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12.12.2024

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Roma cattolica cinque volte ‘prima’!
31 Gennaio 2014

Roma cattolica cinque volte ‘prima’!

Pubblichiamo il testo della conversazione che Gianpaolo Barra, direttore de “il Timone”, ha tenuto a Radio Maria, giovedì 28 gennaio 2000, durante la “Serata Sacerdotale”, condotta da don Tino Rolfi. Conserviamo lo stile colloquiale e la divisione in paragrafi numerati,utilizzata per i suoi appunti dall’autore

1. Se dobbiamo dare un titolo alla conversazione odierna potremmo utilizzare una sola parola: Roma. O meglio: i primati di Roma. Meglio ancora: i primati della Chiesa di Roma.
2. A chi, per grazia di Dio, ha il dono della fede, della vera fede, che è soltanto la fede cattolica, il nome Roma evoca una realtà importantissima, richiama alla mente verità fondamentali, inerenti la nostra fede e che ci distinguo no da altri cristiani.
3. L’anno passato, in diverse conversazioni radiofoniche [pubblicate in volume dal titolo “Perché credere”], abbiamo trattato la figura, il ruolo, i compiti del Romano Pontefice e abbiamo esaminato le ragioni del Primato del Vescovo di Roma su tutti gli altri pastori della Chiesa.
4. Primato su tutta la Chiesa universale. Primato di giurisdizione, primato di governo, di onore e dignità.
5. Ora vedremo altri primati della Chiesa di Roma; primati significativi e utili per confermarci nella convinzione che Roma ricopre un ruolo fondamentale per la nostra fede cattolica.
6. Non per niente, anche taluni di coloro che si sono separati dalla vera Chiesa, dalla Chiesa di Roma, si considerano legati alla città eterna. Hanno sentito il bisogno di sottolineare una qualche loro relazione con Roma, per giustificare in qualche modo (modo che noi riteniamo sbagliato) la scelta di separarsi dalla Chiesa cattolica.
7. Ricordiamo, per fare un primo esempio, gli scismatici della Confessione greco ortodossa, i cosiddetti “Cristiani ortodossi”, che fanno capo al Patriarca di Costantinopoli. Bene, essi considerano Costantinopoli come la seconda Roma, dopo quella dei Papi.
8. Pensiamo, per fare un secondo esempio, agli scismatici della Confessione ortodossa russa. Essi considerano Mosca, ove ha sede il Patriarca di tutte le Russie, come la terza Roma, dopo quella dei papi e quella di Costantinopoli.
9. Insomma, come si può ben vedere, siamo di fronte al tentativo di giustificare l’esistenza e la legittimità delle confessioni nate dal seno dell’unica Chiesa cattolica creando un ponte storico con la Chiesa madre, con la Chiesa di Roma. Un modo per dire che soltanto chi si richiama a Roma può vantare di essere la vera Chiesa di Cristo.
10. Noi siamo ben consapevoli che la vera Chiesa, la sola Chiesa edificata da Cristo sull’apostolo Pietro, è quella che fa capo al Vescovo di Roma e che i soli e autentici pastori nella Chiesa sono quelli in comunione con il Vescovo di Roma, con il Papa.
11. Solo a questi pastori noi dobbiamo obbedienza filiale, rispetto, considerazione. Dobbiamo certamente pregare per l’unità dei Cristiani, dobbiamo pregare perché questo riferirsi a Roma da parte di quanti hanno lasciato la Chiesa cattolica, questo attribuirsi i titoli di “seconda” e di “terza” Roma si traduca in un ritorno all’ovile, alla prima e unica Roma, alla sola Chiesa edificata da Cristo: la Chiesa cattolica, la Chiesa della “prima” Roma.
12. Veniamo, allora, ai primati della chiesa di Roma. Ci facciamo guidare da un bel libro della nota studiosa, Margherita Guarducci. Il libro si intitola “II primato della Chiesa di Roma”, è edito da Rusconi e lo si può trovare nelle librerie.
13. Questa studiosa è conosciuta in tutto il mondo perché ha identificato la più antica reliquia cristiana sicuramente autentica: vale a dire le ossa dell’Apostolo Pietro, nella Basilica vaticana.
14. Esamineremo, in breve, i cinque primati della Chiesa di Roma. Sono “primati” perché si tratta di fatti che soltanto la Chiesa di Roma può vantare rispetto a tutte le Chiese esistenti nel mondo.
15. Abbiamo già accennato alle ossa di san Pietro, la più antica reliquia sicuramente autentica del mondo cristiano. Ma alla città eterna appartiene anche un secondo primato: quello della più antica basilica cristiana “ufficiale”, la Basilica Lateranense.
16. Poi, a Roma appartiene un terzo primato: quello del più antico ritratto di Cristo; quindi un quarto primato: quello del più antico ritratto di Maria, la Madre di Gesù, e infine a Roma appartiene un quinto primato: quello della più antica statua cristiana.
17. Esaminiamo rapidamente questa serie impressionante di primati.
18. Cominciamo dal primo, dalle ossa di san Pietro nella Basilica Vaticana.
19. Si tratta di un dato di fondamentale importanza per la verità della fede cattolica, specialmente per quel che riguarda il primato di Pietro. Fino a qualche decennio orsono, una parte del mondo protestante negava che Pietro fosse mai stato a Roma e con ciò negava il Primato dei successori di Pietro, cioè dei vescovi di Roma.
20. Oggi, nessuno, salvo i Testimoni di Geova, nega più che Pietro sia stato effettivamente a Roma, che qui abbia subito il martirio sotto l’imperatore Nerone, nell’anno 64, o nel 67 stando ad alcuni studiosi. E dobbiamo questa unanimità di giudizio proprio a Margherita Guarducci.
21. La Chiesa di Roma possiede l’unica reliquia sicuramente dimostrabile di uno dei Dodici Apostoli, una reliquia di Pietro: le sue ossa. E significativo che l’unica reliquia al mondo sicuramente identificabile di un uomo santo che abbia conosciuto personalmente Gesù Cristo sia proprio quella di Pietro, del Principe degli Apostoli e che questa si trovi a Roma.
22. Ci sono reliquie attribuite ad altri Apostoli: reliquie di Andrea, di Giacomo e altre dello stesso Pietro. Ma in genere si tratta di brandelli di stoffa che sarebbero stati messi a contatto con le tombe di questi apostoli. Soltanto di Pietro possediamo vere reliquie.
23. Intanto, cominciamo con il dire che di nessuno degli Apostoli si conosce con certezza la tomba, se non per Pietro: nella Basilica Vaticana, a Roma.
24. Pietro venne a Roma per portarvi il Vangelo e qui morì martire. Il martirio avvenne nel Circo di Nerone, in Vaticano, dove Pietro fu crocifisso e poi seppellito. Teniamo presente che nessun’altra città del mondo ha mai preteso di possedere la tomba di Pietro: solo Roma vantava questa pretesa.
25. La tomba di Pietro è stata fin da subito venerata; l’imperatore Costantino vi fece costruire sopra la prima basilica in onore di Pietro. Si è sempre saputo, inoltre, da una lunga e tenace tradizione, che la tomba di Pietro si trovava sotto l’altare della Confessione, cioè sotto quello che è ancora oggi l’altare papale della Basilica Vaticana. Questo era quello che si sapeva per storia e per tradizione. Ma le prove?
26. Per cercare la prova definitiva si deve aspettare l’incoraggiamento di uno dei più grandi papi della storia della Chiesa, Pio XII, il quale volle che si intraprendessero degli scavi per la ricerca della tomba di Pietro.
27. La studiosa Margherita Guarducci giunse alla conclusione, rigorosamente scientifica, del ritrovamento delle ossa di san Pietro nell’anno 1953. Ma solo dieci anni dopo furono riconosciute come le reliquie dell’apostolo Pietro e nel 1965 questa scoperta fu pubblicata e resa di pubblico dominio.
28. Papa Paolo VI annunciò al mondo intero, il 28 giugno del 1968, il ritrovamento delle ossa dell’apostolo Pietro sotto l’altare della Confessione nella Basilica Vaticana.
29. Secondo Margherita Guarducci questa reliquia testimonia il primato spirituale della Chiesa di Roma nei confronti di tutte le chiese del mondo.
30. Veniamo ora, sempre breve mente, al secondo primato: si trova a Roma la più antica Basilica cristiana “ufficiale”, la Basilica Lateranense.
31. Diciamo “ufficiale” perché si tratta della più antica Basilica cristiana riconosciuta come tale anche dall’autorità civile, dall’autorità politica. Anzi, si tratta di una Basilica costruita proprio dal l’autorità politica suprema del tempo, l’Imperatore Costantino.
32. Sappiamo che nei primissimi tempi di vita del Cristianesimo, il culto si teneva in casa, nella domus ecclesiae, nella chiesa domestica. Solo più tardi, si sentì il bisogno di avere appositi edifici nei quali i fedeli potevano radunarsi per celebrare il culto religioso e per manifestare più liberamente la loro religiosità.
33. Già nel III secolo, dunque in epoca antichissima, vi sono a Roma e altrove edifici adibiti al culto. La maggior parte di essi si trovava in Oriente, edificati da vescovi e da fedeli zelanti, utilizzati specialmente nei momenti di pace, quando cessava la persecuzione e passava il pericolo di radunarsi pubblicamente.
34. Ma la Basilica Lateranense ha un primato singolare: fu il primo edificio eretto per volere della somma autorità dell’epoca, per volere dell’Imperatore Costantino che si accollò tutte le spese dovute alla costruzione.
35. Fu costruita, molto probabilmente, come ex voto a Cristo Salvatore, subito dopo la vittoria contro Massenzio. Nella seconda metà del XII secolo la Basilica era ancora dedicata a Cristo Salvatore e solo più tardi assunse stabilmente il nome di San Giovanni, come la conosciamo oggi: San Giovanni in Laterano.
36. Fu dedicata, cioè inaugurata, il 9 novembre dell’anno 318. Ne risulta che la Basilica Lateranense è il primo edificio cristiano riconosciuto ufficialmente come tale; finalmente, ai cristiani veniva riconosciuto un luogo pubblico dove poter celebrare il culto religioso.
37. Veniamo al terzo primato della Chiesa di Roma: il più antico ritratto di Cristo. Parliamo di ritratto, cioè di una immagine di Gesù eseguita con lo scopo principale di renderne le sembianze, cioè, appunto, di farne un ritratto.
38. In verità, ci sono altre immagini di Cristo che precedono nel tempo quella di cui stiamo per parlare; ma si tratta sempre di immagini di Gesù accompagnato da altre figure, e perciò inserito in un contesto diciamo diverso. Non proprio un ritratto.
39. Invece, la più antica notizia di un ritratto di Cristo ci porta proprio a Roma. Non solo la notizia: anche il più antico ritratto conservato di Cristo ci porta a Roma.
40. Per quanto riguarda notizie sui ritratti di Cristo, sappiamo che verso la metà del secondo secolo, ai tempi di (155-166) venne a Roma una eretica di nome Papa Aniceto Marcellina. Questi eretici, ci informa il grande Ireneo, vescovo di Lione, avevano immagini di Cristo e le onoravano. Questa è una notizia confermata anche da altri, tuttavia queste immagini non sono giunte fino a noi. Siamo fermi, quindi, alla “notizia” della esistenza di immagini.
41. Per quanto riguarda, invece, il ritratto di Cristo più antico materialmente giunto fino a noi, eseguito con l’intenzione di farne un ritratto, questo si trova, stando a Margherita Guarducci, nella catacomba di Commodilla, nel famoso e antico cimitero cristiano situato nei pressi della via Ostiense, a Roma.
42. Probabilmente risale agli anni 375-380 dopo Cristo; è un ritratto antichissimo. Il più antico che si conosca, anche se nessuno può negare che a Roma ve ne fossero altri, ancora più antichi, che tutta via non sono giunti fino a noi.
43. Veniamo ora al quarto primato della Chiesa di Roma: il più antico ritratto di Maria, della Madre di Gesù.
44. Per trovare il più antico ritratto di Maria finora conosciuto bisogna rimanere a Roma. Come abbiamo detto per il ritratto di Cristo, anche in questo caso non parliamo della prima immagine di Maria, ma proprio di un ritratto, cioè di una immagine eseguita con lo scopo di riprodurre i tratti caratteristici del personaggio rappresentato.
45. Una tradizione largamente diffusa sia in Oriente che in Occidente vuole che san Luca, il terzo evangelista, abbia avuto il privilegio di ritrarre dal vero le sembianze della Vergine Maria. Ma questa tradizione nasce solo nel VI secolo e va considerata una pia leggenda.
46. Certamente non è sbagliato pensare che esistessero immagini mariane in terre come l’Egitto, la Palestina e l’Asia Minore già nei primi secoli (IV secolo), ma nessuna di queste immagini ci è pervenuta.
47. La presenza di ritratti della Vergine si impone, quasi di forza, dopo l’anno 431, cioè dopo il Concilio di Efeso che proclamò solennemente la divina maternità di Maria, che proclamò Maria Madre di Dio ed è evidente che il culto di Maria e le immagini ricevettero da questo Concilio un forte impulso.
48. Margherita Guarducci spiega molto bene i complessi passaggi che hanno portato a Roma questa antichissima immagine. Io mi limito soltanto a invitare a leggere il bel libro che ha scritto “I primati della Chiesa di Roma”.
49. Questa immagine si trova oggi nella Chiesa di Santa Francesca Romana. Essa è una copia di una immagine della Vergine venerata a Costantinopoli già dal quinto secolo, ma distrutta nel 1453, quando la città cadde nelle mani dei Turchi.
50. Gli studi della Guarducci hanno potuto dimostrare che una copia di questa antichissima immagine si trova a Roma e fu scoperta in modo casuale.
51. Alla vigilia dell’Anno Santo 1950, quando nelle Chiese di Roma furono sottoposte a restauro molte opere per mostrarle ai pellegrini, nella Chiesa di Santa Francesca Romana si mise mano al resta uro di una icona. Bene, sotto questa icona, rimaneggiata nei secoli, si scoprì il volto di un’antichissima immagine della Vergine Maria e fu datata al V secolo.
52. È il ritratto più antico esistente della Vergine Maria. È stata la Guarducci a scoprire, attraverso studi rigorosamente scientifici, che si trattava della copia dell’immagine antica venerata a Costantinopoli, poi andata distrutta dai Turchi.
53. Veniamo ora all’ultimo dei cinque primati della Chiesa di Roma: la più antica statua cristiana che si conosca.
54. Quando parliamo di statua non si intende parlare di statuette di modeste dimensioni, ma di statue vere e proprie, a grandezza naturale o anche maggiore del vero.
55. La più antica statua cristiana che si conosca è proprio il famoso san Pietro di bronzo che oggi possiamo vedere tutti nella Basilica Vaticana.
56. L’apostolo Pietro vi è rappresentato in dimensioni un po’ più grandi del vero. È seduto in un trono bianco di marmo, ha la mano destra alzata nel solito gesto benedicente, mentre la mano sinistra, ripiegata sul petto, stringe le chiavi, le simboliche chiavi del regno dei Cieli.
57. Questa statua appartenne in origine al mausoleo degli imperatori romani d’Occidente, che era posto vicino alla basilica costantiniana, cioè vicino a Piazza san Pietro oggi.
58. Quindi questa statua risale al V secolo dopo Cristo, probabilmente al suo inizio. Forse il mausoleo fu eretto dall’Imperatore Onorio nell’anno 404 o poco dopo, e la statua probabilmente è stata fusa proprio a Roma, quando sotto gli auspici degli Imperatori romani l’arte doveva ancora fiorire nelle officine.
59. Comunque, resta il fatto che questa è fino ad oggi la più antica statua cristiana che si conosca nel mondo intero. E si trova a Roma. E questo è un altro dei primati che la chiesa di Roma può vantare.
60. Credo che sia giunto il momento di trarre qualche conclusione da quanto abbiamo detto.
61. Sappiamo che oggi Roma non gode di buona fama presso la cultura dominante dell’Italia “laica”. Esiste una vera e propria avversione per questa città, così importante per la fede cattolica.
62. Questa avversione nasce già ai tempi di Lutero e si sviluppa con la feroce lotta al cattolicesimo iniziata dal protestantesimo e proseguita dal laicismo.
63. Questa avversione si alimenta dal fatto che, al contrario di quanto speravano i massoni fautori del Risorgimento, i romani non insorsero contro il Papa, non erano affatto scontenti del governo papale, del potere temporale del Papa e, così facendo, non diedero pretesti al governo italiano per intervenire con le armi per “liberare” i romani dalla “oppressione” dello Stato Pontificio. Questo non venne loro mai perdonato dai vincitori.
64. In tal modo, l’occupazione di Roma, nel settembre del 1870, e la distruzione dello Stato Pontificio si risolse, nei fatti, ad una operazione militare di occupazione, di vera e propria invasione.
65. Ora, per noi cattolici Roma ha un significato singolare. È la città che Dio ha prescelto per essere la sede del Pontefice, è la città che la Provvidenza ha voluto fosse il cuore della Chiesa cattolica; è la città che conserva, come abbiamo visto, importanti primati nei confronti di tutte le altre chiese esistenti nel mondo.
66. La Roma cristiana, la Roma papale, la Roma capitale dello Stato Pontificio entra a pieno titolo nel cuore di ogni cattolico e questa vicinanza la trasformiamo in preghiera per il Papa e per la Chiesa.
67. Grazie e a risentirci fra quindi ci giorni.
BIBLIOGRAFIA

Margherita Guarducci, Le chiavi sulla pietra. Studi, ricordi e documenti inediti intorno alla tomba di Pietro in Vaticano, Piemme, Casale Mon.to (AL) 1995.
Margherita Guarducci, Il primato della Chiesa di Roma, Rusconi, Milano 1991.
Margherita Guarducci, La tomba di san Pietro Rusconi, Milano 1989.
Gianpaolo Barra, Il Primato di Pietro nella storia della Chiesa, Mimep-Docete, Pessano (MI) 1995.

IL TIMONE – N.6 – ANNO II – Marzo/Aprile 2000 – pag. 27-28-29-30

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