Cari amici,
quando nel 1999 diedi vita al Timone, non pochi mi diedero del “matto”. Non avevano tutti i torti: in effetti, senza un editore, uno sponsor, un distributore che portasse il Timone in giro per l’Italia, escludendo la vendita di spazi pubblicitari e senza alcuna esperienza personale, che cosa avrei potuto fare? Ma, come è noto, i “matti” non s’arrendono facilmente e così ho intrapreso questo “apostolato a mezzo stampa” i cui frutti – grazie alla Provvidenza – avete sotto mano.
Adesso è il momento di fare un’altra “pazzia”. Non da solo, però, ma con tutti voi, perché devo chiedervi un aiuto che per tanti, immagino, comporterà un bel sacrificio. Di che cosa si tratta?
Presto detto.
La formidabile crisi economica che investe il nostro Paese ci ha reso tutti più poveri. Non devo certo dimostrare questa verità: tutti la stiamo provando sulla nostra pelle.
L’aumento dei costi per il personale (ridottissimo) e per confezionare il Timone è un altro dato che potete facilmente immaginare.
Lo scorso anno, di questi tempi, vi chiedevo aiuto lanciando un appello per raccogliere 50.000 euro. Voi siete stati straordinari e ne avete donati oltre 80.000, dando una prova formidabile di apprezzamento per la missione del Timone.
Ma ora non posso certo rilanciare questa richiesta. Non ne ho il coraggio e non mi pare giusto, visti i tempi che stiamo vivendo.
Ci sarebbe una soluzione, la solita, quella che tutti adottano in casi simili, quella che da anni la nostra “segreteria amministrativa“ mi propone insistentemente: aumentare il prezzo dell’abbonamento al Timone, fermo a 40 euro da ben sei anni (settembre 2006) e il prezzo dei Quaderni, fermo a sei euro dal 2004.
So che cosa mi attende, perché – con la testardaggine tipica della gente sarda alla quale appartengo – ho intenzione di oppormi: non voglio aumentare il sacrificio economico che tanti di voi fanno per ricevere mensilmente il Timone. Mi aspetta qualche vivace discussione, perché “i numeri parlano chiaro”, mi verrà detto. Ma non voglio cedere.
Ho un’altra proposta, che ci aiuterebbe moltissimo, ma per realizzarla ho davvero bisogno della vostra collaborazione. Vi chiedo di aiutarmi a incrementare il numero degli abbonati, semplicemente regalando un abbonamento al Timone a una persona di vostra conoscenza. Potrebbe essere il vostro parroco, una suora che aiuta in parrocchia, un amico, un parente, anche un membro della vostra famiglia (se riceverete due copie, poi una la potrete regalare…).
Per far ciò, in questo numero trovate un bollettino di c.c.p. “Regala un abbonamento”. Utilizzatelo al più presto. Potrebbe essere il vostro regalo di Natale a qualcuno cui farà bene leggere il Timone.
So che vi sto chiedendo un bel sacrificio.
Ma so anche che siete generosi e ci volete bene. Se risponderete in tanti a questo appello, sarà più facile pubblicare il Timone senza aumentare l’abbonamento per il 2013.
Come è giusto che sia, naturalmente qualche cosa in cambio vi darò anch’io: per tutto l’anno prossimo, farò celebrare cinque SS Messe alla settimana per voi, i vostri cari e le vostre intenzioni. Accumuleremo tutti un “tesoretto” che verrà buono al momento del giudizio divino.
Questo è il nostro modo di volervi bene e dirvi grazie. Perché senza di voi non potremmo perseverare nella “buona battaglia” apologetica.
Grazie per quello che farete.
AVVISO
Ricordiamo agli abbonati e ai lettori che ogni settimana dell’intero anno 2012 verranno celebrate cinque SS Messe per loro e le loro intenzioni. È questo il nostro modo di ringraziarli per l’attenzione con la quale seguono il Timone.
AVVISO
Per ottimizzare la comunicazione tra il Timone e i suoi lettori, invitiamo chi lo desidera a lasciarci il proprio indirizzo mail comunicandolo a: info@iltimone.org. Senza dimenticare, è ovvio, di aggiungere nome, cognome e residenza.
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