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12.12.2024

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Senza fede
31 Gennaio 2014

Senza fede

 

 

A PAGARE SONO I CRISTIANI

Senza la fede è impossibile piacere a Dio, si legge in uno dei passi più dimenticati e scomodi della Sacra Scrittura (Eb 11,6). Perdendo la fede, non si perde soltanto l’apprezzamento di Dio, ma anche l’uso della ragione, scriveva il cardinale Giacomo Biffi. Gettata la fede nel cassonetto dei rifiuti dell’intelligenza, l’uomo è destinato inesorabilmente a istupidire, a sragionare, a provocare danni a se stesso e al prossimo. Con conseguenze che, talvolta, possono essere drammatiche. Prendiamo la faccenda delle vignette pubblicate in Danimarca, che hanno offeso il sentimento religioso di tanti seguaci della religione islamica. Chi le ha commissionate, realizzate e pubblicate non pensava certo di provocare la reazione violenta di buona parte del mondo musulmano. Ma non lo immaginava perché non è più in grado di capire quanto sia importante per tanti esseri umani il proprio credo religioso, e ciò perché da tempo la religione è, in Danimarca come in altri Paesi del mondo occidentale, dimenticata, o addirittura vilipesa. A “casa nostra”, infatti non conta quasi nulla. Ma non è così nel resto del mondo. Bastava poco per evitare quelle offese inutili, dannose e controproducenti. Bastava, appunto, ragionare. I musulmani che hanno reagito con violenza sono anch’essi, a ben pensare, uomini senza fede. O meglio: uomini senza la vera fe-de, potendosi facilmente dimostrare che la loro religione non è stata rivelata da Dio, il loro Maometto non è un profeta e il loro Corano non è un libro sacro. Senza la vera fede, sono anch’essi inevitabilmente condannati a perdere il lume della ragione: si spiegano anche così le loro reazioni scomposte, esaltate, violente, sanguinose, sproporzionate. Irrazionali, appunto, ma programmate e abilmente orchestrate. A pagare, spesso con il proprio sangue, sono i veri adoratori di Dio, i cristiani. Il nostro don Andrea Santoro, ucciso in Turchia mentre stava pregando, è l’ultimo martire in ordine di tempo, ma quando leggerete queste note se ne saranno aggiunti altri. Giungono notizie di cristiani massacrati in Nigeria. Nello scontro tra Occidente secolarizzato e Islam chi paga sono i nostri fratelli nella fede. Non c’è che dire, siamo messi male. Da una parte quell’Occidente sciocco, privo di fede, che mette all’indice i cattolici, come è accaduto con Angela Pellicciari, insegnante rigorosa e seria, ma “colpevole” di ricercare la verità sulla storia, non le opinioni “politicamente corrette”. Dall’altra un mondo islamico che odia l’Occidente, identificandolo non solo e non tanto, come si dice, con l’immo-ralità, ma con il cristianesimo. Fatte le debite distinzioni (oggi è molto meglio vivere in un Occidente secolarizzato che in un Paese islamico: se non altro, nel primo vi è maggior spazio per la buona battaglia), non disarmiamo. Prima di tutto dobbiamo pregare. Bisogna chiedere a Dio, a Quello vero, che si affretti a conquistare cuori e menti alla vera fede. Perché i cuori imparino ad amare e le menti tornino a ragionare. Dobbiamo pregare con fede viva, certi che Dio può tutto, che è solo questione di tempo, ma il suo trionfo, anche sulle religioni false e violente, sarà inevitabile. Poi, dobbiamo sfidare il prossimo, a cominciare da chi abita nei nostri Paesi, a ragionare. Senza Dio, la sua Chiesa e il Vangelo ci aspetta soltanto la devastazione, la miseria spirituale e la morte. È questo il compito dell’apologetica, che offre le ragioni per credere e si adopera per respingere gli attacchi alla vera fede. Infine, in ciò essendo diversi da tutti, i cristiani sono chiamati ad amare il prossimo, anche il nemico. Talvolta, amare implica che per il suo bene o per legittima difesa gli si impedisca di fare del male. Nella storia questo è accaduto molte volte. Con beneficio di tutti. Potrebbe succedere ancora? Forse. Mi chiedo se siamo preparati. Temo di no, perché non sappiamo più amare veramente. E nemmeno ragionare. Abbiamo perso la fede.

IL TIMONE – N.51 – ANNO VIII – Marzo 2006 – pag. 3
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