Il Papa adotta misure per la Chiesa destinate a tracciare il cammino per il futuro.
Nel segno di un ritorno alla Tradizione e alla religiosità popolare. Per far fronte alla banalizzazione della fede e alla deriva eco-pacifista-solidaristica che scandalizza molti cattolici.
Con tutti gli acciacchi di un uomo di 82 anni ma con lo spirito ardente di un giovane ventenne, Giovanni Paolo II non smette di guardare lontano e di annunciare la nuova primavera della Chiesa che verrà.
loseph Ratzinger, che pure per anni si è mostrato un po’ più pessimista, ha detto a Fides in occasione dell’ultimo Sinodo dei Vescovi: “È tempo di mostrare al mondo la faccia di Cristo e mostrare Dio. Senza grandi sorprese, l’effetto essenziale [di questo Sinodo] per me è questa nuova profonda unità del corpo episcopale di procedere insieme nell’annuncio del Vangelo verso un mondo che ha bisogno di un nuovo annuncio di Dio e di Cristo”. Un ottimismo ed un entusiasmo a cui però si contrappone una situazione nelle chiese locali che lascia a volte sgomenti. Sacerdoti che non vestono più l’abito, confessionali che in molte chiese sono perennemente chiusi, preparazione alla comunione ed alla cresima che risulta assolutamente insufficiente, trascuratezza e abbandono nella pratica dei sacramenti. La religiosità popolare viene in parte derisa, per molti fedeli l’adorazione dei Santissimo è una pratica sconosciuta. Ai cardini della vita cristiana: preghiera, confessione, Eucaristia, vengono preferite le battaglie sociali. Alle messe solenni si preferiscono le manifestazioni ecopacifiste e noglobal. li processo di banalizzazione e relativizzazione delle verità di fede e dei sacramenti sta portando molte persone a perdere l’entusiasmo e a smarrire la via. All’abitudine -di incontrare Cristo attraverso i sacramenti, si è sostituita una certa utopia romantica socialisteggiante e autoappagante. Un fenomeno che Antonio Socci ha descritto come: “Una sorta di profetismo sociale riciclato dall’ideologia socialcomunista che trasforma il cristianesimo in una banale e dolciastra ideologia solidarista-ecopacifista”. A questo proposito, l’arcivescovo tedesco Paul Josef Cordes, presidente del Pontificio consiglio Cor Unum, ha detto ali ultimo Sinodo: “La Chiesa non è la Croce Rossa o l’Onu e basta” e ha aggiunto: “Anche Gesù saziava gli affamati, ma per annunciare il regno di Dio”. E Ratzinger,ha messo in guardia sul “pericolo di un altro secolarismo: così impegnati con i problemi di questo mondo, pieno di sofferenze, potremmo divenire solo operatori sociali, dimenticando che il primo servizio da fare anche nel mondo sociale è far conoscere Dio. Dunque: un orizzontalismo che – anche giustamente ferito dai mali del mondo – pensa solo di fare cose materiali e Dio sarebbe solo secondario”. Ben consci del problema Giovanni Paolo II, il cardinale Ratzinger, la Curia Romana, il Vicario di Roma Camillo Ruini e la dirigenza della Conferenza Episcopale Italiana, stanno tracciando un solco profondo da cui sarà sempre più difficile deviare. Stanno spingendo la Chiesa sulla strada tracciata da Gesù, Chiesa missionaria ovunque, in Cristo e per Cristo. Si stanno poggiando i binari su cui il popolo di Dio potrà viaggiare sempre più deciso e veloce. I segni di questa accelerazione nel processo di rinnovamento sulla base della Tradizione sono innumerevoli. Solo nell’ultimo mese in Sala Stampa Vaticana sono stati presentati l’ultima edizione del Messale Romano, il Direttorio sulla religiosità popolare e la Lettera Apostolica in forma di Motu proprio: “Misericordia Dei su alcuni aspetti della celebrazione del Sacramento della Penitenza”. Tre segni evidenti di come proceda veloce la riorganizzazione interna della Chiesa. Il Messale, che è il libro più importante per ogni religioso, religiosa, sacerdote e vescovo è stato enormemente arricchito nel senso della tradizione. II senso del sacro è stato sottolineato e rafforzato, con l’Eucaristia sempre al centro. Molte le preghiere riprese dal Messale di San Pio V Riprese dal Messale di San Pio V anche le celebrazioni del Santo Nome di Gesù,’ del Santo Nome di Maria e di Santa Caterina di Alessandria. Il carisma e l’importanza della religiosità popolare sono stati spiegati dal Card. Jorge Arturo Medina Estévez, Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei. Sacramenti, il quale ha ricordato “l’importanza e l’onore di portare sempre l’abito” ed ha affermato che: “L’esperienza ha dimostrato che la fede è scemata dove è stata abbandonata o minimizzata la religiosità popolare. Al contrario alcuni Vescovi provenienti da Paesi ove la persecuzione è stata un’abitudine per decenni, hanno raccontato che è stata la religiosità popolare che ha salvato la fede in quei posti”. E per ultimo l’intervento diretto del Santo Padre sulla pratica della Confessione. Il Motu proprio “Misericordia Dei su alcuni aspetti della celebrazione del Sacramento della Penitenza” è un intervento diretto e straordinario del Santo Padre, il quale richiama in maniera energica l’attenzione dei sacerdoti e dei vescovi. Come con la Dominus Jesus, il Santo Padre ha ribadito l’insegnamento tradizionale della dottrina della Chiesa, secondo il quale l’unico modo ordinario della celebrazione del Sacramento della Penitenza è quello che comporta la confessione integra dei peccati al sacerdote con l’assoluzione personale. Equiparare le “assoluzioni collettive”, che in tante chiese locali si sono facilmente diffuse, alla forma ordinaria della celebrazione del Sacramento della Penitenza è un errore dottrinale, un abuso disciplinare e un danno pastorale. Nel contesto in cui la Chiesa sta ritrovando una forte solidità interna, risulta chiaro il perché … dei tanti articoli sulle “dimissioni del Santo Padre”. Giovanni Paolo II sta guidando la Chiesa fuori dalle acque torbide e limacciose del post Concilio. “All’inizio del nuovo millennio ha scritto Giovanni Paolo Il nella Novo Millennio ineunte – un nuovo tratto di cammino si apre per la Chiesa, riecheggiano nel nostro cuore le parole con cui un giorno Gesù, dopo aver parlato alle folle dalla barca di Simone, invitò l’Apostolo a “prendere il largo” per la pesca: “Duc in altura” (Lc 5,4). Pietro e i primi compagni si fidarono della parola di Cristo, e gettarono le reti. E avendolo fatto, presero una quantità enorme di pesci.
RICORDA
“Nel confessarti, non riceverai soltanto l’assoluzione dei peccati veniali, ma anche una forza per evitarli nell’avvenire, una luce più viva a ben distinguerli e una grazia abbondante per rimediare ai danni che ti avessero cagionato.
Inoltre, nel fare così, fortificherai le virtù dell’umiltà, dell’obbedienza, della semplicità e della carità; di modo che con una sola confessione farai più atti di virtù, che in qualsiasi altro esercizio devoto. Abbi sempre un vivo dispiacere dei peccati che vai a confessare, per piccoli che siano; unisci a essi il fermo proponimento di correggerti”.
(San Francesco di Sales, Filotea, Edizioni Cantagalli, Siena 1978, p. 101).
BIBLIOGRAFIA
Giovanni Paolo II, Lettera Apostolica, Misericordia Dei, 2002.
Catechismo della Chiesa Cattolica, 1992.
TIMONE N. 20 – ANNO IV – Luglio/Agosto 2002 – pag. 10 – 11