesuita P. Alessandro Valignani, tanto da invitare quattro principi cristiani giapponesi convertiti a recarsi in pellegrinaggio a Roma per rendere omaggio al Papa. Partono il 25 febbraio 1582 da Nagasaki, accompagnati da P. Valignani, e giungono a Roma il 23 maggio del 1585 accolti con grande gioia da Gregorio, commosso al punto da esclamare: «Ora lascia, o Signore, che vada il tuo servo in pace». In effetti, due mesi dopo, il 10 aprile, Gregorio XIII muore.
Nel 1575, aveva indetto il Giubileo conferendogli una connotazione di penitenza e di conversione, più che di celebrazione della grandezza della cristianità, come si era soliti fare. Gregorio si prodiga per i bisogni dei pellegrini, dando il via a una reale trasformazione morale di Roma.
Certamente l’evento per cui Gregorio XIII viene maggiormente ricordato è la modifica del calendario giuliano, proclamato da Giulio Cesare nel 46 a.C. Attraverso osservazioni astronomiche, si scopre che le 6 ore complementari dei 365 giorni dell’anno in realtà sono 6 ore, 11 minuti e 12 secondi, che accumulandosi nell’arco di circa 1500 anni hanno comportato una sfasatura di 10 giorni della reale posizione del Sole rispetto alla Terra. In questo modo, l’equinozio di primavera (dal quale si calcola la data della S. Pasqua e di conseguenza delle successive feste “mobili” del calendario liturgico) non è più collegato al 21 marzo. Quindi, ricollocare correttamente l’equinozio, oltre a una preoccupazione scientifica, risponde anche a una esigenza religiosa. Gregorio XIII promulga il 24 febbraio 1582 la bolla Inter gravissimas con la quale si stabilisce che il 5 ottobre 1582 diventa il 15 ottobre 1582 e l’anno bisestile negli anni centenari non multipli di 400 viene soppresso, in modo da recuperare automaticamente in avvenire lo scarto di quella manciata di minuti.
Durante il suo pontificato, intensa rimane l’attività dell’Inquisizione romana, in particolare verso coloro che ritornano all’ebraismo dopo essere stati battezzati. Con la bolla del 1° giugno 1581 reintroduce la pratica della predicazione del Vangelo agli ebrei che porterà numerose conversioni, oltre a ricordare con chiarezza come essi non abbiano trovato migliore condizione che negli Stati cristiani, e in particolare nello Stato pontificio.  

IL TIMONE – Aprile 2014 (pag. 54-55)      

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